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Bilancio semestrale da record per Prada: ricavi netti per 1,9 miliardi

- di: Barbara Bizzarri
 
Bilancio semestrale da record per Prada: ricavi netti per 1,9 miliardi
Prada chiude il primo semestre dell’anno raddoppiando l’utile netto, pari a 1,9 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2021 e con ottimi risultati in tutte le categorie. In aumento anche le vendite al dettaglio con una crescita del 26% sul 2021 e del 38% sul primo semestre 2019: merito dell’essere “sostenuto dall’offerta di prodotti nuovi e iconici con forte identità che hanno generato risultati positivi in tutte le categorie merceologiche”. L'arricchimento dell'offerta e l’efficienza operativa hanno consentito di raggiungere un Gross Margin del 77,7%, un Adjusted EBIT Margin del 17,4%, e una posizione finanziaria netta positiva per €179 milioni.

Proseguono inoltre i progetti ESG volti all’implementazione sostenibile dell’azienda. Nel primo semestre 2022 sono stati compiuti progressi per il raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni di Gas Serra di Scope 1 e 2. “La nostra ambizione - specifica il Gruppo Prada in una nota - nel medio e lungo periodo, è di assumere una posizione riconosciuta nel settore in merito a specifiche aree ESG. Fiducia nelle capacità di raggiungere gli obiettivi di medio termine nonostante l'incertezza macroeconomica”. Seppur il contesto macroeconomico globale si presenti decisamente incerto, il current trading rimane molto positivo e i risultati del primo semestre posizionano il Gruppo su un percorso accelerato verso gli obiettivi di medio periodo. “Per i prossimi mesi, molteplici fattori potrebbero influenzare la nostra performance tra i quali, gli sviluppi della situazione sanitaria, il tasso di ripresa dei consumi in Cina, rischi geopolitici ed economici legati all’inflazione e di possibile recessione. Queste significative incertezze ci rendono vigili, ma il Gruppo continuerà a eseguire la propria strategia con sicurezza e determinazione. Continueremo a sviluppare i nostri marchi focalizzandoci su creatività, qualità ed esperienza del consumatore. Per crescere in maniera sostenibile nel lungo periodo, manterremo equilibrio tra miglioramenti di redditività e investimenti nelle nostre risorse, rete distributiva, infrastruttura tecnologica e manifatturiera, competenze omni-channel, e sostenibilità”.

Riguardo ai brand rappresentati dal Gruppo, il forte apprezzamento di Prada ha generato una crescita del 28% rispetto al 2021 e del 46% rispetto al 2019 mentre il successo riportato dalla collezione P/E di Miu Miu ha portato a una crescita del 4% superando così i livelli pre Covid del marchio. Patrizio Bertelli, Amministratore Delegato del Gruppo Prada, ha commentato: “Nei primi sei mesi del 2022, il Gruppo Prada è cresciuto sia in termini di ricavi, sia di margini, continuando a investire in creatività, know-how industriale e innovazione di prodotto, con una prospettiva di sviluppo di lungo periodo. La sostenibilità è al centro di tutte le nostre attività; vogliamo che le nostre scelte siano coerenti con la nostra identità e ci consentano di attrarre e ispirare i consumatori. Grazie alla nostra presenza globale e distribuzione geografica delle vendite, abbiamo più che compensato l’impatto derivante dai lockdown in Cina e dalle sanzioni alla Russia, dove il Gruppo continua a supportare il proprio personale nonostante la chiusura dei negozi. I risultati di luglio rimangono molto positivi, ma il panorama politico ed economico internazionale è decisamente incerto e ci induce a essere cauti. Tuttavia, continuiamo ad eseguire la nostra strategia con sicurezza, per sfruttare appieno il potenziale dei nostri marchi. Siamo fiduciosi di raggiungere gli obiettivi finanziari e operativi di medio termine che ci siamo prefissati”. Per quanto concerne la distribuzione delle vendite nelle varie aree geografiche l’incremento maggiore sul 2021 è avvenuto in Europa (+89%), seguita da Americhe (+41%), Medio Oriente (+24%) e Giappone (+28%). Scende l’Asia del 7%, che risente delle chiusure in Cina dovute al Covid, compensate tuttavia con le performance molto positive in Corea e Sud Est Asiatico.
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