Algebris Global Credit Bullets: Stati Uniti, Regno Unito, FMI

 
Stati Uniti – L’inflazione continua a crescere

L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) relativo al mese di settembre ha superato le aspettative del mercato. Su base mensile, l’IPC complessivo è salito dello 0,39%, mentre l’IPC core è aumentato dello 0,58%. L’inflazione complessiva è salita dell’8,2% anno su anno (leggermente meno del mese scorso, quando il dato anno su anno era 8,3%), mentre l’inflazione core  è salita del 6,6% anno su anno (in aumento rispetto al dato anno su anno registrato in agosto: 6,3%), trainata dal settore dei servizi, mentre i prezzi del paniere di beni sono rimasti stabili.

Con il dato complessivo che ha superato le aspettative, non si è di fatto registrata alcuna inversione di tendenza nella corsa dell’inflazione. Tuttavia, la maggior parte delle componenti dell’indice si attesta su livelli moderati e mostra segni di decelerazione. In mancanza di una crescita dell’inflazione energetica, i dati di ottobre potrebbero mostrare un rallentamento più marcato. La Fed rimarrà probabilmente aggressiva, effettuando un rialzo di 75 pb a novembre e continuando a puntare verso tassi terminali elevati. Perché la retorica diventi più accomodante occorrerà un rallentamento più marcato nei prossimi mesi.

Regno Unito – Importante inversione di rotta

Nel Regno Unito, il Primo Ministro Liz Truss ha destituito il Cancelliere Kwasi Kwarteng dopo meno di sei settimane di incarico, sostituendolo con Jeremy Hunt. Il cambiamento rappresenta una notevole inversione di rotta nella politica fiscale. Infatti, Hunt ha dichiarato che gran parte delle misure presentate due settimane fa saranno annullate. Persino il pacchetto energia, pietra miliare del primo pacchetto fiscale, sarà ridimensionato. I cambiamenti verranno formalizzati nel prossimo bilancio di medio termine, la cui pubblicazione è prevista per il 31 ottobre.

La manovra segna probabilmente la conclusione della recente saga fiscale, dopo la revoca dei tagli fiscali che avevano scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica e del mercato. Tuttavia, la credibilità del governo è rimasta irreparabilmente danneggiata e i mercati terranno sotto osservazione il Regno Unito. Anche la fiducia nella figura della premier Truss ha subito un duro colpo. Con il pacchetto energetico ancora da implementare e l’inflazione che rimane a livelli elevati, è probabile che la pressione sul governo rimanga alta.

Inoltre, nonostante il cambio di approccio della premier in ambito fiscale, il suo partito potrebbe optare per un cambio di leader, mentre gli elettori potrebbero preferire un cambio di governo. Oltre a dimissionare Kwarteng, venerdì il Primo Ministro Liz Truss ha stravolto i piani di congelamento dell’aumento dell’imposta sulle società e ha promesso tagli alla spesa pubblica, cercando di evitare un altro dannoso crollo.

Nel Regno Unito, è probabile che l’inflazione rimanga elevata, con la Banca d’Inghilterra che attualmente prevede un picco dell’11% nei prossimi mesi. La sterlina rimane inoltre volatile, il che significa che la Banca d’Inghilterra dovrà comunque reagire con una politica forte dopo la recente volatilità. Ci aspettiamo che la BOE aumenti di 100 pb il 3 novembre e riprenda il programma di Quantitative tightening provvisoriamente interrotto durante la crisi di mercato della scorsa settimana.

Riunioni del FMI – Comunicato da Washington

Il team ha trascorso una settimana a Washington per partecipare alle riunioni di ottobre del Fondo Monetario Internazionale. Nel complesso, le preoccupazioni legate alle prospettive globali rimangono molto elevate. I policy maker continuano a essere preoccupati per il mix di rallentamento della crescita e aumento dell’inflazione, nonché per le conseguenze della crisi energetica in Europa. Per il momento, le banche centrali continueranno a prioritizzare l’inflazione. La crescita globale rallenterà nel 2023, ma non si arriverà a una recessione globale, e l’inflazione attesa resta troppo alta. La Fed proseguirà le politiche di inasprimento monetario globale e resta improbabile un coordinamento globale di politiche valutarie. La stabilità finanziaria inizia a preoccupare, ma non tanto da far muovere Fed e BCE in tal senso. Rimangono forti anche le preoccupazioni legate alla guerra, in quanto l’Ucraina sta intensificando gli interventi militari e un accordo di pace appare ancora lontano. La politica statunitense continuerà a concentrarsi sulle problematiche interne. Per quanto riguarda l’energia, una linea comune a livello europeo sul gas risulta sempre più difficile, soprattutto dopo l’azione fiscale unilaterale da parte della Germania. Nel complesso, il quadro rimane decisamente negativo, caratterizzato da deflussi elevati e da livelli di liquidità alti.
Notizie della stesso argomento
Trovati 162 record
17/07/2024
Il Sole 24 Ore e ITALCAM hanno raggiunto un accordo di partnership per sostenere ItalyX
17/07/2024
Confartigianato e Cna: “Apprezziamo impegno Governo sul no all’obbligo di assicurare i car...
17/07/2024
CNEL e Acri hanno siglato un protocollo d’intesa
17/07/2024
BEI: nuovi finanziamenti per edilizia abitativa, istruzione, energia, acqua e investimenti...
17/07/2024
La Luzzatti avvia strutturazione nuova cartolarizzazione multioriginator di Npl
Trovati 162 record
Il Magazine
Italia Informa n° 3 - Maggio/Giugno 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli