Federmanager: ex Ilva, basta annunci, serve chiarezza sul futuro

 
«Ci aspettavamo un piano industriale dettagliato e coerente e, invece, ci è stato annunciato solo un generico piano di investimenti per 4,7 miliardi di euro, che dovrebbe condurre in 10 anni alla completa decarbonizzazione nella produzione di acciaio, facendo ricorso all’idrogeno e a forni elettrici, ma senza alcun dettaglio di carattere industriale sulle prospettive dello stabilimento di Taranto».

Questo il commento del presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, dopo l’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo economico sul futuro del Gruppo ex Ilva, con la partecipazione dei ministri Giorgetti e Orlando, oltre ai rappresentanti di Acciaierie d’Italia, con l’Ad Lucia Morselli e il presidente Franco Bernabè. All’incontro era presente una delegazione della Federazione dei manager, guidata dal coordinatore della commissione Siderurgia, Egildo Derchi.

«Siamo sinceramente delusi dall’atteggiamento di Governo e Invitalia; non può bastare annunciare il ritorno alla piena occupazione entro il 2025 e il raggiungimento della sostenibilità ambientale per far sperare in un futuro credibile per l’ex Ilva»  spiega Cuzzilla precisando che «per garantire la continuità produttiva con volumi crescenti devono sciogliersi una serie di nodi – a cominciare dal dissequestro degli impianti e da una completa manutenzione ordinaria e straordinaria – per i quali, ad oggi, non si è proposta alcuna soluzione concreta».

A questo l’esperto Egildo Derchi aggiunge: «Abbiamo fatto presente che dopo anni di costante riduzione delle strutture e dei volumi di attività, per attuare un piano industriale fondato su nuovi e sostenibili cicli di produzione occorre, innanzitutto, dotarsi di adeguate componenti tecniche e gestionali che sono indispensabili per la sua realizzazione concreta. Inoltre, è necessario chiarire preventivamente quali saranno i costi di approvvigionamento energetico che da affrontare per alimentare le nuove fonti di produzione, che rappresentano un fattore strategico per l’economicità e competitività dei nuovi processi».

«Mentre i nostri colleghi continuano a esporsi a gravi responsabilità personali a causa della mancanza di investimenti in manutenzione e sicurezza, serve un approccio diverso sul sito siderurgico tarantino, che unisca tutte le forze sane del territorio e i soggetti interessati a garantirne il futuro» conclude Cuzzilla, riferendosi all’immagine che ancora oggi viene offerta strumentalmente da alcuni media di una fabbrica della morte e del disastro ambientale, in cui chi lavora baratta il diritto alla salute con il diritto al lavoro.
Notizie della stesso argomento
Trovati 168 record
Pagina
26
15/07/2024
Saipem si aggiudica progetti in Arabia Saudita per un valore totale di circa 500 mln di do...
12/07/2024
Snam: rigassificatore di Ravenna operativo nel primo trimestre 2025
12/07/2024
Leonardo annuncia il closing cessione di Industria Italiana Autobus
12/07/2024
Consap: Fondo Studio, arriva la garanzia dello Stato
12/07/2024
Napoli, Urso inaugura la Casa del Made in Italy del capoluogo campano
12/07/2024
Concorso per l’assunzione di 308 funzionari INAIL
Trovati 168 record
Pagina
26
Il Magazine
Italia Informa n° 3 - Maggio/Giugno 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli