Banca Popolare di Bari, approvati i risultati del primo semestre 2022

 
Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bari S.p.A. (BPB), appartenente al Gruppo Bancario Mediocredito Centrale, riunitosi in data odierna, ha approvato il Bilancio Semestrale Abbreviato al 30 giugno 2022.

BPB ha proseguito, pur in un contesto generale caratterizzato da incertezza, la politica aziendale di rilancio dell’attività commerciale a sostegno della propria clientela, in coerenza con gli indirizzi strategici previsti dal Piano Industriale 2022-2024.

Riguardo all’attività di intermediazione, BPB presenta uno stock di impieghi alla clientela, non considerando l’esposizione in titoli di debito e con la Cassa Compensazione e Garanzia, pari a 5,27 miliardi di euro al 30 giugno 2022, in crescita del 3,7% rispetto al dato di fine 2021 (5,08 miliardi di euro).

La Raccolta da clientela si mantiene stabile intorno ai 10 miliardi di euro, suddivisa nella componente “diretta” pari a 6,27 miliardi di euro (6,36 miliardi a fine 2021) e nella “indiretta” pari a 3,74 miliardi di euro (3,70 miliardi a fine 2021).

Quanto alla qualità del credito, l’incidenza percentuale dei crediti non-performing lordi rispetto al totale crediti verso clientela lordi1 (NPLs ratio lordo) si posiziona al 9,7%, in calo rispetto al 9,9% di fine 2021, così come si riduce l’indicatore al netto delle rettifiche di valore (NPL ratio netto) pari al 5,2% al 30 giugno 2022 (5,5% al 31 dicembre 2021). Il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati segna una crescita rispetto all’esercizio precedente, passando dal 47,3% al 49,6%.

Con riferimento ai liquidity e ai capital ratio, BPB mantiene adeguati livelli di liquidità e di solidità patrimoniale: l’indice LCR si posiziona al 219%, mentre il CET 1 capital ratio e il Total Capital ratio si posizionano, rispettivamente, al 13,03% e al 13,33%.

Dal punto di vista reddituale, il primo semestre 2022 si è chiuso con una perdita netta di 14,85 milioni di euro a fronte della perdita netta di 101,08 milioni di euro del primo semestre del 2021 (-85,3%). Sul risultato hanno inciso, tra l’altro, anche talune significative componenti negative connesse alla valutazione delle quote O.I.C.R. di proprietà, nonché alle dinamiche della voce accantonamenti al fondo rischi e oneri.

Più specificamente, per quanto attiene ai principali aggregati economici, il margine di intermediazione aumenta dell’1,4% rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente (121,64 milioni di euro rispetto ai 119,97 milioni di euro) per effetto di una migliore performance del margine di interesse (72,27 milioni di euro rispetto ai 64,31 milioni di euro, +12,4%) e delle commissioni nette (53,24 milioni di euro rispetto ai 42,29 milioni di euro, +25,9%), quasi interamente compensata da minori risultati positivi della finanza e delle quote O.I.C.R. di proprietà.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito, pari a 21,18 milioni di euro (rispetto ai 46,82 milioni di euro al 30 giugno 2021, -54,8%), a decurtazione del margine di intermediazione, determinano il Risultato Netto della Gestione Finanziaria al 30 giugno 2022, pari a 100,32 milioni di euro (73,03 milioni di euro al 30 giugno 2021, +37,4%).

I costi operativi si riducono significativamente passando dai 186,49 milioni di euro del 30 giugno 2021 ai 118,36 milioni di euro del primo semestre 2022 (-36,5%), essenzialmente per effetto di una contrazione delle spese per il personale (57,87 milioni di euro rispetto ai 123,48 milioni di euro2, -53,1% dovuto anche alla presenza nel 2021 dell'accantonamento straordinario al fondo esodi) e delle altre spese amministrative (43,14 milioni di euro rispetto ai 46,94 milioni di euro, -8,1%), in parte compensata da un incremento degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (16,47 milioni rispetto a 11,12 milioni di euro al 30 giugno 2021, +48,1%).

Tenuto conto dell’utile delle partecipazioni pari a 1,24 milioni di euro e delle imposte di competenza del periodo, d’importo positivo e pari a 1,94 milioni di euro, il primo semestre 2022 chiude con una perdita netta pari a 14,85 milioni di euro.
 
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