Cara Francesca, se ne riparla fra 40 anni…

- di: Barbara Bizzarri
 
Campioncine di insulsaggine crescono: dalla rovista armadi che sperava nell’interdizione del voto per gli anziani, alle cane - licenza poetica -  sciolte, ripulite e glassate in salsa piddina col rolex che, dopo aver sdottorato per anni su come vivere, si mettono a inveire contro le cantanti vere, con le palle quadre, a cui non sono degne di sciogliere i legacci dei sandali, sproloquiando che a una certa età ci si dovrebbe ritirare in pensione e non criticare i gggiovani, anche se fatti di aria fritta, soprattutto se rispondono al nome di Rosa Chimica, ovvero il nulla cosmico buttato allo sbaraglio sul palco dell’Ariston, purché se ne parli. 

Tutto come da copione: la libertà di opinione (e di voto) è contemplata purché si pensi (e si voti) la loro verità rivelata alle greggi, altrimenti è la gogna, l’ospizio, la morte civile, e Michielin lo sa bene, mica vuole tornare nel cono d’ombra, lei, proprio la stessa Michielin che, non trovando di meglio da dire né da cantare, accusava le plebi di aver  vissuto nella bambagia e nello spreco, pretendendo di monitorare tempi e modi delle docce, dopodiché, paga per aver fatto il suo dovere, si fiondava alle sfilate di Prada. Certi personaggi dovrebbero farsi un paio di domande, ogni tanto, perché va bene essere pron(t)i a tutto, ma troppa polvere si deve mangiare prima di arrivare a dire a una come la Vanoni di andare in pensione, soprattutto quando chi la vorrebbe all'ospizio deve dimostrare di più che sapere correre nella ruotina da criceto e sposare le cause politically correct per sopperire alla mancanza di talento. 

Eppure, dovrebbe essere cosa nota che le icone restano icone e non può valere soltanto per quella noia ambulante di Madonna che ha stracciato urbi et orbi con la sua presunta fluidità che la rende sì tanto cara ma che ormai, non avendo altro da dire e da dare, è costretta a tirare fuori, sferragliando, la coscetta durante i Grammy per evidenziare quanto sia pericolosa: per chi la guarda, presumibilmente. 

Resta la perplessità di capire per quale inverecondo meccanismo la presunzione di certi soliti noti sia inversamente proporzionale alla capacità: quanto più si è stalentati allo sbaraglio, tanto più si deve dire agli altri cosa fare della propria vita, in particolare se questi altri qualche merito, invece, ce l’hanno. E la Vanoni di sicuro qualche merito ce l’ha, se sta ancora salda al suo posto di icona da decenni, mentre sul futuro di lei, la stalentata, non ci scommetterei, a meno che non si invochi la trazione che l’ha condotta fino a dove è arrivata per sparare idiozie. Che poi, alla fine, sorge anche un dubbio: ma tutti questi vaneggiamenti che echeggiano modalità tribali di trattare gli anziani, dal divieto di voto ad abbandonarli su una chiatta di ghiaccio, che siano propedeutici a qualche mostruosità in divenire? Il mondo è davvero pieno di mini tsunami, prima o poi dovremo farcene una ragione. 
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