Morgane Delledonne, Head of Investment Strategy Europa di Global X

- di: Morgane Delledonne, Head of Investment Strategy Europa di Global X
 
Da inizio anno i due principali metalli preziosi, oro e argento, hanno dovuto affrontare diversi venti contrari, ma nei prossimi mesi un dollaro più stabile dovrebbe contribuire a una ripresa. L’argento, in particolare, tende a performare bene quando l’economia rallenta o nel periodo immediatamente successivo. Sul lungo termine, inoltre, il suo utilizzo nella produzione delle celle fotovoltaiche gli conferisce un ruolo chiave nella transizione energetica europea e americana, con l'Inflation Reduction Act che rappresenterà un vento a favore strutturale.

Attualmente, il rapporto oro-argento è vicino a 90, ossia occorrono 90 once d'argento per acquistare un'oncia d'oro, ben al di sopra della media di lungo periodo, pari a 68. Più alto è il rapporto, più l'argento è sottovalutato rispetto all'oro. Questo rapporto tende in genere a salire durante i mercati ribassisti dei metalli preziosi, e a scendere durante i mercati rialzisti, essendo l'argento è più volatile dell'metallo giallo. La situazione attuale mostra come raramente l'argento è stato così economico rispetto all'oro. E i trend storici ci dicono che se i metalli preziosi dovessero entrare in un mercato rialzista il rapporto oro-argento dovrebbe restringersi significativamente, con un rally dell'argento superiore a quello dell'oro.

Inoltre, con i prezzi dell'argento sul livello della media degli ultimi 5 anni, i titoli delle aziende che estraggono argento appaiono sottovalutati. Il P/E medio dei minatori d'argento – che si attesta a 30x - è infatti inferiore del 17% rispetto alla media quinquennale di 36x. Questo nonostante i fondamentali delle aziende minerarie siano migliori di quanto le valutazioni lascino intendere: nonostante il calo dei prezzi della materia prima e l'impennata dei costi dovuta all’inflazione, che hanno reso difficile il secondo trimestre 2022, gli utili dei minatori d’argento sono rimasti relativamente solidi, con una crescita delle vendite del 6,3% su base annua e un margine di profitto del 5,7%.

Le stime sui ricavi delle società incluse nell'indice Solactive Global Silver Miners Total Return v2 (che traccia le aziende minerarie d’argento globali) sono in calo del 3,7% anno su anno per il 2022, ma gli analisti prevedono un forte rimbalzo nel 2023, fino al 22,4%. Attualmente, il rating aggregato del sentiment di mercato sui minatori d'argento è pari a 4,3, in crescita rispetto al livello pre-pandemico di 3,9. Questo rating varia tra 1 e 5, con 5 come segnale rialzista e 1 come segnale ribassista.

I titoli delle aziende minerarie sono particolarmente interessanti perché performano a leva rispetto alla materia prima, tendendo a sovraperformare il metallo quando i prezzi salgono e a sottoperformare quando scendono. Un marcato rallentamento dell’economia, scenario abbastanza probabile nel medio termine, potrebbe rappresentare il fattore scatenante di un impulso rialzista.
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