Credem, ottimo avvio d’anno: nel Q1 2022 utile +24% e 21mila nuovi clienti
- di: Germana Loizzi
Costante sviluppo e potenziamento del modello di servizio con forti investimenti per la sempre maggiore focalizzazione delle attività sui bisogni dei diversi segmenti di clientela. È questa la direttrice lungo la quale si è sviluppata l’attività del Gruppo Credem anche nel primo trimestre del 2022, periodo che si è chiuso con un utile netto consolidato pari a 76,9 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto a fine marzo 2021, dopo aver spesato 29,1 milioni di euro, al lordo dell’effetto fiscale, di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà. I risultati al 31 marzo 2022 sono stati approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione di Credem presieduto da Lucio Igino Zanon di Valgiurata. “I risultati del primo trimestre 2022 - ha dichiarato Nazzareno Gregori, Direttore generale del Gruppo Credem - confermano la capacità del Gruppo Credem e delle persone che ne fanno parte di affrontare efficacemente la complessità di un contesto economico e sociale in continuo mutamento. Abbiamo iniziato il 2022 con una forte spinta sull’innovazione per rendere sempre più competitivi e fruibili i prodotti e servizi offerti ai nostri clienti privati e imprese, con un’attenzione crescente alla sostenibilità delle strategie del Gruppo. Nei prossimi mesi - ha aggiunto - ci poniamo l’obiettivo di continuare a supportare le famiglie italiane e la crescita del tessuto imprenditoriale del paese, e di proseguire ulteriormente le attività di consulenza agli investimenti per poter continuare ad essere un solido punto di riferimento per la difesa e lo sviluppo dei patrimoni”.
Il Gruppo ha raggiunto importanti risultati nonostante il contesto nazionale ed internazionale ancora molto incerto e complesso. In particolare è proseguito il concreto sostegno all’economia con i prestiti alla clientela che hanno raggiunto i 32,8 miliardi di euro in progresso del 10,5% rispetto al primo trimestre del 2021 (+3,1 miliardi di euro in valore assoluto), con una crescita di oltre cinque volte superiore rispetto alla media di sistema (+2% nello stesso periodo) ed una costante attenzione alla qualità dell’attivo. In tale contesto è proseguito lo sviluppo del modello di banca assicurazione che si rivela particolarmente efficace nella gestione delle molteplici necessità della clientela che, da parte sua, ha continuato a dimostrare fiducia nella capacità del Gruppo di tutelare e valorizzare i propri risparmi. Sono stati acquisiti circa 21mila nuovi clienti e la raccolta complessiva da clientela è cresciuta del 7% rispetto a marzo 2021 a 87,3 miliardi di euro, con la raccolta diretta da clientela in aumento del 6,1% a 34,2 miliardi di euro. La raccolta assicurativa si attesta a 8,6 miliardi di euro (+7,4% rispetto al primo trimestre del 2021) e i premi legati a garanzie di protezione vita e danni raggiungono i 20,1 milioni di euro (+10,6% rispetto a fine marzo 2021). La qualità dell’attivo si è mantenuta ai massimi livelli del sistema con il rapporto tra impieghi problematici lordi ed impieghi lordi (Gross NPL Ratio) che si è ulteriormente ridotto, pur essendo già ai vertici del mercato, al 2,45%, rispetto al 3,13% della media delle banche significative italiane, con livelli di copertura tra i più elevati del sistema (livello di copertura comprensivo dello shortfall al 62,1% sui crediti problematici ed al 82,9% sulle sofferenze). Il costo del credito di periodo è sostanzialmente pari a 0, per contenuto valore delle rettifiche su crediti, con un posizionamento particolarmente distintivo rispetto al mercato.
Sempre elevata la solidità del Gruppo, a tutela di tutti gli stakeholder, con un CET1 Ratio del Gruppo Bancario a 15,1% nonostante la forte attività di sostegno all’economia e alle necessità della clientela. Il CET1 Ratio di Vigilanza, calcolato sul perimetro di Credemholding, si attesta al 13,6% con 602 bps di margine rispetto al livello minimo normativo (comprensivo del requisito addizionale SREP assegnato dalla Banca Centrale Europea) pari a 7,56% per il 2022 (requisito più basso tra le banche commerciali europee vigilate direttamente da BCE). Il ROTE annualizzato è pari a 10,8%, mentre il ROE annualizzato si attesta a 9,3%. Il Gruppo nel corso del primo trimestre 2022 ha continuato ad investire fortemente sul modello organizzativo, sulle reti distributive, sulle fabbriche prodotto del risparmio gestito, sulle persone, sull’innovazione e la sostenibilità. In particolare: le reti commerciali della banca, costituite da 531 tra filiali, centri imprese e centri specialistici dedicati alle piccole attività (centri small business), hanno raggiunto 48,8 miliardi di euro di raccolta (+6,2% a/a) e 25,1 miliardi di euro di prestiti (+8,9% a/a). All’interno della struttura distributiva la rete dei consulenti finanziari (oltre 520 professionisti) ha raggiunto 8 miliardi di euro di raccolta (+9,5% a/a) e 780 milioni di euro di prestiti (+7,7% a/a); sono stati inoltre reclutati 9 professionisti. Forte sostegno a tutti i segmenti della clientela imprese (dalle piccole attività alle grandi aziende) con prestiti che ammontano a 13,7 miliardi di euro (+9,3% a/a) e significativa crescita dei clienti con 4.400 nuove imprese raggiunte a conferma dell'efficacia della strategia di espansione commerciale. Avvera (mutui e credito al consumo) registra 328 milioni di euro di finanziamenti erogati e intermediati nel corso del primo trimestre 2022 (+25% a/a) e l’ingresso di 69 nuovi professionisti che portano a 748 il totale degli agenti e collaboratori attivi, a cui si aggiunge la collaborazione di quasi 1.600 operatori convenzionati. Entrata a regime l’area dei prestiti finalizzati che ha raggiunto quasi 80 milioni di euro di finanziamenti erogati nel trimestre e 27 agenti in struttura a cui si aggiungono 65 collaboratori. E ancora: leasing e factoring in costante sviluppo. Nei primi tre mesi dell’anno Credemleasing ha raggiunto quota 255 milioni di euro di stipulato complessivo in crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Credemfactor ha registrato a fine primo trimestre 1 miliardo di euro (+16%) di flussi lordi di crediti ceduti dalla clientela (turnover). La struttura di Gruppo per la gestione dei grandi patrimoni (costituita dal Private Banking Credem e da Banca Euromobiliare) ha confermato il proprio posizionamento di rilievo nel panorama nazionale, con 40,4 miliardi di euro di masse a fine marzo (+9% a/a) ed oltre 500 milioni di euro di raccolta netta, testimoniato da una forte attrattività con il reclutamento di 15 nuovi professionisti; nell’ambito dell’Area Wealth Management è stata intensa l’attività di ampliamento e specializzazione della gamma di Euromobiliare Asset Management SGR con il lancio di cinque nuovi prodotti che rispondono sia ad esigenze di ampliamento delle strategie a disposizione dei gestori in ottica di consulenza (Euromobiliare Governativo Globale, Euromobiliare Corporate Euro High Yield) sia in ottica di specializzazione dell’offerta destinata ai diversi segmenti di clientela (Euromobiliare Accumulo Next Generation ESG, Euromobiliare Valore Sostenibile 2028, Euromobiliare Pictet Action 4 Transition). A fine marzo 2022 la raccolta delle società di gestione e assicurative del Gruppo su strumenti di investimento sostenibili(13) ammonta a circa 4,8 miliardi di euro, in crescita del 61% rispetto a fine marzo 2021. A conferma del forte focus sul tema della sostenibilità, tre delle società dell’area (Euromobiliare Advisory SIM, Euromobiliare SGR e Credemvita) hanno sottoscritto i principi per gli investimenti responsabili introdotti dalle Nazioni Unite per diffondere ed integrare i principi di sostenibilità (ESG - environmental, social, governance) all’interno delle aziende firmatarie.
Nell’area innovazione il Gruppo è entrato come investitore in “Fin+Tech”, il percorso di supporto allo sviluppo (acceleratore) di nuove imprese tecnologiche in ambito finanziario e assicurativo (fintech e insurtech) nato da un’iniziativa di CDP Venture Capital Sgr, società di gestione del risparmio controllata dal gruppo Cassa Depositi e Prestiti. L’obiettivo è proseguire nella strategia di sviluppo del progetto di Corporate Venture Capital (CVC), lanciato ad aprile 2021, attraverso cui il Gruppo punta a investire in partecipazioni al capitale di società ad alto potenziale di sviluppo con la finalità di sviluppare tecnologie e modelli innovativi per rafforzare il proprio business e generare valore per la clientela migliorando la qualità di prodotti e servizi. Il progetto “Inventory Chain Platform” basato sul pegno rotativo non possessorio su merci supportato, per la prima volta in Europa, dalla tecnologia blockchain è stato premiato nell’edizione 2022 del Premio ABI per l’innovazione dei servizi bancari. Sono stati inoltre finalizzati importanti investimenti per incrementare costantemente il livello di servizio alla clientela, favorire la trasformazione digitale del rapporto tra banca e clienti e rafforzare la struttura dedicata con l’inserimento di 13 nuove risorse dedicate. Nel corso del primo trimestre i clienti hanno realizzato 18,6 milioni di operazioni sui canali digitali (93,5% del totale), sono state oltre 100 mila interazioni a distanza tramite i canali di assistenza (mail, chat e messaggi) e 10,4 milioni le visite al sito credem.it. Inoltre sono proseguiti gli investimenti sulle persone con 95 assunzioni a supporto della crescita organica del Gruppo. Gli ingenti investimenti in tecnologia ed innovazione realizzati negli anni scorsi hanno consentito di proseguire l’accesso allo smart working con oltre il 92% dei dipendenti con un contratto di lavoro agile attivo e un dato medio di 24 giornate di lavoro da remoto fruite nel corso del trimestre. È proseguita infine l’intensa attività di formazione anche a distanza con 8.400 giornate erogate. Infine nell’ambito della sostenibilità è stata integrata la politica di remunerazione del Gruppo per il top management della direzione centrale e gli amministratori esecutivi con l’introduzione di criteri per l’erogazione delle componenti variabili che comprendono elementi in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG) come l’uguaglianza di genere, la finanza sostenibile, la formazione, il rischio ambientale e climatico e la riduzione delle emissioni. Approvato inoltre dal Consiglio di Amministrazione il report che rendiconta l’allocazione e l’impatto generato (allocation & impact report) dalle risorse raccolte con l’emissione della prima obbligazione sostenibile del Gruppo realizzata a gennaio 2022 per un ammontare di 600 milioni di euro e finalizzata a sostenere progetti ambientali: l'impatto positivo associato al finanziamento è stato valorizzato pari ad un risparmio equivalente di 9.700 tonnellate di CO2 all’anno.
Entrando ancor di più nel dettaglio dei numeri vediamo che a fine marzo 2021 il margine di intermediazione si attesta a €355,3 milioni, rispetto a €335,7 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+5,8% a/a). All’interno dell’aggregato, il margine finanziario è pari a €129,2 milioni rispetto a €117,4 milioni a fine marzo 2021 (+10,1% a/a). Il margine da servizi raggiunge €226,1 milioni rispetto a €218,3 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+3,6% a/a). Più in dettaglio le commissioni nette ammontano a €168,8 milioni (+9,1% a/a) di cui €112 milioni di commissioni da gestione ed intermediazione (+6,7% a/a) e €56,8 milioni di commissioni da servizi bancari (+14,4% a/a). Il trading in titoli, cambi e derivati si attesta €39,1 milioni (-3,9% a/a). Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita risulta pari infine a €13,1 milioni (-23,4% a/a). I costi operativi si attestano a €201,6 milioni rispetto ai €194,6 milioni nel primo trimestre del 2021 (+3,6% a/a). Nel dettaglio, le spese amministrative ammontano a €57,9 milioni, +1,9% a/a, mentre le spese relative al personale sono pari a €143,7 milioni (+4,3% a/a). Il cost/income, nonostante la crisi economica, grazie alle iniziative di efficientamento poste in atto, risulta in calo al 56,7% rispetto al 58% di fine primo trimestre 2021. Il risultato lordo di gestione è pari a €153,7 milioni, in crescita dell’8,9% rispetto a €141,1 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Gli ammortamenti sono pari a €24,7 milioni rispetto ai €21,9 milioni a fine primo trimestre 2021 (+12,8% a/a). Il risultato operativo si attesta a €129 milioni, +8,2% a/a rispetto a €119,2 milioni a fine marzo 2021. Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a -€0,9 milioni rispetto a €2,2 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Le rettifiche nette di valore su crediti si attestano a €0,3 milioni, in calo del 95,3% rispetto a €6,4 milioni a fine primo trimestre 2021. Il saldo delle componenti straordinarie è pari a -€16,9 milioni (-€22,6 milioni nel primo trimestre 2021) e comprende tra l’altro €29,1 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributo ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà. L’utile ante imposte si attesta a €110,9 milioni, in progresso del 20% rispetto a €92,4 milioni a fine primo trimestre 2021, mentre le imposte sul reddito ammontano a €33,9 milioni (€30,4 milioni nello stesso periodo del 2021, +11,5% a/a). L’utile netto consolidato si attesta a €76,9 milioni, in crescita del 24% rispetto a €62 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente, nonostante i €29,1 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà.