Caiumi (Confindustria Emilia Area Centro): “Le imprese emiliane, un unicum nell’utilizzo dell’AI in tutte le filiere”

 
Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro, durante il suo intervento all’Assemblea Pubblica davanti a duemila imprenditori delle aziende associate di Bologna, Ferrara e Modena, ha evidenziato l’unicità del mercato manifatturiero emiliano, il suo contributo allo sviluppo del Paese sottolineando l’importanza di concentrarsi sul “fare” concreto, sulla formazione delle nuove generazioni e sull’aggiornamento costante dei professionisti, tutti elementi essenziali per affrontare le sfide del futuro soprattutto alle luce della rivoluzione messa in atto dall’Intelligenza Artificiale. Il presidente dell’Associazione confindustriale che rappresenta circa 3.400 imprese con un fatturato di 75 miliardi di euro ha illustrato le azioni che saranno messe in campo nel 2024 e 2025 per sostenere il cuore manifatturiero d’Europa. 

Emilia: pilota unico nell’adozione dell’AI nel manifatturiero Sul fronte degli investimenti in Intelligenza Artificiale l’Italia, con 435 milioni di euro nel 2022, è sensibilmente indietro rispetto a Paesi come Francia e Germania che hanno un budget cinque volte superiore. A fronte di questo ritardo, ha sottolineato il Presidente, è necessario concentrarsi più che sullo sviluppo, sull’adozione. “Le imprese emiliane rappresentano, per storia e cultura, un unicum in questo senso. Aperte da decenni ai mercati esteri, apripista dell’automazione spinta nelle diverse nicchie della meccanica, del biomedicale, della ceramica e di molte altre filiere, possiedono il proprio portafoglio dati per alimentare la corretta applicazione dell’AI, partendo da framework condivisi”. FARETE, la due giorni di incontri organizzata da Confindustria Emilia a Bologna Fiere, ospita quest’anno nei propri stand un villaggio dell’Intelligenza Artificiale in cui alcune aziende associate ne mostrano concretamente l’impiego dell’AI nella manifattura e nei servizi: le aziende potranno vedere in tempo reale come i prodotti e le parti si muovono lungo una catena di fornitura o negli hub logistici. 

97 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo nei prossimi 2 anni Lavoro e nuove competenze è il secondo tema su cui si è soffermato il Presidente Caiumi, evidenziando le azioni realizzate dall’Associazione per andare incontro alle nuove esigenze delle aziende. “Nei prossimi 24 mesi nasceranno nel mondo 97 milioni di nuovi posti di lavoro che comprenderanno diverse aree tecniche e umanistiche, ci sarà bisogno di ingegneri, scienziati dei dati, specialisti di machine learning, per sviluppare, mantenere e ottimizzare i sistemi di intelligenza artificiale, ma saranno anche necessarie le capacità umanistiche, per unire, innovando, le abilità umane uniche come la creatività, il pensiero critico alle capacità tecniche”. Dall’osservatorio delle 2mila sedi di aziende emiliane nel mondo è nata la consapevolezza che è indispensabile un’attitudine pragmatica nella creazione di nuove competenze. Da qui il primo progetto annunciato dal Presidente e cioè l’istituzione di un interlocutore unico in Fav per la formazione tecnica e manageriale dei collaboratori delle imprese.

Un nuovo campus della cultura tecnica a BolognaIl secondo grande progetto di Confindustria Emilia Area Centro annunciato da Valter Caiumi è la creazione a Bologna, insieme al comune della città metropolitana, del primo campus della formazione. “Un progetto che si pone l’obiettivo di ridare un’identità ad un’area importante per storia e dimensione, quella dell’ippodromo, in un rigenerato contesto urbano dove il rispetto per l’ambiente e la qualità degli spazi verdi (nascerà il più grande parco verde della città), si uniscono ad una vocazione di attrarre, formare e riqualificare una nuova generazione di professionalità tecnico scientifiche, valorizzando la connessione con il Tecnopolo di Bologna”, ha spiegato Caiumi.   
 
Nasce lo sportello di orientamento per i genitori che lavorano nelle imprese di Confindustria EmiliaInoltre, ad ottobre prenderà il via lo sportello di orientamento per i genitori che lavorano nelle 3.400 imprese associate a Confindustria Emilia, per colloqui singoli con tutti i genitori, un bacino di 190mila famiglie. “Investire in programmi di aggiornamento e riqualificazione sarà essenziale per tutte le imprese per preparare i lavoratori al nuovo mondo post rivoluzione AI, garantendo una transizione fluida verso un futuro dove sono certo non avremo una minor occupazione. Solo impegnandoci sulla formazione a tutte le età potremo promuovere un’evoluzione continua nel mercato delle competenze ed essere competitivi nel trattenere e attrarre giovani e persone qualificate da tutto il mondo”, ha commentato il presidente Caiumi.

Convenzione con ACER per il recupero di alloggi per i lavoratoriUn’ulteriore azione di Confindustria Emilia Area Centro è la valutazione di una convenzione con Acer, l’azienda per la casa dell’Emilia-Romagna, utile al recupero di alloggi, oggi inutilizzabili, per favorire i lavoratori delle imprese associate. Confindustria Emilia si è attivata su questa emergenza “lanciata per primo dal nostro Presidente Orsini, perché sempre più l’attenzione alle persone e ai modelli organizzativi faranno la differenza nella competizione mondiale”, ha commentato Caiumi

“Non si fa comunità in smart working”

Creare comunità abitative e lavorative è un tassello fondamentale per il futuro e Caiumi ha sottolineato la necessità di un nuovo modello di lavoro adatto alla manifattura, che non può basarsi sullo smart working. “Dobbiamo recuperare il tempo perso con la pandemia e la fase post pandemica, per avvicinare ancora di più le diverse generazioni negli ambienti di lavoro, tornando a ricreare le comunità che si confrontano e frequentano, e che sono alla base dei percorsi di crescita umani e professionali di ogni individuo. In Emilia l’alta concentrazione di manifatturiero e di ricerca collaborativa lungo la filiera, ci impongono regole diverse dal mondo dei servizi e della finanza. Non aspettiamo di capire di aver sbagliato, lavoriamo in anticipo”.

Una nuova moratoria banche per prevenire le tensioni

Infine, dopo gli annunci di tutte le iniziative messe realizzate a sostegno dell’industria emiliana, del lavoro e dei lavoratori, il presidente di Confindustria Emilia Area Centro si è rivolto alle istituzioni chiedendo una nuova moratoria da parte delle banche per prevenire le tensioni finanziare delle aziende che si intravvedono per fine anno.  “Sia chiaro non chiediamo nuovi finanziamenti ma di postergare solo a chi ne ha bisogno, per un periodo specifico e definito, il pagamento delle rate”, ha concluso Caiumi. 
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