Decreto reclutamento, Brunetta: “Terzo pilastro del PNRR”

 
“Il governo Draghi completa i tre pilastri essenziali per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, costruiti con un approccio unitario complessivo: alla progettazione della governance del Pnrr e alle semplificazioni normative decise con il Dl approvato la scorsa settimana si affianca il piano di reclutamento nella Pa. Tre tasselli di uno stesso mosaico, che assicura al Pnrr un quadro normativo appropriato, un modello di gestione efficace e un’adeguata disponibilità di competenze, indicata come indispensabile anche dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue Considerazioni finali. Non è un caso che la governance, una coraggiosa politica di semplificazioni e un reclutamento mirato siano la prima “milestone” indicata nel Recovery Plan, raggiunta dal governo rispettando il cronoprogramma: rappresentano la premessa per far marciare velocemente i progetti e non perdere i fondi europei”. È il commento del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, all'indomani dell'approvazione del decreto legge “reclutamento” in Consiglio dei ministri.
 
“Incarichi di consulenza con sistemi più trasparenti”
 
“Il provvedimento istituisce percorsi semplificati e straordinari sia per assumere a tempo determinato le figure professionali che dovranno lavorare ai progetti del Piano, sia per conferire incarichi di consulenza con sistemi più trasparenti. Le parole d’ordine che ispirano il provvedimento sono merito, trasparenza, opportunità, valutazione e monitoraggio. Il decreto favorisce anche l’osmosi tra pubblico e privato e la fluidità dei percorsi di carriera, come la Commissione europea ci chiede da tempo”. 
 
“Pubblica amministrazione datore di lavoro e catalizzatore della crescita”
 
“Duplice è il beneficio che ci attendiamo dalle nuove norme. Da un lato i nostri giovani e i nostri migliori talenti potranno vedere nella Pa un datore di lavoro attraente e diventare protagonisti di un ambizioso programma di cambiamento del Paese. Dall’altro lato, la Pubblica amministrazione, grazie all’innesto di nuove competenze, potrà trasformarsi in catalizzatore della crescita e reingegnerizzare i processi organizzativi: la transizione amministrativa è premessa perché funzioni la transizione digitale. Un’eredità strutturale che il Pnrr lascerà al nostro Paese, insieme a servizi più efficienti per cittadini e imprese. Torniamo a far correre la macchina amministrativa, ricostruendo la fiducia delle persone nello Stato”.
 
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