CDP e MEF hanno presentato agli investitori istituzionali il "Fondo Nazionale Strategico"

- di: Claudia Loizzi
 
Ieri Borsa Italiana, CDP Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero dell'Economia e delle Finanze si sono riuniti a Palazzo Mezzanotte per presentare agli investitori istituzionali il "Fondo Nazionale Strategico", volano per la liquidità e l’attrattività del mercato azionario italiano. Si è parlato di un potenziale impiego di €350m da parte del Fondo Nazionale Strategico, con la possibilità di mobilitare circa €700m, con un periodo di investimento minimo di 5 anni. Il fondo co-investirà fino ad un massimo del 49% del capitale in OICR di nuova costituzione di diritto italiano insieme ad altri investitori privati (sia istituzionali che retail) alle medesime condizioni. 

Il Ticket di investimento di FNS sarà indicativamente di €35m. Circa il 70% dei capitali potrà essere allocato in società di piccole e medie dimensioni (quota prevalente ex FTSEMIB) e circa il 30% potrà essere investito senza vincoli in titoli azionari italiani e titoli di debito emessi dalla Repubblica Italiana, da Stati membri dell'Unione Europea partecipanti all'area Euro e dalla Commissione Europea (quota non vincolata).

Fabrizio Testa, CEO di Borsa Italiana, ha dichiarato: "Siamo fiduciosi che le risorse mobilitate dal Fondo Nazionale Strategico potranno stimolare un circolo virtuoso in grado di coinvolgere altri investitori interessati a investire nell'economia reale italiana, rappresentata dalle eccellenze imprenditoriali quotate sui mercati di Borsa Italiana".

Federico Freni, Sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze, ha inoltre detto: "Questa è la linea da oggi: basta lamentazioni e più attività, e da qui cominceremo e vedrete che sarà solo il primo passo del rilancio delle small e mid cap nel mercato italiano, è irreale pensare che lo Stato possa dire dove si deve investire. Lo Stato deve garantire un ecosistema stabile per l'investimento, e se l'ecosistema per l'investimento è stabile gli investitori arrivano".

"Il fondo di fondi - ha spiegato il Sottosegretario - è uno strumento che potrà essere utilizzato dalle imprese, con il concorso virtuoso dello Stato, e che vedrà partecipare capitale pubblico e capitale privato su fondi targettizzati che consentiranno di sviluppare il percorso di tutte le imprese che verranno di volta in volta partecipate da quei fondi, quindi c'è una partecipazione a scalare di medio tempo, quindi da investitore paziente, non ha il limite di durata dei PIR (dopo 5 anni ha un limite di durata), ha un limite fisiologico di durata al 2032 ma vedrete che poi cambierà perché va sul regolamento del fondo Nazionale strategico. È un prodotto completamente diverso, che garantisce una maggiore stabilità e una maggiore affidabilità di mercato, soprattutto per i grandi investitori che poi entrano sul fondo".
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