Da Sirmione a Procida il weekend dell’arte è nel segno del contemporaneo

- di: Samantha De Martin
 
Una manciata di coriandoli color pastello lanciata dal vento sull’intenso blu del mare. Benvenuti a Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022, dove nello storico complesso di Palazzo d’Avalos, l’ex carcere dell’isola, cinque celle diventano sale personali destinate ad accogliere opere di grandi artisti internazionali. Il filo rosso dell’arte contemporanea punta verso nord fino al Lago di Garda, dove una mostra evento trasformerà le Grotte di Catullo in un museo a cielo aperto, con l’archeologia e il contemporaneo che si fondono per dare vita a un magico gioco di luce e bellezza. Da Sirmione a Procida, in questo lungo weekend di giugno brilla il contemporaneo.

A Sirmione le “Stravaganze imperiali” nelle Grotte di Catullo

Un Serpente prende vita grazie al movimento delle luci di 140 tubi a LED, invitando il visitatore a concedersi un momento di riflessione, a tu per tu con le meravigliose rovine che lo ospitano. Una vasca termale, tipica delle dimore romane, lo esorta ancora a immergersi in un gioco di luci e fumo che riempie lo spazio, godendo di un bagno emozionale attraverso l’energia del colore. Sono le “Stravaganze Imperiali” attese dal 2 giugno al 30 luglio sul Lago di Garda e sulle rive di Sirmione, un progetto artistico e multimediale dell’artista e curatrice Vera Uberti, proposto da MAI MUSEUM, con la collaborazione della Direzione Regionale Musei della Lombardia e del Comune di Sirmione. Otto maxi-installazioni luminose dialogano con il paesaggio, enfatizzando l’energia monumentale delle Grotte di Catullo. Grandioso esempio archeologico di villa romana della prima età imperiale in Italia settentrionale, con al suo interno i resti della villa del celebre poeta, l’area archeologica delle Grotte di Catullo ospiterà alcune opere d’arte contemporanea dell’artista Vera Uberti e un trittico multimediale di David LaChapelle con celebri fotografie, a evocare la grandiosità dei protagonisti della storia di tutti i tempi, così come il dolore, le speranze, le paure e i sogni del tempo in cui viviamo. Le “Stravaganze imperiali” saranno visitabili dalle 20.45 alla mezzanotte.

Alex Katz e la dolce vita in mostra al Mart 

In un tempo perfetto dove tutto appare immobile, lontano dai turbamenti del presente, le monumentali tele di Alex Katz conducono il visitatore del Mart - Museo d’arte contemporanea di Trento e Rovereto in una sorta di età dell’oro. Fino al 18 settembre la mostra Alex Katz. La dolce vita presenta in un unico percorso, e per la prima volta, un’ampia selezione dei lavori esposti in Italia a partire dagli anni Novanta. Quaranta grandi tele scandiscono un itinerario a colori nel quale sono rappresentati i ritratti e i paesaggi, i due grandi generi esplorati dall’artista figurativo statunitense. In mostra anche uno dei rarissimi nudi, oltre ad alcuni sketch, un disegno e due video. Novantaquattro primavere, oltre 250 personali e 500 collettive in 70 anni di attività espositiva, Katz rapisce con la sua arte che esige contemplazione, alla costante ricerca di armonia e bellezza. 

Al MAXXI What a Wonderful World

Che cos’è che il pubblico pensa quando interagisce con un’opera? A svelarcelo, al MAXXI, fino al 12 marzo 2023, è What a wonderful world, il nuovo allestimento della Collezione Arte, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI Arte, con Eleonora Farina, Luigia Lonardelli e Anne Palopoli, visibile nella Galleria 1 del Museo romano con ingresso gratuito dal martedì al giovedì. Un dispositivo interattivo dotato di touchscreen mappa, visualizza e condividere le sensazioni del pubblico nella sua relazione con l’opera d’arte. Il progetto si sviluppa in un flusso di grandi installazioni immersive, tra nuove acquisizioni e lavori commissionati ad alcuni tra i maggiori protagonisti della scena artistica internazionale, da Micol Assaël a Ed Atkins, da Liliana Moro a Olaf Nicolai, Jon Rafman, Tatiana Trouvé, Paolo Ventura. Il titolo della mostra? Un’allusione ironica al nostro tempo di sfide e di incertezze, conflitti e speranze, in relazione alle molteplici possibilità umane e tecnologiche di grandi spinte verso il futuro. Con i loro sogni, le speranze, le critiche gli artisti invitano a riflettere su alcuni importanti temi contemporanei e su ciò che oggi percepiamo come “mondo”. 

L’ex carcere di Procida rivive grazie al contemporaneo

Cinque grandi artisti sono stati invitati a immaginare un dialogo con il complesso di Palazzo d’Avalos, l’ex carcere dell’isola di Procida, per indagare nuove risonanze di senso tra la dimensione storica della reclusione e dell’isolamento e la vocazione moderna di apertura e condivisione. Fino al 31 dicembre una mostra dal titolo “Sprigionarti”, con la curatela di Agostino Riitano in collaborazione con Vincenzo de Bellis e sotto il matronato della fondazione Donnaregina per le arti contemporanee 2022, impreziosisce il programma culturale di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. Il percorso invita il pubblico in cinque celle del complesso di Palazzo d’Avalos per scoprire i lavori di illustri nomi dell’arte contemporanea nazionale e internazionale: Maria Thereza Alves, Jan Fabre, William Kentridge, Alfredo Pirri, Francesco Arena e Andrea Anastasio. Se il primo spazio ospita un’opera dell’artista brasiliana Maria Thereza Alves, da sempre impegnata sui temi dell’arte, dell’ecologia, della storia locale ed ambientale, nell’ex cappella della struttura carceraria prende forma l’opera di Jan Fabre, The Catacombs of the Dead Street Dogs (2009-2017), già esposta a Venezia e San Pietroburgo, e ora in dialogo straordinario con la storia secolare di un palazzo che ha custodito mille vite. Una video installazione di William Kentridge, un estratto di Zeno Writing (2002), ispirato al personaggio di Italo Svevo, visibile dall’esterno della cella attraverso le sbarre, cederà il posto all’opera di Alfredo Pirri 7.0, installata nel 2017, al contributo di Andrea Anastasio e all’intervento site specific di Francesco Arena. Utilizzando la struttura di uno dei vecchi letti del carcere di Procida, Arena dà vita al suo Letto per i giorni e per le notti, interpretando la condizione di prigionia di chi è stato rinchiuso in questi spazi. Con Nine to Five Andrea Anastasio ricorda le 8 ore lavorative che, generalmente, scandiscono la quotidianità delle persone.

Nella foto: Stravaganze Imperiali, Il campo degli ulivi
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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