Giambruno, quando la toppa è peggio del buco
- di: Barbara Leone
Errare umano, perseverare è da Giambruno. Hai detto una castroneria? Ammettilo, no? No. Lui, Giambruno, non ci pensa proprio a dire un semplice: “scusate, mi sono espresso male”. E così nell’ultima sua diretta ha messo i puntini sulle i precisando che le sue parole sono state utilizzate “in maniera strumentale” e “in maniera surreale, distorcendo la realtà e lo stanno facendo o perché in mala fede o perché hanno seri problemi di comprendonio. A chi va a ruota consiglio di seguire la puntata, mettiamo fine alle polemiche, stiamo rasentando il ridicolo e la politica ha di meglio da fare che occuparsi di uno spazio giornalistico”, ha concluso mister Meloni. Abbiamo quindi frainteso noi. Che ci sta pure, ma l’abc della buona educazione vuole, anzi vorrebbe, che non si dica mai “non hai capito” quanto piuttosto “non sono stato chiaro”. Lo si fa anche con un bambino di dieci anni. Per buona educazione e semplice umiltà. Parola, quest’ultima, sconosciuta ai più oggi. Ed ancor più ad una certa classe dirigenziale che fa dell’arroganza la sua stella polare. E’ questo, forse, che più di tutto indispettisce: il tono altezzoso, prepotente e superbo di chi oramai sta lì e io so’ io e voi nun siete un caxxo! E ce l’hanno tutti questo atteggiamento da quelle parti lì, in perfetta sindrome da Calimero anche quando dicono o fanno cazzate siamo sempre noi a non capire.
Nella fattispecie, poi, c’era poco da distorcere la realtà. Perché vero è che in trasmissione hanno parlato di atto abominevole riguardo allo stupro di Palermo. Ma il “se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi” lo ha detto eccome. Cosa vuoi fraintendere? T’è scappata una scemenza, eddai dillo Giambrù che non lo pensi che noi donne se beviamo ce l’andiamo a cercare. Dillo che non pensi che uno stupro non è una “problematica” ma un crimine ingiustificabile e orrendo. Dillo che ho tutto il diritto di bere quanto mi pare, e non per questo dover temere per la mia dignità ma al massimo per un mal di testa. Purtroppo le parole hanno un peso, sono pietre diceva Carlo Levi, e un giornalista dovrebbe saperlo più degli altri. E più degli altri chiedere scusa quando si esprime male. E’ questa boria qui ad essere veramente insopportabile. Senza contare che per onor di cronaca, e da giornalista il Giambruno dovrebbe partire da questo, la ragazza non ha bevuto di sua spontanea volontà ma è stata meschinamente indotta ad ubriacarsi. Così, giusto per mettere i puntini sulle i. Ma il vero problema, caro il mio Giambruno non è l’alcol ma certi uomini guidati da logiche di potere e di possesso. Il problema non sono i lupi, animali bellissimi che ammazzano per fame. Semmai sono gli avvoltoi, che con famelico cinismo si fiondano sulle carcasse di una umanità già abbondantemente umiliata per farne poltiglia. O i minchiotauri, maschi che parlano senza cognizione di causa, e che gira e rigira rintracciano sempre e comunque la colpa, o parte di essa, nella vittima. La prendono alla lontana, soft e garbatamente ma la solfa è sempre la stessa. Il problema, caro il mio Giambruno, è che non deve essere la mamma a dire alla figlia “se bevi poi ti stuprano” ma il papà e la mamma a dire al figlio “se vedi una ragazza in difficoltà aiutala”. La differenza purtroppo sta tutta tragicamente lì.