Fiaip: casa bene rifugio per eccellenza degli italiani. Nel 2021 +34% di compravendite

- di: Barbara Leone
 
E’ il nostro nido, un porto sicuro ove creiamo ricordi, viviamo emozioni e accogliamo chi ci è caro. E’ il solo, vero spazio pulsante della nostra libertà. E’ la casa, rifugio del cuore ma non solo. Perché stando agli ultimi dati dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip per gli italiani la casa rappresenta il bene rifugio per eccellenza. Il report, presentato a Roma questa mattina presso la Sala Conferenze dell’Associazione Stampa Estera e redatto in collaborazione con Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ed I-Com (Istituto italiano per la competitività) evidenzia infatti che lo scorso anno nel settore residenziale sono aumentate in maniera consistente sia le compravendite, arrivando a circa 750.000 (+34% rispetto al 2020 e + 24% rispetto al 2019), che i valori di mercato (+3% rispetto al 2020). Il tutto con una diminuzione dei tempi di vendita intravedendo i primi segnali di calo dell’offerta di case da vendere. Per l’uso diverso dall’abitativo (negozi, uffici e capannoni), invece, aumentano le compravendite ma diminuiscono i prezzi. Insomma, il mattone è e resta il grande amore degli italiani.

L’indagine è stata presentata da Francesco La Commare Presidente del Centro Studi Fiaip insieme ad  Ilaria Bertini, Direttore del Dipartimento Efficientamento Energetico  dell’Enea e Franco D’Amore, Vice Presidente I-Com, e commentato dal Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini, alla presenza di alcuni componenti dell’Opmi (Osservatorio parlamentare del mercato immobiliare), tra cui il Presidente di Confassociazioni Real Estate Paolo Righi e alcuni parlamentari  intervenuti al dibattito. Il quadro che ne viene fuori è più che incoraggiante. Il mercato, oltre alla prima casa, è stato trainato da una forte crescita del numero delle compravendite di seconde case salite a circa 190.000 unità registrando un + 52% rispetto al 2020 ed un +36% rispetto al 2019. “Il mercato immobiliare - ha sottolineato il Presidente del Centro Studi Fiaip Francesco La Commare - si conferma dinamico anche nei primi mesi del 2022 ma inizia a scarseggiare l’offerta di case da vendere e da affittare. Nonostante le legittime preoccupazioni dettate prioritariamente dalle conseguenze economiche del conflitto militare e dall’aumento del costo della vita, prevediamo un anno positivo per il settore, considerati una serie di fattori, tra i quali i tassi di interesse per i mutui che rimangono, seppur in lieve rialzo, ancora molto contenuti e la crescita, registrata anche nel 2021, dei risparmi delle famiglie italiane che unitamente all’incerta, e spesso scarsa, redditività degli investimenti finanziari e alla stessa inflazione, stimolano il cittadino verso l’investimento immobiliare”.

Milano capitale dell’immobiliare, ma cresce la voglia di acquistare nei borghi

Anche le compravendite diverse dal residenziale fanno registrare tutte un segno positivo rispetto al 2020 con il commerciale (negozi) a +4,5%, direzionale (uffici) +2,3% e produttivo (capannoni) +1,9%, stessa cosa non possiamo affermare per quanto concerne l’andamento medio dei prezzi, infatti, si riscontra per il commerciale una riduzione media del -3,2%, direzionale -4,5% e produttivo -5,6%. Un dato positivamente significativo che emerge dal Report è senza dubbio quello sull’efficientamento energetico, infatti, nel 2021, gli acquisti di immobili efficientati nella migliore classe energetica A1, sale al 30% del totale delle compravendite relative al “nuovo”. Si registra un netto aumento di immobili compravenduti ristrutturati in classe A e B, saliti al 32% e da ristrutturare + 12% nel 2021, grazie soprattutto agli incentivi fiscali statali, in particolare il Superbonus 110%. Il mercato delle locazioni, rispetto al 2020, si conclude con il segno positivo in tutti gli ambiti con il residenziale a +12,3%, commerciale +6%, direzionale +5% e produttivo +2% mentre l’andamento medio dei canoni di locazione è positivo per il residenziale +4,9% mentre negativo per il commerciale -2,2%, direzionale -2,6% e produttivo -2,8%, a supporto del fatto che l’aumento del numero di locazioni ad uso diverso dall’abitativo sono giustificate da un consistente abbassamento dei canoni di locazione oltre che dagli effetti della crisi che ha colpito numerose attività a seguito delle perduranti restrizioni pandemiche. Per quanto riguarda i principali centri urbani, le città più performanti, in relazione sia alle compravendite che alle locazioni sono Milano, Bologna e Firenze. In particolare, per le compravendite Milano +8,8%, Bologna +6,8%, Firenze +3,2% e a seguire Genova +2,7%, Torino +2,3%, Venezia +2,5% e Roma +1,1%. Per le locazioni si confermano in prima linea Milano +7,9%, Bologna +3,8%, Firenze +2,8%, Roma +2,65%, Genova +1,1% e Napoli +0,5%.

“Questi dati - ha affermato il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini - ci confermano come il settore immobiliare abbia il più elevato coefficiente di attivazione della vita economica, sociale e occupazionale del sistema Paese e come la dinamicità del mercato immobiliare sia determinante per la crescita dell’economia Nazionale. Sempre più famiglie Italiane decidono di canalizzare i propri risparmi nell’immobiliare, pertanto, il legislatore ha il dovere di proteggere e incentivare questo investimento attraverso politiche governative attive orientate a ridurre la fiscalità immobiliare e agevolare la transizione digitale ed energetica del Paese. L’attrattività di Milano e Bologna - ha aggiunto Baccarini - insegna quanto sia necessaria una strategia Nazionale sulle città che, tenendo conto delle migliori esperienze non solo Italiane, dia vita ad un riconosciuto modello di città sostenibile, innovativa e digitalizzata attraverso una visione integrata delle politiche urbanistiche che contempli non solo il settore Casa ma anche quello dei trasporti, della tutela dell’ambiente, della sicurezza e preveda la necessaria semplificazione e digitalizzazione delle procedure pubbliche orientate a favorire la circolazione regolare degli immobili, al fine di rendere le città ancora più vivibili e attrattive a beneficio del mercato e a tutela del cittadino”. Un dato, infine, che dovrebbe far riflettere è che cresce negli italiani la voglia di acquistare nei borghi. Un desiderio prioritariamente dettato dal bisogno di lavorare in luoghi meno affollati, più tranquilli e con una qualità della vita superiore anche dal punto di vista ambientale. Si registra, infatti, un + 30% di richieste di cui però solo il 1/4 si concretizzano in acquisti. A penalizzare i tanti tesori nascosti del nostro Paese è principalmente l’assenza di servizi e di infrastrutture digitali, in particolare della fibra ottica oramai divenuta indispensabile per assicurare una veloce navigazione online. 
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