Enit, turismo settore vincente nonostante la crisi Russia - Ucraina

- di: Barbara Bizzarri
 
L'indagine commissionata da Enit sull’andamento del ricettivo evidenzia l’ottima partenza della stagione turistica estiva, nonostante le tensioni internazionali. Le previsioni sulla presenza di clientela nelle strutture per il 2022 sono in linea con i livelli pre-pandemia: “L’esordio dell’estate ci riporta a valori pre pandemici e ad un futuro turistico con trend che pongono al centro la sostenibilità e il valore del viaggiare, declinando elementi di personalizzazione dell’offerta” dichiara Roberta Garibaldi, Amministratore delegato di Enit.  Secondo l'Ufficio Studi Enit, le prenotazioni verso l’Italia continuano in confronto allo scorso anno anche rispetto a quelle registrate verso un campione di Paesi competitor con stime pari a + 324% (rispetto al 2021) nel mese di giugno e +222% (sempre in confronto al 2021) nel mese di luglio. La clientela che per i mesi estivi sta prenotando un soggiorno si conferma soprattutto nazionale, e la provenienza dei visitatori è prevalentemente da fuori regione. Si nota però un aumento nell’interesse degli stranieri che attualmente stanno prenotando nel 50% dei casi, e chi prenota dall’estero comunque lo fa soprattutto dall’Europa.

La nazione in pole position nelle prenotazioni per l’Italia è la Germania (79%), seguita da Francia (46,2%), Svizzera (16,6%), Austria (16,5%), e altre percentuali inferiori ripartite fra Olanda, Belgio, Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Polonia e Danimarca. Rispetto al tipo di struttura preferita, tedeschi e austriaci confermano la loro preferenza per le strutture alberghiere mentre quelle extra alberghiere sono favorite in media da chi proviene da Olanda e Paesi Bassi. Il traffico aereo europeo è cresciuto costantemente da metà marzo ad inizio maggio e le prenotazioni aeree mostrano anche una crescente domanda di viaggi intraeuropei e di voli dagli USA all'Europa. L'allentamento delle restrizioni di viaggio sta contribuendo alla normalizzazione dei viaggi: trentasei Paesi hanno revocato tutte le restrizioni di viaggio relative alla pandemia a partire dal 13 maggio 2022. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto minimo sulle prenotazioni alberghiere ed extralberghiere che, nel 90% dei casi, sono state confermate mediante canali telefonici e online soprattutto da parte di coppie, famiglie e turisti. I primi hanno preferito strutture extra alberghiere, mentre i turisti hanno scelto principalmente gli alberghi. Tuttavia, il conflitto sta manifestando i propri effetti sul business del 40% delle strutture intervistate. Secondo gli operatori interpellati, purtroppo, l'impatto maggiore delle tensioni internazionali si riflette e si rifletterà soprattutto in futuro sull' aumento dei costi. A risentire della situazione sono le strutture alberghiere, in misura maggiore rispetto a quelle extra alberghiere. In particolare, l’aumento dei costi dell’energia e del gas è il fattore che più fa sentire il proprio impatto incidendo fortemente sui costi di gestione della struttura.

Segue, indicata da circa il 30%, la riduzione delle presenze straniere cui si unisce la difficoltà di approvvigionamento di beni e servizi citata da circa il 20% dei responsabili intervistati, problema maggiormente sentito, anche in questo caso, dai gestori delle strutture alberghiere rispetto agli altri. Da notare che, in base a un’indagine Enit, il protrarsi del conflitto potrebbe portare a una perdita per il settore di 14 miliardi di dollari di entrate turistiche a livello globale nel 2022. Come mercati di origine, Russia e Ucraina rappresentano insieme il 3% della spesa globale per il turismo internazionale. Nel 2019, la spesa russa per i viaggi all'estero ha raggiunto 36 miliardi di dollari e quella ucraina oltre otto miliardi di dollari, ma nel 2020 questi valori sono scesi rispettivamente a 9,1 miliardi di dollari e 4,7 miliardi di dollari. Entrambi i mercati sono significativi per i Paesi vicini, ma anche per le mete balneari europee.
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