Borse: i mercati asiatici beneficiano della buona chiusura di Wall Street

- di: Diego Minuti
 
I mercati borsistici asiatici hanno seguito il buon andamento che ha caratterizzato ieri l'andamento di Wall Street, con gli operatori che sono in attesa delle decisioni della Federal Reserve, che dovrebbero essere rese note questa settimana.

Mentre le borse di Tokyo, Hong Kong e Seul hanno chiuso in terreno positivo, quella di Shanghai ha rifiatato. 

Ieri l'indice di riferimento S &P 500 di Wall Street è salito mettendo a segno il primo guadagno in cinque giorni mentre i titoli tecnologici hanno registrato un rally.

Il Nikkei 225 di Tokyo è salito dello 0,8% a 31.802,54 e l'Hang Seng di Hong Kong è avanzato dello 0,2% a 17.653,43. L'indice composito di Shanghai ha perso lo 0,1% a 3.090,13.

Il Kospi di Seul ha guadagnato lo 0,2% a 2.515,07, mentre l'indice S&P-ASX 200 di Sydney è sceso di meno dello 0,1% a 7.113,30.

L'indiano Sensex ha aperto in rialzo dello 0,1% a 65.280,66. La Nuova Zelanda e Singapore sono diminuiti mentre altri mercati del sud-est asiatico sono avanzati.

A Wall Street, lunedì l'indice S &P 500 è salito dello 0,7% a 4.399,77.

I titoli delle Big Tech hanno alzato l’indice anche se la maggior parte dei titoli al suo interno sono diminuiti. Nvidia è balzata dell'8,5% e Microsoft dell'1,7%. Tesla è cresciuta del 7,3% recuperando parte della perdita dell'11% della settimana scorsa. Il produttore di software di sicurezza Palo Alto Networks è balzato del 14,8% realizzando il guadagno più grande nell'indice S &P 500.

Il Dow Jones Industrial Average è scivolato dello 0,1% a 34.463,69. Il Nasdaq composito è salito dell'1,6% a 13.497,59.

I trader sperano che la Fed decida che la pressione al rialzo sui prezzi si sta allentando, anche se l'inflazione al consumo è accelerata a luglio al 3,2% rispetto al 3% del mese precedente. Si tratta di un valore in calo rispetto al picco dello scorso anno superiore al 9%, ma superiore all’obiettivo del 2% della Fed.

La Fed ha indicato nei verbali della riunione di luglio che prenderà le decisioni future sulla base delle assunzioni, dell'inflazione e di altri dati.

Nei mercati energetici, il greggio statunitense di riferimento ha perso 20 centesimi a 79,92 dollari al barile nelle negoziazioni elettroniche sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base del prezzo per il commercio internazionale del petrolio, è sceso di 19 centesimi a 85,27 dollari al barile a Londra.
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