5G, allarme della Corte dei conti europea: "Troppi ritardi in Paesi Ue"

- di: Redazione
 
La Corte dei conti europea, in uno studio, reso noto nelle scorse ore, ha affermato che l'Europa è indietro, in modo preoccupante, rispetto al Nord America e all'Asia nell'implementazione delle reti 5G e, quindi, che l'Ue deve rafforzare la sua strategia per contrastare i rischi per la sicurezza nazionale che ne derivano.
Lo studio dell'Eca è arrivato mentre le 27 nazioni dell'Ue si preparano per il 5G, la quinta e la prossima generazione di comunicazioni wireless che, si prevede, spingerà il mondo in una nuova era digitale, con maggiori innovazioni tecnologiche.

Allarme della Corte dei conti europea: "Troppi ritardi nei Paesi dell'Ue sulla rete 5G"

"Ci sono notevoli ritardi nell'implementazione delle reti 5G da parte degli Stati membri e sono necessari ulteriori sforzi per affrontare i problemi di sicurezza'', ha affermato la Corte dei conti europea - che ha sede in Lussemburgo -, in uno studio di 69 pagine.
Negli Stati Uniti, l'avvio dei servizi di telecomunicazione 5G ha spinto le compagnie aeree a esprimere forti timori di possibili interferenze con gli strumenti di navigazione degli aerei e, quindi, con conseguenti interruzioni nel trasporto aereo.

In tutto il mondo c'è una corsa a dotarsi della tecnologia 5G, per la sua maggiore capacità di dati e velocità di trasmissione, con riflessi in moltissimi campi, anche della vita quotidiana.
In questa corsa con una posta in gioco economica elevata, le nazioni dell'UE - secondo l'Eca - si stanno muovendo troppo lentamente a causa dell'incapacità di fare cose come l'assegnazione dello spettro radio per i servizi 5G.
Nello studio si legge che la maggior parte degli Stati membri del blocco mancherà un obiettivo di lancio comune fissato per il 2025, quando dovrebbero garantire una copertura 5G ininterrotta nelle aree urbane e lungo le principali rotte di trasporto.

Entro la metà del decennio, secondo uno studio del settore delle telecomunicazioni citato dall'Eca, solo il 35% di tutte le connessioni mobili in Europa sarà basato sul 5G rispetto al 51% in Nord America e al 53% in Australia, Giappone, Singapore e Corea del Sud. La soglia prevista per il 2025 per Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan è del 48%.
Sulla base di queste previsioni, la maggior parte dei Paesi dell'UE potrebbe anche non riuscire a raggiungere un obiettivo comune più ambizioso per il 2030: rendere i servizi 5G disponibili a tutti i segmenti della popolazione.
"C'è un alto rischio che la scadenza del 2025" - e quindi anche quella del 2030 per la copertura di tutte le aree popolate - "non venga rispettata dalla maggioranza degli Stati membri", si legge ancora nel rapporto della Corte dei conti europea.

I benefici economici che l'Ue, a causa di questi ritardi, rischia di perdere sono enormi. Secondo alcuni studi, la tecnologia 5G innescherà un aumento esponenziale del consumo di dati in un settore dove i servizi rappresentano circa il 70% del prodotto interno lordo.
L'Eca riprende anche un altro studio sull'industria tecnologica, nel quale si afferma che il 5G potrebbe aggiungere fino a 1 trilione di euro all'economia europea e creare o trasformare 2 milioni di posti di lavoro tra il 2021 e il 2025.

Secondo l'Eca, il dispiegamento del 5G in tutta l'UE fino al 2025 potrebbe costare quasi 400 miliardi di euro, che devono provenire principalmente dagli operatori di rete mobile.
A rendere complessa l'adozione della tecnologia ci sono le differenze tra i singoli Paesi dell'UE in merito alla sicurezza del 5G, in particolare sul trattamento della cinese Huawei, accusata dagli Stati Uniti di essere troppo legata agli interessi geopolitici di Pechino.
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