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Auto: aprile -17,1% nonostante l’ultimo scampolo di incentivi

 
Con la fine degli incentivi ritorno agli anni ’60 per il mercato auto

Ancora un dato fortemente negativo per il mercato automobilistico. In aprile sono state immatricolate 145.033 autovetture. Il confronto non si può fare con il dato corrispondente del 2020 perché il lockdown totale aveva consentito in quel mese di immatricolare soltanto 4.295 autovetture. Facendo quindi riferimento all’ultimo aprile normale, cioè ad aprile 2019, nell’aprile scorso si è registrato un calo del 17,1%. Sostanzialmente analoga la situazione se si confronta il primo quadrimestre di quest’anno con quello del 2019. Il calo in questo caso è infatti del 16,9%.

Questi cali non riflettono però l’effettiva situazione del mercato che è in realtà molto più negativa di quanto appaia dalle statistiche e ciò perché nel 2019 non erano in vigore incentivi per le vetture più richieste, che sono quelle con emissioni di CO2 da 61 a 135 gr/km, mentre dal 1° gennaio 2021 erano in vigore incentivi per questa fascia di autovetture per 250 milioni di euro. Questo stanziamento ha indubbiamente sostenuto la domanda senza riuscire però a compensare completamente l’impatto fortemente negativo della pandemia.  E a ciò si aggiunge che lo stanziamento si è esaurito l’8 aprile con la prenotazione di incentivi da evadersi a breve.

La spinta degli incentivi prenotati prima dell’esaurimento dei fondi dovrebbe continuare nella prima metà di maggio. Poi, secondo il Centro Studi Promotor, per il mercato dell’auto si aprirà una crisi ben più severa di quella del primo quadrimestre di quest’anno che potrebbe portare il 2021 a chiudere il suo consuntivo anche molto al di sotto del risultato catastrofico del 2020 in cui, con 1.381.646 auto vendute, si ritornò ai livelli di 50 anni fa, cioè degli anni ’70 del secolo scorso. Un ulteriore calo su questi livelli aprirebbe uno scenario catastrofico per il mercato italiano dell’auto che potrebbe precipitare addirittura sui livelli degli anni ’60 del secolo scorso con tutto quello che ne consegue anche per il prodotto interno lordo del Paese su cui l’incidenza dell’auto e del suo indotto tocca il 12,5%.

E’ quindi assolutamente necessario, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, che il Governo disponga, senza ulteriori indugi il rifinanziamento degli incentivi previsti dalla legge di Bilancio per il 2021 per la fascia di emissioni da 61 a 135 gr/Km di CO2. Per evitare il collasso del mercato dell’auto non si può certo aspettare il PNRR e ciò per due eccellenti ragioni. La prima è che i tempi sarebbero troppo lunghi e la seconda è che il PNRR praticamente ignora l’automobile.
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