Foggia sotto shock per l'uccisione di una tabaccaia. Fit, rafforzare il controllo del territorio

- di: Diego Minuti
 
Alla fine, forse, si scoprirà che a ucciderla è stato un balordo, qualcuno che forse sperava, con il minimo sforzo e con un margine di rischio bassissimo, di mettersi in tasca qualche centinaio di euro, l'incasso di una mattinata della tabaccheria di Francesca Marasco, di 72 anni. Ma quello che è evidente, nella sua crudezza, è che ormai la microcriminalità è talmente diffusa che notizie come la morte della titolare della tabaccheria, in una via non distante dal centro di Foggia, rientrano nella quotidianità, quando, invece, dovrebbero creare un sussulto nella coscienza civica.

Le fasi dell'uccisione di Francesca Marasco (assassinata nel primo giorno di apertura dopo le ferie) sono ancora poco chiare, anche perché l'esercizio non è dotato di un impianto di telecamere di sicurezza. Cosa che probabilmente era a conoscenza di chi, quasi all'orario di chiusura del turno della mattina, è entrato nella tabaccheria e ha colpito la donna con un coltello. Non si sa, quindi, se la commerciante ha opposto resistenza, cosa che viene ritenuta l'ipotesi più probabile dagli inquirenti, dal momento che, allo stato delle indagini, non c'è un possibile movente alternativo alla rapina. Il fatto, poi, che a distanza di qualche decina di metri dalla tabaccheria sia stato trovato un coltello, probabilmente quello usato per l'omicidio, sembra confermare i sospetti di chi indaga su possibile basso profilo criminale dell'assassino.  

Ma, se questa è la prima sommaria, cronaca dell'accaduto, resta lo sgomento, resta lo shock emotivo che si è abbattuto su tutta Foggia, citta che certo non è immune da fatti di criminalità e dove agiscono organizzazioni molto pericolose, ma che non riesce a concepire che si possa uccidere per un bottino che si sapeva bene non potere che essere esiguo.  Appena qualche ora prima dell'omicidio, il colonnello Michele Miulli, comandante provinciale dei carabinieri, aveva detto che ''la provincia di Foggia per troppi anni è stata avvolta in un cono d’ombra che ha investito ogni livello, a partire da quello mediatico. Una condizione ideale perché una nuova mafia, una quarta mafia, potesse crescere e affermarsi''. 

Ma qui la mafia non c'entra, questo sembra invece il caso di qualcosa che doveva risolversi senza alcun pericolo, per il rapinatore e la rapinata, diventando invece l'innesco di un dramma.  Di cui si è fatto interprete il presidente della Confcommercio di Foggia, Antonio Metauro, secondo il quale ''non vi può essere giustificazione alcuna per ciò che è accaduto: non è possibile morire sul luogo di lavoro". Sull'episodio è intervenuto anche Mario Antonelli, presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, che ha voluto lanciare ''ancora una volta un grido di allarme alle Istituzioni ed alle Forze dell'Ordine per rafforzare il controllo su tutto il territorio e predisporre urgenti misure di sicurezza atte a fronteggiare questo continuo dilagare della criminalità"
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