Auguri madame Ferragnez. Ad maiora, ma non troppo

- di: Barbara Leone
 
Tre torte, dieci valigie e cinque cambi d’abito per l’immancabile selfie. Sono solo alcuni dei numeri che hanno caratterizzato la pomposa festa di compleanno di Chiara Ferragni che si è svolta lo scorso weekend in quel di Palermo. Un weekend, un compleanno e  duecentomila selfie. Tutto normale, del resto stiamo parlando della Ferragni non della sora Cecia da Poggibonsi. Anni compiuti: 35.

Per i 40, o peggio ancor per il mezzo secolo, immaginiamo una diretta in mondovisione. L’evento ha letteralmente catalizzato l’attenzione degli adornati fan. O follower, che dir si voglia. Numeri da capogiro, un po’ come le sue scarpe e gli zeri del suo conto in banca: più di 23 milioni e fischia sparsi in tutto il globo. Che giorno dopo giorno seguono le avventure mondane e casalinghe della regina delle influencer. Professione, questa, per cui occorre una preparazione accademica ed intellettuale durissima. Roba che i Marines, al confronto, sono dei pivelli. Per tornare al compleannissimo della biondissima stupendissima intelligentissima madame Ferragnez, i festeggiamenti si sono svolti al cospetto di un ristretto numero di fortunatissimi invitati. Solo trecento.

Approdati, valigia alla mano (e si spera una sola, visto che si trattava di un micragnosissimo weekend) nel blindatissimo  Grand Hotel Villa Igiea, un’esclusiva dimora storica in stile liberty incastonata nel cuore dell’incantevole Palermo. Sì. Stiamo un po’ esagerando coi superlativi. Ma quando trattasi della divina Ferragni il superlativo è d’obbligo. Pena: finire in un nanosecondo sul banco degli imputati in qualità di perfidi detrattori haters, ma soprattutto invidiosi.
Che quando si osa criticare i Ferragnez è la parolina magica, che come il prezzemolo sta bene su tutto.

Laddove noi, di qua dallo schermo, siamo semplicemente dei modesti osservatori di un mondo lontano anni luce dalle nostre insignificanti e inutili vite, fatte di alzatacce mattutine, bollette da pagare ed equilibrismi vari ed eventuali. Però sì. Vostro onore lo ammettiamo. Siamo profondamente e irrimediabilmente invidiosi di chi senza fare una mazza da mane a sera guadagna una barca di soldi a suon di selfie e amenità simili. E che siamo invidiosi lo riconosciamo, fermo restando che auguriamo alla coppia più bella del mondo tanta fortuna e soprattutto salute, visto che ultimamente ha scarseggiato per il simpatico rapper. I Ferragnez in fondo sono ragazzi, in fondo non rubano nulla a nessuno, in fondo sono pure simpatici. Più lui, perché lei ha quasi sempre la faccia di chi ha passato un guaio. Ma tant’è, c’è chi può e chi non può. Loro può! Fanno girare i soldi, tanti, e sono pure rimasti in Italia invece di andarsene alle Maldive. Bene, bravi, bissss! 

E’ davvero così necessario ostentare sempre, perennemente, h24 la vostra ricchezza?

E però, madame Ferragnez, ci permetta un umile appunto. E’ davvero così necessario ostentare sempre, perennemente, h24 la vostra ricchezza?
Non credete che si possa festeggiare più garbatamente?
Sempre nel lusso, per carità. Ve lo potete permettere, e con i soldi propri ognuno fa quel che vuole. Ma senza sbatterlo in faccia a chi, magari, ha festeggiato un compleanno col tiramisù del discount. E ce ne sono tanti, divina Chiara. Voi, che generosamente fate tanta beneficenza (sempre sotto i riflettori, ovvio) lo saprete  sicuramente che gli italiani, e in generale tutto il mondo, non se la passa troppo bene. E il nostro non è un discorso dettato dall’invidia. Proprio no. Ma dalla sensazione che forse chi è così seguito e ammirato dovrebbe dare un altro esempio di vita. Quello della compostezza, per esempio. Della non ostentazione, per esempio. Della semplicità. Lei, divina Chiara, è amatissima dalle ragazzine.

Come pensa che possano crescere felici queste fanciulline, immerse come sono in una realtà che per la maggior parte di loro è, e resterà, una chimera? Certo, ci sono sempre stati i ricconi cui il gossip e i giornaloni dedicavano pagine e servizi in tv. Ma dopo cinque minuti si tornava alla realtà. Invece oggi, complici i social che a voi Ferragnez e influencer vari fanno guadagnare la santa e corpulenta pagnotta, l’ostentazione del lusso è all’ordine del giorno. E certi argomenti, che in tutta onestà sono frivoli e lasciano il tempo che trovano, son diventati dei martelli pneumatici. Che ad una ragazzina, o a un ragazzino, anestetizzano cervello e senso critico (che a quell’età fisiologicamente già scarseggia). Col risultato che si ritrovano a pensare che la realtà è quella. Che la vita è quella. E quando non la possono avere, perché la maggior parte non la potrà avere e voi dovreste dirlo forte e chiaro, si trasformeranno in esseri frustrati e infelici. Non è che ci voglia Erich Fromm a capirlo. Ammesso che sappiate chi sia. Il quale diceva: “gli idoli dell’uomo moderno avido, alienato sono la produzione, il consumo, la tecnologia, lo sfruttamento della natura. Quanto più ricchi sono i suoi idoli, tanto più l’uomo si impoverisce”.
E lo diceva nel secolo scorso. Oggi, magari, passerebbe per invidioso. Auguri madame Ferragnez. Ad maiora, ma non troppo.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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