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Von der Leyen: "Senza accordo con Trump, Europa è pronta a tassare le Big Tech"

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Von der Leyen: 'Senza accordo con Trump, Europa è pronta a tassare le Big Tech'

In un’intervista al Financial Times, Ursula von der Leyen ha mandato un messaggio chiaro a Washington: l’Unione Europea è pronta a introdurre una tassa sui ricavi pubblicitari digitali che colpirebbe direttamente le grandi piattaforme tecnologiche statunitensi, se i negoziati commerciali con Donald Trump non porteranno a un'intesa soddisfacente. La presidente della Commissione ha definito questa eventualità come una “misura necessaria” nel caso in cui la tregua di 90 giorni sui dazi si concluda senza progressi concreti.

Von der Leyen: "Senza accordo con Trump, Europa è pronta a tassare le Big Tech"

“Cerchiamo un accordo pienamente equilibrato”, ha dichiarato von der Leyen, escludendo al contempo qualsiasi revisione delle norme europee sul digitale, in particolare i pacchetti DSA-DMA, e del regime dell’Iva: “Sono decisioni sovrane”.

Il contesto della pausa fragile

La posizione di Bruxelles si inserisce nella tregua temporanea che ha visto la sospensione parziale da parte degli Stati Uniti di una parte dei dazi su acciaio, alluminio e altri prodotti, pari a un valore complessivo di 52 miliardi di euro. Ma la sospensione è solo temporanea, e come ha sottolineato anche il presidente francese Emmanuel Macron, “resta fragile”. In un post su X, Macron ha ribadito che l’Europa deve rimanere compatta e pronta a reagire: “La Francia è pronta. Anche l’Europa deve esserlo. Dobbiamo restare lucidi, uniti e difendere con fermezza i nostri interessi”.

Macron: serve forza e coesione europea

Secondo Macron, la Commissione europea ha il compito strategico di mobilitare tutte le leve disponibili per proteggere l’industria e il mercato interno dai contraccolpi derivanti da decisioni unilaterali americane. “Questa pausa significa 90 giorni di incertezza per tutte le nostre attività, su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha avvertito il presidente francese. E ha rilanciato un messaggio forte: “Qui sono in gioco i posti di lavoro e la sovranità economica. Insieme agli europei faremo tutto per proteggere le nostre imprese e i nostri settori”.

Dombrovskis: i dazi danneggiano più gli Usa che l’Ue

A rafforzare la linea difensiva europea è intervenuto anche il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis, che a margine dell’Ecofin informale in corso a Varsavia ha affermato che l’impatto macroeconomico dei dazi voluti da Trump è “più negativo per l’economia americana che per quella europea”. La Commissione ha sospeso la prima serie di contromisure per 90 giorni, ma non esclude ulteriori azioni se non si registrerà un segnale di apertura da parte di Washington.

La posta in gioco nel duello transatlantico

Lo scontro commerciale tra Bruxelles e Washington si gioca non solo sul piano dei dazi ma anche su quello digitale, dove l’Europa cerca da tempo di riequilibrare una posizione di sudditanza nei confronti dei colossi americani. La minaccia di una tassa sui ricavi pubblicitari digitali, simile a quella già introdotta in Francia e in altri Paesi, potrebbe rappresentare un punto di svolta. Per von der Leyen, non si tratta di una rappresaglia ma di un’affermazione di sovranità normativa e fiscale, in linea con l’equilibrio tra apertura al mercato e tutela dei valori europei.

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