Dall’eredità di Giotto all’arte ritrovata. Gli appuntamenti del weekend

- di: Samantha De Martin
 
Una modernità astratta, insita nell’opera di Giotto, accende un dialogo tra l’opera del pittore di Vicchio e i capolavori di Henri Matisse, Mark Rothko, Chiara Dynys, Tacita Dean. Accade al Mart – Museo di arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, dove i grandi dell’arte contemporanea si inchinano al maestro che rivoluzionò la pittura medievale inaugurando, secondo gli storici dell’arte, l’era moderna. C’è anche lui tra i grandi protagonisti del weekend alle porte. Ecco le altre mostre da non perdere

A Rovereto arriva Giotto

Fino al 19 marzo al Mart – Museo di arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto oltre 200 opere di artisti moderni e contemporanei ispirate all’arte di Giotto raccontano il debito della pittura moderna all’illustre maestro. Suddiviso in sette tappe, il percorso si apre con una grande installazione immersiva che riproduce la Cappella degli Scrovegni di Padova. Seguendo un ordine cronologico e tematico il viaggio prosegue tra opere di grandi nomi del XX e XXI secolo, accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Nella prima parte della mostra artisti come Carlo Carrà, Mario Sironi, Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi e Ubaldo Oppi si muovono tra Metafisica, Valori plastici e Realismo Magico. Tra atmosfere rurali e Sacre Maternità, il visitatore del Mart incontra i pennelli di Henri Matisse, Yves Klein, Mark Rothko che riconoscono il loro debito nei confronti di Giotto, ispiratore assoluto. A influenzare alcuni tra gli artisti più conosciuti è soprattutto il suo celebre blu. La modernità astratta presente nei lavori giotteschi rivive quindi nella grande installazione immersiva di James Turrell, studioso della percezione. Chiudono la mostra le installazioni di due artiste, Chiara Dynys e Tacita Dean, il cui lavoro rinnova ancora una volta il dialogo con uno dei più grandi pennelli di tutti i tempi.

A Milano Jan Fabre e la saggezza del Belgio

L’identità del Belgio, tra arte, sessualità, sensualità, passate al vaglio visivo del surrealismo, si fa opera d’arte nel linguaggio di Jan Fabre. Fino al 12 febbraio alla Galleria Gaburro l’artista di Anversa è il protagonista della mostra dal titolo La saggezza del Belgio, curata da Giacinto Di Pietrantonio, che presenta una trentina di disegni di piccolo formato della serie Folklore Sexuel Belge e Mer du Nord Sexuelle Belge e una decina di sculture, esposte in Italia per la prima volta. “Le Bon Artiste Belge”, come ironicamente Jan Fabre si definisce, propone un corpus di lavori finalizzati a cercare l’identità nazionale belga. Un’identità densa di differenze, come dimostra anche la presenza delle tre comunità, fiamminga, vallone e di lingua tedesca. Andando alla ricerca di ciò che può “connettere piuttosto che dividere”, questo “Guerriero della Bellezza”, intreccia nei suoi lavori il sapere scientifico, la saggezza popolare e il rapporto uomo-natura, facendo convergere tutto verso la centrale poetica della metamorfosi. 

L’universo LEGO fa tappa a Foligno

Città immaginifiche, continenti inesplorati, ricostruzioni storiche, villaggi abitati dalle popolarissime minifigures che da sempre popolano l’immaginario collettivo di grandi e piccoli. A Foligno, fino al 4 giugno, Palazzo Trinci ospita la mostra I love Lego, un viaggio a colori tra sette monumentali diorami, dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi in scala ridotta, dalle ambientazioni caraibiche alle scene della seconda guerra mondiale, dalla conquista dello spazio sul suolo lunare alla riproduzione della Roma del medioevo. Ad arricchire la mostra, realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo, è una divertente “caccia al personaggio”, una sfida nel rintracciare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni. L’esposizione a Palazzo Trinci sarà arricchita dalle tele di Stefano Bolcato, rivisitazioni in versione ‘omini LEGO’ delle più celebri tele della storia dell’arte, dalla Gioconda ai più attuali quadri di Frida Kahlo.

Un capolavoro ritrovato in mostra ai Musei Vaticani

Un clamoroso furto, avvenuto la notte tra il 10 e l’11 luglio 1989, privava il Museo Diocesano dell’Arcidiocesi di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino di alcuni preziosi oggetti frutto delle abili mani di orafi medievali e barocchi. Tra questi vi era anche il celebre Reliquiario di San Galgano, proveniente dall’antica abbazia cistercense, conservato nella parrocchia di Frosini, nel comune di Chiusdino, e oggetto di devozione popolare, con le scene della vita del santo e della sua spada, decorate in preziosi smalti traslucidi. Recuperato dopo 31 anni dal Comando dei Carabinieri, Tutela Patrimonio Culturale, assieme ad altri pezzi trafugati, questo straordinario capolavoro è in mostra fino al 18 febbraio nella Sala XVII della Pinacoteca dei Musei Vaticani, accanto ad altri raffinati oggetti frutto di questo straordinario recupero. L’esposizione, dal titolo Dalla Spada alla Croce. Il reliquiario di San Galgano restaurato, prodotta grazie alla collaborazione tra Musei Vaticani, Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Opera della Metropolitana di Siena, con il contributo di Opera Laboratori, Sillabe e Giovanni Raspini, restituisce alla comunità il prezioso manufatto, oggetto di un accurato intervento condotto dal Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche dei Musei Vaticani, in seguito ai numerosi danni subiti dopo il furto. Tra gli oggetti esposti anche la croce astile in rame e bronzo dorato, il pezzo più antico della refurtiva, datato XII secolo, un reliquiario a tempietto del XIV secolo, cinque calici in argento, un calice-pisside e una pisside seicentesca, che faranno ritorno a Siena, assieme al Reliquiario, al termine della mostra ai Musei Vaticani.

Nella foto: Dalla spada alla croce. Il Reliquiario di San Galgano restaurato, Allestimento della mostra presso la Sala XVII della Pinacoteca Vaticana | Courtesy Opera Laboratori
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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