Ideologia becera e un padre invadente
- di: Barbara Bizzarri
Se Angela Carini si fosse fatta massacrare avrebbe già la tessera di Alleanza Verdi e Sinistra in tasca in attesa di qualche scranno come è capitato alla picchiatrice detenuta in Ungheria: se valgono le condanne USA per Chico Forti a giustificare uno dei più brutti nonché faziosi titoli del giornalismo italiano, allora valgono pure le sentenze ungheresi. Invece ha resistito 46 secondi prima di lasciare il ring in lacrime. Ora, se le atlete compattamente si rifiutassero di soggiacere a simili bestialità forse queste durerebbero sì e no cinque minuti, e in effetti una protesta generalizzata negli Stati Uniti ha rimesso la nuotatrice Lia Thomas al suo posto, ovvero a gareggiare fra i maschi dove aveva sempre conseguito risultati mediocri mentre tra le donne, ovviamente, faceva sfracelli: è il caso di dirlo. Sarebbe pure il momento di finirla con queste beceraggini woke in base a cui poi si arriva ad estremi come negli Stati Uniti e in Canada, per cui si mandano gli stupratori nelle carceri femminili perché “si sentono donne” e dove pur sentendosi tali continuano a stuprare con la connivenza di uno Stato evidentemente succube dell’ideologia più scema e autoreferenziale mai comparsa sul pianeta. Ma da una disfatta olimpica (del Cio, non dell’atleta) a una strumentalizzazione politica il passo è stato breve, brevissimo: è bastato che la premier Meloni dicesse che la lotta era impari per far passare la ragione tutta da una parte: quella opposta.
Ma sì, chi se ne frega della biologia, della realtà, della vita delle persone: è tutto funzionale a questo altissimo dibattito politico in cui non è la politica a dover interpretare la realtà ma la realtà a doversi piegare al gioco delle parti, se non vuole essere abolita del tutto. Quindi la Khelif diventa comodamente ermafrodita (“era una bellissima bambina”, dicono. Poi ha il viso di un uomo, il fisico di un uomo, mena come un uomo, c’ha pure i cromosomi XY però è una donna), quindi si sottolinea che l’Algeria la difende (il campanilismo maghrebino va bene, quello italico è provinciale: gli altri italiani devi schifarli, se vuoi essere davvero trendy), perfino l’ineffabile, all’epoca velata Boldrini, quella che difende le donne ma non paga le sue dipendenti perché è da parvenu, ha avuto il coraggio di dichiarare: "La Khelif ha perso molti incontri, non ha sempre vinto. Su 14 ne ha vinti 9. Non è imbattibile. Essersi ritirata immediatamente da parte della pugile italiana...magari invece avrebbe avuto possibilità di farcela come altre sue colleghe ce l'hanno fatta. Non è invincibile. Perché dev'essere esclusa se è donna?" (come sempre cornuti e mazziati), e a questo punto non poteva mancare il commento del padre più irritante d’Italia, quello che a lui e alla sua prole è tutto dovuto, pure se stava in giro per l’Europa a sprangare la gente, il che non sorprende con un simile genitore.
In questo caso è bastato un post di Susanna Ceccardi, europarlamentare leghista, che ha scritto: "La nostra Angela Carini si è subito ritirata e ha fatto bene. Avrebbe dovuto combattere contro un UOMO diventato donna con una chiara differenza di struttura fisica. Brava Angela, l'Italia è al tuo fianco", perché il padre di Ilaria Salis si sentisse in dovere di replicare, via social, da perfetto gentleman (si fa per dire): "È straordinario ma non sorprendente come lei dell'intera vicenda non sia riuscita a capire nulla. A proposito, questa è la pugile irlandese che, senza frignare, l'ha battuta alle scorse Olimpiadi", con tanto di foto dell'atleta in questione e tre emoji in lacrime, giusto per rimarcare il concetto di eleganza. Ecco la grande colpa di Carini: aver detto che il Re è Nudo a chi, sdraiato in proscinesi, non vuole saperne niente. Ma del resto, come ha detto il buon Schwab, “l’unica realtà che conta al mondo è la Narrazione”.