Giornata Mondiale dell’Ambiente. Picchetto: conservare, adattare e mitigare per una Terra in equilibrio

 
“Dobbiamo cercare un equilibrio nell’utilizzo delle risorse naturali, per consegnare ai nostri figli una Terra più integra di come l’abbiamo ricevuta. Dobbiamo conservare, adattare, mitigare. Oltre al binario istituzionale c’è quello socio-culturale, che riguarda i comportamenti individuali e collettivi”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, intervenendo alla Conferenza Nazionale delle Green City, organizzata a Roma in Campidoglio nell’ambito del Festival Green&Blue.

“Entro il 2030 – ha ricordato Pichetto - dobbiamo arrivare a produrre dalle rinnovabili i due terzi del fabbisogno energetico nazionale: puntiamo su idroelettrico, geotermico, fotovoltaico ed eolico, anche offshore. Il gas è il vettore per accompagnare questo cambiamento. Mentre mi aspetto di abbandonare il carbone entro il 2025 o anche prima, se i prezzi del gas tengono. Il governo ha poi messo anche in chiaro – ha aggiunto - la scelta di stare nella ricerca e nella sperimentazione del nucleare”.

Rinnovando l’impegno del Ministero alla pubblicazione del Piano Nazionale Energia e Clima entro fine giugno, Pichetto ha ricordato anche le interlocuzioni in corso con l’Ue per il decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili e con le Regioni sulle aree idonee ad ospitare energie alternative.

Anche sul PNACC, il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, “riavviato a metà novembre dopo che era partito nel 2016 e non aveva mai visto la luce in sette anni”, il Ministro ha ribadito l’importanza di programmare azioni come quelle contenute nel Piano, tra cui “avere delle aree di esondazione, specie in una realtà come la Pianura padana”. “Alluvioni e siccità – ha aggiunto Pichetto - sono le due facce della stessa medaglia”.

“Le città – ha ricordato Pichetto – sono la frontiera del contrasto ai cambiamenti climatici, se pensiamo che il 70% delle emissioni nocive viene proprio da lì. Intervenire nei grandi centri è un tema cruciale, ma non c’è una singola azione: anche solo la sostituzione dei veicoli euro 1 e 2 avrebbe un significato enorme, se pensiamo che un euro 2 inquina ventotto volte in più di un euro 6”.
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