Balneari: "In piazza per difendere il nostro futuro"

 
A Roma si è tenuta la manifestazione nazionale organizzata da Sib e Fiba per protestare contro la legge delega del governo sulle concessioni balneari. 

I balneari sono scesi in piazza a Roma per protestare contro la proposta di Legge Delega del Governo per la riforma delle concessioni demaniali dalla quale è stato anche eliminato il riconoscimento dell’intero valore commerciale a titolo di indennizzo per i gestori uscenti. Una manifestazione organizzata da Sib e Fiba le due federazioni che fanno riferimento rispettivamente a Confcommercio e Confesercenti che ha portato in piazza Santi Apostoli centinaia di gestori degli stabilimenti balneari di tutta Italia. Intanto, l’iter della riforma delle concessioni demaniali marittime procede spedito e nei prossimi giorni si saprà se i miglioramenti richiesti da Regioni e associazioni di categoria avranno un riscontro concreto. Martedì la X commissione del Senato ha ricevuto in audizione le sigle sindacali del settore e lunedì prossimo scade il termine per la presentazione degli emendamenti; dopodiché il testo passerà al voto in aula.

Sib: "Vogliamo difendere 30 mila imprese e 300 mila persone"

“Siamo in piazza – ha detto il vicepresidente del Sib Enrico Schiappapietra - per la più grande manifestazione dei balneari degli ultimi anni. Non c'è più tempo, siamo qui per difendere il lavoro delle nostre famiglie e il lavoro dei nostri dipendenti". "Abbiamo fatto – ha detto Schiappapietra - solo un errore, un grave errore: fidarci delle leggi dello Stato. Abbiamo preso dallo Stato in affitto un posto auto, ci abbiamo parcheggiato la nostra autovettura (la nostra azienda), abbiamo lavorato per migliorarla con fatica e sforzi. Adesso lo Stato ci dice che mette a gara il nostro posto auto: peccato che mettendo a gara il posto auto mette a gara, a titolo gratuito, anche la nostra azienda, il lavoro di una vita. E non è giusto e siamo qui per protestare". "Siamo persone che sono sempre state disposte a dialogare e sedersi a un tavolo, disponibili ma sappiamo essere anche leoni nel momento in cui serve esserlo”. "Non siamo soli – ha proseguito - siamo piccole imprese familiari e siamo con grane piacere al fianco delle amministrazioni, sindaci, governatori e amministratori provinciali, perché questa norma oltre a essere ingiusta, negativa e distruttiva per il mondo dei balneari è inapplicabile dal punto di vista amministrativo". "La norma sui balneari metterà in difficoltà e bloccherà tutto il sistema di offerta turistica del Paese e che ha contraddistinto la qualità del sistema Italia. Per le amministrazioni locali è impensabile gestire centinaia di migliaia di gare tutte nello stesso momento che porterebbero a infiniti contenziosi; non ci sono neanche i funzionari a sufficienza per gestire una cosa di questo genere". "Capisco che il cittadino del nord Europa, norvegese o danese - ha osservato Schiappapietra - debba poter concorrere, ma noi italiani dove andiamo a concorrere, lì le attività balneari non ci sono. Noi stiamo aprendo un mercato all'Europa quando non c'è reciprocità".

Fiba: "La legge va corretta, c'è in gioco il nostro futuro"

Secondo Maurizio Rustignoli, presidente della Fiba, "la giornata di oggi è una giornata fondamentale per il comparto balneare. È un momento di confronto che abbiamo voluto organizzare per sensibilizzare il Governo e il parlamento affinché gestiscano in modo più equilibrato l'emendamento che si sta valutando e di cui si è tanto parlato in questi giorni. E che, purtroppo, contiene molto poco per il futuro dell'impresa balneare, anzi per il futuro dello stesso sistema balneare. Va assolutamente corretto. Sarebbe certamente di maggiore buon senso aprire un ragionamento più ampio, a partire dalla riforma strutturale del demanio. Ma un'apertura in questo senso non basterebbe: servono comunque correzioni sostanziali". "Non siamo soli – ha proseguito Rossignoli - siamo anzi molto soddisfatti della vicinanza che ci hanno dimostrato i governatori delle regioni più importanti per il turismo balneare, che nelle scorse settimane e in questi giorni hanno condiviso le nostre perplessità sull'emendamento, così come tantissimi sindaci dei comuni costieri".
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