Emergenza clima: in Antartide crolla una piattaforma di ghiaccio grande come Roma

- di: Barbara Leone
 
Altro che pandemia, nucleare e recessione. La vera emergenza del pianeta è quella climatica, che in Antartide si sta consumando giorno dopo giorno nella quasi indifferenza totale e che nel giro di qualche anno porterà a conseguenze pesantissime. Le notizie che arrivano dal Polo Sud sono sempre più preoccupanti, ma bisogna andarsele a cercare col lanternino perché oramai si parla solo di covid, guerra e crisi economica. Senza capire che se non si affronta una volta per tutte e seriamente la questione climatica si va incontro ad un vero e proprio disastro. Ma annunciato, però. In questo periodo, da quelle parti, le temperature sono cresciute vertiginosamente. Stiamo parlando di oltre 40 gradi oltre la norma. Un record senza precedenti, che ha perfino spinto i ricercatori della base Concordia a scattarsi una foto goliardica con tanto di bermuda e collane di fiori hawaiane mentre il termometro indicava la temperatura più calda del periodo: 11,8 gradi sotto zero. A conseguenza di ciò, nei giorni scorsi una piattaforma di ghiaccio grande quanto Roma è collassata. Praticamente non esiste più, disintegrata, morta, ita e amen.

La vera emergenza del pianeta è quella climatica

Il crollo, catturato dalle immagini satellitari, ha lasciato a bocca aperta tutti gli scienziati che non hanno mai visto una cosa del genere. E tutto lascia pensare che alcune aree antartiche (soprattutto quelle orientali) possano essere molto più suscettibili al riscaldamento globale di quanto stimato in precedenza. I rischi possono essere estremamente significativi in tutto il mondo, dal momento che lo scioglimento del ghiaccio antartico catalizza l’innalzamento del livello del mare che potrebbe far sprofondare sott’acqua intere isole, regioni e metropoli costiere nel giro di pochi decenni. Secondo i calcoli degli studiosi, se la parte orientale dell’Antartide dovesse sciogliersi il mare si innalzerebbe di ben 50 metri. Ovviamente è un processo che non si verificherebbe dall’oggi al domani. Si parla di migliaia di anni, ma ciò non ci autorizza a foderarci gli occhi di prosciutto. Ad oggi di piattaforma di ghiaccio ne è scomparsa una, e tanto dovrebbe bastare per metterci in allarme perché, come dice la professoressa Helen Amanda Fricker dell’Università della California, “una volta che una scompare significa che i ghiacciai si stanno sciogliendo nell’acqua calda e parte di quell’acqua arriverà a San Diego e altrove”. Insomma, non stiamo parlando di se, ma di quando. L’emergenza, questa, è reale.

E invece viene trattata alla stregua di un fastidioso foruncolo, o poco più

E invece viene trattata alla stregua di un fastidioso foruncolo, o poco più. Laddove su altre emergenze, realissime anche quelle per carità, ci si continua a ricamare (e guadagnare) sopra. Ed ogni allusione alla pandemia è puramente voluta. Perché ancora che si sta a disquisire sul sì o no a nuove misure restrittive, laddove “non servono assolutamente a nulla”. E a dirlo è il professor Crisanti, non un no-vax qualunque. Perché, aggiunge, “la verità è che dobbiamo metterci il cuore in pace: prima o poi ci contageremo quasi tutti. Basta non appartenere alla categoria dei fragili e il problema si risolve”. Che tradotto vuol dire occhio, non abbassiamo la guardia ma finiamola coi bollettini quotidiani di guerra, che si aggiungono a quelli della guerra, e soprattutto basta con questo perenne clima di terrore. E magari iniziamo a pensare un po’ al clima vero, che di problemi ne porterà a valanghe. Nel vero senso della parola.
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli