3M lancia Work Your Way, un nuovo modello di lavoro flessibile

 
La pandemia ha determinato un’accelerazione tecnologica senza precedenti, favorendo nuove modalità di lavoro considerate di difficile applicazione solo fino a pochi anni fa.  Saper sfruttare al meglio le potenzialità di questo cambiamento è senza dubbio la sfida principale che si trovano a dover affrontare oggi le aziende, divise tra la necessità di migliorare la produttività aziendale e assicurarsi al contempo la soddisfazione e il benessere dei propri dipendenti.

È il caso di 3M che ha lanciato un nuovo modello di lavoro – Work Your Way – per garantire ai dipendenti flessibilità in termini di orario e luogo di lavoro, un corretto bilanciamento tra impegni lavorativi e vita privata e non ultimo il diritto alla disconnessione.

Il progetto globale, in via di progressiva implementazione in tutto il mondo, in Italia ha visto la luce a partire dal mese luglio. Sebbene delega ed empowerment siano da sempre cardini storici dell’approccio aziendale, con Work Your Way la sede italiana di 3M ha abbracciato sin da subito una vera e propria rivoluzione nella gestione manageriale, puntando su flessibilità, fiducia e capacità di motivazione.

Il modello italiano, l’accordo sindacale e l’accordo individuale che di fatto lo recepisce, offrono ai dipendenti 3M la possibilità di concentrarsi sugli obiettivi proponendo liberamente la modalità lavorativa più adeguata alle proprie esigenze in linea con gli assetti organizzativi definiti dall’azienda, favorendo un corretto bilanciamento tra lavoro e vita privata e ribaltando difatti il paradigma del lavoro d’ufficio così come era inteso nel pre-pandemia.

In Italia, l’83% dei dipendenti 3M ha scelto infatti la formula ibrida, con la libertà di decidere quanti giorni dedicare al lavoro da casa e quanti in ufficio (dato equiparabile alla distribuzione delle preferenze espresse anche in Spagna e Francia). Uno scenario diverso si registra invece in Germania e UK dove dai dati si evince una maggiore tendenza alla presenza in ufficio.

Sempre in Italia, è osservabile una forte adozione dello smart working da parte della popolazione femminile (95%) rispetto a quella  maschile (69%).

Per arrivare a questo nuovo modello di lavoro, già durante la pandemia, 3M Italia aveva coinvolto tutti i dipendenti del Sud Est Europa (circa 1400), chiedendo loro quale “vantaggio” ne fosse derivato dagli stravolgimenti della pandemia e che tipo di evoluzione personale e professionale avessero maturato. Gli elementi raccolti hanno consentito all’azienda di ripensare il contesto organizzativo con una forte prevalenza del valore della collaborazione, del mutuo supporto, dell’ascolto dei dipendenti e della “vicinanza”, seppur da remoto. Quanto emerso è poi stato preso in considerazione e analizzato dalla Corporation per la definizione del modello globale Work Your Way.

La flessibilità è la chiave dell'innovazione

"Vogliamo offrire al nostro team l’inedita possibilità di organizzare individualmente la propria giornata lavorativa per contribuire al successo di 3M. È innegabile quanto oggi, a seguito dei cambiamenti determinati dalla pandemia, si abbia la necessità di godere di una maggiore flessibilità. Assume dunque un ruolo rilevante il sentirsi responsabilizzati e far parte di un'azienda in cui la cultura del lavoro sia in grado di promuovere inclusione, benessere, innovazione e produttività” ha commentato Maurizio Asti, HR Manager di 3M. “In questo contesto assume una crescente importanza la figura del supervisore: venuto meno il rapporto vis a vis quotidiano all’interno della sede aziendale, il supervisore svolge un ruolo chiave per continuare a mantenere alto il coinvolgimento dei dipendenti, facendosi portavoce dei valori e della cultura dell’azienda. Questi sono i focus che intendiamo portare avanti con l'iniziativa Work Your Way".

In 3M Italia è stato decisivo anche il cambiamento che ha interessato la gestione delle performance del dipendente: abbandonando il vecchio schema per “ratings”, è stata introdotta una nuova metodologia, incentrata sul dialogo costante, il miglioramento e lo sviluppo continuo della persona in sinergia con tecniche mutuate dal coaching.
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