Gf vip: cala il sipario sulla casa dei non valori

- di: Barbara Leone
 
E’ finita! Finalmente la reclusione dei vipponi nella casa del Grande fardello… pardon, Grande fratello è giunta al capolinea. E con essa s’esaurisce pure il soporifero trastullo di tutti quei telespettatori che per sei mesi (sei!) si sono sciroppati uno dei programmi più indecorosi, diseducativi e volgari del panorama televisivo italiano. Tanti, non tantissimi, ma sempre troppi quelli che lo guardano. Con una media di 3 milioni di telespettatori il reality dell’ammiraglia Mediaset continua ad incuriosire giovani e meno giovani e a macinare soldi grazie ai numerosi sponsor presenti sia nei neri pubblicitari che nella casa stessa. 

Una soap opera alla Beautiful de’ noantri che ha tenuto il pubblico incollato allo schermo

A dire il vero l’edizione più lunga e sfinente della storia targata Gf non era partita benissimo in quanto ad ascolti. Poi però Signorini ha avuto un’illuminazione sulla via di Renatino Zero: il triangolo no, non l’avevo considerato… E così un’insulsa storiella fatta d’intrecci, sesso e bugie è stata trasformata dagli autori in una soap opera alla Beautiful de’ noantri che ha tenuto il pubblico incollato allo schermo. A far da cornice, uno squallido e ridicolo teatrino costellato di bestemmie, gridolini isterici, escrementi nel bidet e liti furiose a suon di insulti, offese razziste e accuse para mafiose. Si dirà: la gente vuole questo. E invece no: alla gente viene sbattuto in faccia questo. E gli viene propinato a tutte le ore, a mo’ di goccia cinese cosicché prima o poi uno ci casca.

E' solo un bluff, perché di reality non c’è proprio nulla visto che viene tutto scritto a tavolino

Perché la verità è che questo format solletica gli interessi più bassi e banali del volgo, dal pettegolezzo al voyeurismo mediatico. Anche se è solo un bluff, perché di reality non c’è proprio nulla visto che viene tutto scritto a tavolino, virgola per virgola. E già questo dovrebbe bastare per spegnere la tv. Ma quello che dovrebbe offendere di più la gente comune, quella che tutti i giorni si alza alle cinque del mattino e si sbatte come un pollo per portare la pagnotta a casa, è il bieco messaggio che vien fuori: si può vivere, mangiare, dormire, divertirsi, copulare e fare tutto quello che passa per la testa senza fare una beneamata mazza della mattina alla sera e dalla sera alla mattina. 

Ecco: questo è un modello di vita semplicemente inaccettabile, che dovrebbe essere bandito per legge dalla tv, pubblica o privata che sia. Volete fare una trasmissione veramente ispirata alla realtà? Bene: prendete sti benedetti vipponi e metteteli in una casa della periferia romana con 500 euro di pensione e 450 d’affitto da pagare. Vediamo come se la cavano, ammesso che accettino la sfida. Questo sì che potrebbe essere un esperimento sociologicamente utile, per loro e per noi. E ci sarebbe da ridere. A vederli lì, invece, viene solo da piangere. Perché in questa sorta di ufficio di collocamento di amici, fidanzati, amanti e amici degli amici ciò che viene avvalorato è l’esatto opposto di quel che una società civile dovrebbe essere. E’ la casa dei non valori, della grettezza e della mediocrità.

E’ la casa dei non valori, della grettezza e della mediocrità

E poi è una messinscena continua e pietosa, volta a prendere in giro i telespettatori neanche troppo celatamente per intrappolarli in dinamiche perverse e subdole alimentate dal trash più becero. Forse un Paese dove il Grande fratello, una trasmissione ormai fallita in ogni parte del mondo, dura 186 giorni non ha nessuna speranza concreta di risalire la china. Anche se poi al peggio non c’è mai fine, visto che quasi in contemporanea iniziano l’Isola dei famosi e La pupa e il secchione condotto dalla Barbarella nazionale. Ogni speranza è persa. Ed è pure inutile lamentarsi: ogni popolo ha la tv che si merita.
 
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