Cingolani: “Sui bandi per transizione ecologica collaborazione senza precedenti tra Stato e Comuni”

 
“Considerando che si trattava di bandi con un volume risorse mai viste e con azioni combinate che vanno dal verde, alle isole ecologiche alla produzione di energia, la collaborazione tra Stato ed enti locali è stata senza precedenti. Sono consapevole del fatto che ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare, ma non dimentichiamoci che la mole di finanziamenti è enorme e che giustamente esistono regole stringenti da parte di coloro che mettono a disposizione le risorse”. Lo ha affermato il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani nell’intervento che ha aperto la seconda giornata della convention Anci Missione Italia – 2021/2026 il PNRR dei Comuni e delle Città’ organizzata da Anci per fare il punto sull’attuazione del PNRR.

Intervistato dal giornalista del Sole 24 Ore Gianni Trovati, Cingolani ha ammonito: “Questo livello di tensione sulle scadenze è necessario, non dimentichiamoci che se sforiamo una sola delle centinaia di milestones previste, a rimetterci saremmo tutti”. Quanto poi ai possibili miglioramenti del percorso di attuazione del Pnrr, Cingolani ha sottolineato come, “grazie alle semplificazioni introdotte sulla parte energetica, nel primo semestre del 2022 le nuove installazioni di impianti abbiano raggiunti i 5,4 miliardi di watt, e in questo sono state importanti anche le comunità energetiche”.

In merito invece ai problemi registrati da molti enti locali con le Sovrintendenze ai beni culturali, Cingolani ha invitato ad usare il buon senso. “Ho discusso di questi aspetti con il presidente Decaro, il tema va sicuramente chiarito, ci vorrà del tempo, ma da parte nostra stiamo procedendo al massimo con attività di liberalizzazione”.

Infine, sulla questione del price cap europeo per il gas, Cingolani ha precisato che si è trattato di una proposta dell’Italia in tempi non sospetti e che ha avuto fortissime resistenze ma forse è l’unica strada percorribile”. Questa misura “taglia i picchi ma non è punitiva per le aziende”.

“Noi dobbiamo stoccare durante l’estate 10 miliardi di metri cubi di gas per stare tranquilli d’inverno- ha spiegato -prima ci volevano 2 miliardi di euro, ora ce ne vogliono 10 miliardi” Bisogna agire, secondo il ministro, per “il disaccoppiamento dell’energia elettrica rinnovabile”, “ci vuole una borsa dell’energia elettrica prodotta con tecniche rinnovabili che non deve avere nulla a che fare con quella del gas”, ha concluso.
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