Commento settimanale del Global Credit Team di Algebris Investments

 
Dati USA – Deboli ma non ancora in crisi

I tanto attesi dati sui salari di agosto negli Stati Uniti hanno portato segnali contrastanti per la Federal Reserve. Il dato principale non è stato debole, ma le revisioni per luglio sì. La media a tre mesi si attesta ora a 114k, contro le 200k di maggio. I segnali di debolezza del mercato del lavoro paventati dal presidente Powell sono quindi presenti. Il tasso di disoccupazione è diminuito rispetto a luglio, ma è ancora al 4,2%, e i guadagni sono in leggera accelerazione, ora dello 0,4% m/m. La Fed taglierà i tassi di interesse nella riunione del 18 settembre, ma non ha dato indicazioni chiare sulla probabile entità del taglio. Il governatore Waller ha tenuto un discorso poco prima dell’inizio del periodo di blackout, suggerendo che un taglio più ampio di 50 pb è sul tavolo ma non è scontato. Ad oggi il mercato prezza un taglio di 35 pb per la riunione.

BCE – Controllare il ritmo

Giovedì la Banca Centrale Europea taglierà per la seconda volta quest’anno il tasso di deposito, da 3,75% a 3,50%. Il mercato si concentrerà sulle direttive relative al ritmo dei tagli e le proiezioni saranno lo strumento utilizzato per fornire indicazioni. Il dato sulla crescita sarà probabilmente rivisto al ribasso dopo i deludenti dati tedeschi di luglio e agosto. L’inflazione sarà probabilmente rivista leggermente al rialzo, ma resterà vicina all’obiettivo per i prossimi due anni. Nel complesso, la BCE cercherà di non dare una guidance dovish né di favorire un’accelerazione nel ritmo, ma piuttosto di tenere aperte le opzioni e mantenere un approccio data-dependent. Dopo settembre, dicembre è la riunione più probabile per il prossimo taglio; ottobre è una possibilità.

Elezioni americane – Di nuovo sotto i riflettori

Il 10 settembre, il dibattito Harris-Trump riporterà l’attenzione sulle elezioni statunitensi. Il ritiro di Biden dalla corsa alle presidenziali statunitensi ha fatto crollare le quotazioni di Trump di quasi il 10% sui mercati dei pronostici e l’esito delle elezioni è ora al 50-50. Poiché la frazione di elettori indecisi è elevata, l’imminente dibattito potrebbe assumere una certa importanza. I mercati hanno escluso le possibilità di un altro mandato di Trump, pur avendolo valutato nella seconda metà di luglio. Qualora il dibattito dovesse riportare il focus su questo tema, la duration sembra l’asset più fragile, in quanto il ciclo di tagli è ormai scontato, ma i dazi e la fiscalità sono negativi per i tassi. Anche il dollaro USA apparirebbe sottovalutato in questo caso, in quanto la politica tariffaria è positiva per il dollaro, ma i recenti movimenti di prezzo sono stati negativi per i timori di recessione.
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