Caffè salato, Assoutenti stila la mappa dei rincari: maglia nera per Trento, i più economici quelli di Messina

- di: Barbara Leone
 
Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è. E aveva ragione Nino Manfredi, protagonista di un memorabile slogan anni Ottanta, quando un caffè al bar costava in media 500 lire. Oggi se non è un lusso poco ci manca. La scure degli aumenti, infatti, si è abbattuta senza pietà anche sul caffè, irrinunciabile abitudine per milioni di italiani. E così, complici gli aumenti di energia e materie prime, nella cara vecchia tazzulella di caffè cantata dal grande Pino Daniele invece dello zucchero ci toccherà mettere il sale, visti i salatissimi prezzi che ha raggiunto la tazzina più amata dagli italiani. A denunciarlo è Assoutenti, che ha stilato la mappa ufficiale dei prezzi dell’espresso nelle principali province italiane scoprendo che il prezzo medio di una tazzina è oggi di 1,10 euro. Quasi 7 centesimi in più rispetto al prezzo del 2021, che era di 1,038 euro. La maglia nera dei rincari sul caffè va al Trentino Alto Adige: a Trento, infatti,  un caffè consumato al banco costa in media 1,25 euro. Un pelino più economico, si fa per dire, quello di Bolzano, dove costa 1,24, così come a Cuneo.

In Emilia Romagna l’espresso abbatte la soglia psicologica di 1,20 euro, più precismanete nelle province di Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia. Idem in Veneto, Venezia e Rovigo in primis, mentre a Padova e Vicenza il prezzo dell’espresso si abbassa di un centesimo: 1,19. Il caffè più economico d’Italia, invece, è quello servito dai bar di Messina a “soli” 0,89 centesimi, seguita da Napoli, dove l’amore per il caffè che è quasi pari a quello per Maradona lo si paga 0,90 centesimi. In Calabria, Reggio e Catanzaro, bisogna sborsare 2 centesimi di più dal momento che l’espresso costa 0,92 centesimi di euro. Si evince chiaramente che ci è una differenza abissale tra nord e sud, dal momento che a Trento un caffè costa ben il 40,5% in più rispetto a Messina. “Nei mesi scorsi avevamo denunciato i primi ritocchi dei listini del caffè nei bar italiani”, ha spiegato il presidente dell’associazione Furio Truzzi. I numeri ufficiali oggi confermano l’allarme e il trend al rialzo. All’orizzonte vi è un rincaro annuo del 6%, che è, dice ancora Truzzi, “destinato a proseguire nei prossimi mesi”. Assoutenti ha anche messo a confronto i listini attuali con quelli in vigore lo scorso anno: si scopre che per il caffè al bar i rincari dei prezzi sono generalizzati e raggiungono quota +16% a Pescara, +15% a Catanzaro, +13,6% a Cosenza, +13,5% ad Alessandria, +12,8% a Bari, +12,7% a Cuneo. Solo cinque province (Napoli, Biella, Lucca, Novara e Macerata) hanno mantenuto stabile il prezzo medio, mentre in tutte le altre città si registrano aumenti anche molto pesanti. Se continua così, forse sarà il caso di farcelo con la moka a casa. Con buona pace di Pino.
 
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