4^ tappa dell’Innovation Roadshow del MIMIT in collaborazione con la CTE di Napoli – Infiniti Mondi
"Il trasferimento tecnologico nasce da un ecosistema che si muove in direzione orizzontale per generare innovazione che è alla base della competitività”. Lo ha detto Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, oggi a Napoli per partecipare alla quarta tappa dell’Innovation Roadshow delle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE): un viaggio lungo sei tappe per scoprire le sperimentazioni portate avanti dalle CTE beneficiare del programma di finanziamento del MIMIT, conoscere i loro ecosistemi territoriali ed imprenditoriali e offrire opportunità di collaborazione e crescita, attivando sempre più collaborazioni all’interno dei territori e nei luoghi dell’innovazione.
La Casa delle Tecnologie Emergenti di Napoli è specializzata nel settore dell’audiovisivo, del metaverso e del gaming al servizio dell’industria culturale e creativa, in grado di generare contemporaneamente un impatto industriale, culturale, sociale sulla città partenopea, affinchè Napoli possa diventarenei prossimi anni una Smart Community per tutti.
Valentini, insieme al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e alla Assessore alla innovazione della Regione Campania – Valeria Fascione, ha aperto la sessione plenaria alla presenza di circa 150 tra responsabili delle CTE, del Centro di competenza Meditech, startup, investitori, acceleratori di impresa e rappresentanti istituzionali del Comune campano, sottolineandocome sia essenziale supportare l’ammodernamento dell’ecosistema imprenditoriale e produttivo attraverso percorsi di adeguamento delle competenze digitali e per la crescita di nuove figure professionali all’interno delle imprese, nell’ambito della sperimentazione di tecnologie innovative su progetti significativi per la città che punta alla rigenerazione urbana.
“In una industria non più di prodotto ma di processo, per non far disgregare il nostro tessuto produttivo è necessario puntare sul trasferimento tecnologico. Operare in coordinamento con le politiche del Comune di Napoli sui temi del turismo, della cultura e del sociale, e in un’ottica di rigenerazione industriale, di attrazione di investimenti e di sostegno ai progetti di innovazione attivi nella città di Napoli, garantisce al progetto della Casa delle Tecnologie emergenti Infiniti Mondi una marcia in più verso la concretizzazione della creatività applicata al trasferimento tecnologico con tecnologia semplice e inserita nel processo produttivo”.
Il viceministro ha poi visitato la DEMO AREA allestita con 10 start up selezionate dalla CTE di Napoli Infiniti Mondi, confrontandosi con i responsabili delle startup che hanno illustrato le proprie sperimentazioni innovative in ambito gaming e creatività, espressione concreta del lavoro di ricerca messo in atto dalle Case mediante il finanziamento del MIMIT e del ruolo chiave che giocano nel favorire e diffondere l’innovazione. Grazie al progetto “CTE Infiniti Mondi” queste startup possono fruire di 5 laboratori avanzati cd. METALAB (Metaverso;5G – Quantum computing; Web 3.0; Digital Storytelling; Gaming & Gamification) attraverso cui è possibile, ad esempio, progettare, sviluppare e testare le soluzioni di Realtà Virtuale, Realtà Aumentata, Mixed Reality ed Extended Reality “potenziate” nelle loro modalità fruitive grazie ai servizi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning.
Valentini è stato poi accompagnato dal Sindaco Manfredi e dal Rettore Lorito a visitare il primo computer quantistico pubblico italiano costruito su piattaforma superconduttiva, realizzato presso i laboratori del Dipartimento di Fisica 'E. Pancini” della Università degli Studi di Napoli "Federico II", dove i proff. Francesco Tafuri e Giovanni Piero Pepe hanno illustrato l'architettura a 24 qubit oggi in fase di misura del computer quantistico, completamente libero e non controllato, nato grazie anche alle competenze radicate alla Federico II in materia di elettronica quantistica superconduttiva.
“Il calcolo quantistico è ormai una realtà di importanza cruciale per non rimanere indietro come Paese nel panorama mondiale. La caratteristica “aperta” di questo computer è fondamentale per poter essere modulare ed avviare fasi di ricerca e sviluppo commerciale in un ecosistema in cui amministrazioni nazionali e locali, Università ed Enti di Ricerca ed il mondo delle imprese collaborare e si contaminano per arrivare a sviluppare processori quantistici anche in Italia” ha osservato Valentini a conclusione della visita.