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Nusco, Vassalluzzo: “Innovare senza tradire le radici: così restiamo leader nei serramenti”

- di: Redazione
 
Nusco, Vassalluzzo: “Innovare senza tradire le radici: così restiamo leader nei serramenti”

Tradizione artigianale e innovazione industriale, internazionalizzazione e solidità nel Mezzogiorno, transizione energetica e formazione interna: sono questi gli assi portanti del modello Nusco, illustrati dal Presidente e AD Guerino Luciano Vassalluzzo. Nell’intervista, si affrontano i risultati del primo trimestre 2025, il peso crescente di Pinum in Romania - ormai pari al 40-45% del business - e il piano di sviluppo europeo e mediorientale. Spazio anche alla Nusco Academy, risposta alla carenza di manodopera e strumento identitario, e all’obiettivo di carbon neutrality entro pochi anni. Vassalluzzo difende la diversificazione strategica del Gruppo come leva di resilienza e racconta il futuro degli store monomarca: esperienziali, immersivi e sempre più centrati sul cliente.

Nusco, Vassalluzzo: “Innovare senza tradire le radici: così restiamo leader nei serramenti”

Presidente, Nusco S.p.A. è un marchio storico del serramento italiano: come si fa, nel 2025, a restare competitivi su un mercato così maturo?
Restare competitivi oggi significa coniugare la nostra tradizione artigiana, sviluppata dal 1968 a Nola e cresciuta con l’innovazione, con investimenti continui in R&S, digitalizzazione e sostenibilità. Abbiamo ampliato le linee - dalle porte in massello “Platinum” ai serramenti in PVC, legno alluminio, ferro - e puntiamo su produzione interna di 120.000 porte e 90.000 infissi l’anno.
Il valore aggiunto è la qualità “sartoriale”, unita a logiche industriali - tecnologia, showroom ampi, processi lean. In un mercato maturo si vince anche con gamma, servizio e presenza: più di 1.000 rivenditori e circa 50 store monomarca garantiscono copertura capillare.

Avete chiuso il primo trimestre con 12,5 mln di ricavi e ordini +19,5%. In un contesto macro incerto, quanto conta la solidità nel Sud e quanto spinge l’internazionalizzazione?
La nostra solidità è la base: operiamo da oltre 60 anni nel Sud, con un polo produttivo di 40.000 mq e uno showroom di 2.000 mq a Nola. Questo ci ha permesso di raccogliere domanda anche nei periodi turbolenti. Ma la vera spinta viene dall’internazionalizzazione, grazie a Pinum in Romania - leader locale e “polo europeo” - e all’espansione in Emirati, Kuwait, Azerbaigian.
Grazie alla sinergia tra radicamento domestico e respiro internazionale, reagiamo efficacemente alle incertezze, mantenendo ordini in aumento e margini solidi.

Lei ha dichiarato che “Pinum sta esprimendo al meglio il potenziale di crescita”. In che modo il vostro presidio in Romania sta cambiando la geografia industriale del Gruppo, e quanto pesa oggi Pinum sul totale del business?

Pinum in Romania è oggi un’unità quasi autonoma: produce fino a 100.000 porte e 30.000 finestre l’anno. È un hub fondamentale, con showroom in 14 città e linee produttive all’avanguardia (bonding, CNC, impianti automatici).
Il contributo di Pinum incide per circa il 40-45% del fatturato consolidato (complessivamente attorno ai 50 mln € annuali). Ha ridisegnato la nostra geografia: non più concentrazione solo in Italia, ma un modello duale Italia-Romania. Pinum rafforza la supply chain, ci apre ai mercati dell’Est e serve come piattaforma per valorizzare prodotti “Made in Italy” nella UE orientale.

Nusco investe in riqualificazione urbana e transizione energetica. Che idea di impresa c’è dietro, e dove volete arrivare?
Crediamo nel modello ‘impresa integrata’, capace di operare in verticale: dal serramento con la quotata Nusco S.p.A. ai progetti urbani con Nusco Imobiliara fino all’energia. Nusco City a Bucarest nasce come laboratorio di rigenerazione urbana sostenibile, in grado di armonizzare produzione, abitare, impatto energetico e qualità della vita.
Installiamo impianti fotovoltaici sugli stabilimenti per ridurre il fabbisogno energetico e l’impronta carbonica, integrando poi prodotti efficienti (infissi a risparmio energetico).
Vogliamo arrivare a essere pienamente carbon-neutral, con stabilimenti a zero emissioni e case efficienti, in coerenza con la certificazione CAM ottenuta di recente.

Nel 2024 avete incassato circa 4 mln di finanziamenti pubblici, in parte per progetti green. Come intendete misurare l’impatto ambientale? Puntate su certificazioni o ESG rating?
Misuriamo l’impatto ambientale sulla base di indicatori chiari: emissioni CO2, consumi energetici, materiali riciclabili. Abbiamo già la certificazione CAM, a dimostrazione del nostro impegno ESG.
Nel 2025 implementeremo un sistema di monitoraggio ESG strutturato, con reporting aggiornato, basi di calcolo comparabili, obiettivi di riduzione puntuali. Puntiamo a ottenere anche rating ESG internazionali (ad esempio CDP, ISS) e certificazioni ISO 14001 e 50001 per allineare la governance e la produzione agli standard globali.

La Nusco Academy è una scommessa industriale e culturale: che profili formate, con quale ambizione? È risposta alla carenza di manodopera qualificata o investimento identitario?
Nusco Academy ha un duplice obiettivo: rispondere alla carenza di figure tecniche (operai specializzati, montatori, analisti di processo, logistica 4.0) e valorizzare la cultura d’impresa.
Formiamo profili tecnici, commerciali, manageriali con approccio duale - formazione teorica e pratica - dentro gli stabilimenti.
È una scommessa identitaria: vogliamo trasmettere ai giovani i valori del Gruppo (sartorialità, sostenibilità, innovazione), garantendo continuità generazionale. Si tratta di crescere insieme, mantenendo il senso di appartenenza e competenza.

La diversificazione strategica del Gruppo - porte, infissi, hotel, fotovoltaico, Academy - non rischia di disperdere il focus? O è la trasversalità il vostro punto di forza?
La diversificazione del Gruppo è una scelta strategica: le nostre aree rispondono a un fil rouge preciso – il costruire, riqualificare, abitare e vivere sostenibile.
Non disperde, ma potenzia il focus: hotel e fotovoltaico affiancano la nostra offerta in progetti urbani integrati; l’Academy sostiene tutte le BU della società quotata. Questa trasversalità ci rende più resilienti a scenari mutevoli, creando sinergie tra attività, economie di scala e capacità di risposta integrata, quando il settore edilizio evolve.

I vostri canali - franchisee, rivenditori, imprese edili, privati - combinano tradizione e capillarità. Come cambierà il volto territoriale con nuovi store monomarca? Quanto conta il contatto diretto col cliente finale?
L’espansione dei nostri store monomarca rafforza la relazione diretta con il cliente finale, oggi decisivo per fidelizzazione, percezione del valore e upselling. I nuovi showroom - in apertura nel 2025 anche nel Nord e Centro Italia - offrono ambientazioni immersive e consulenza professionale.
Il modello ibrido diretto + rete amplia la copertura: i franchising garantiscono standard e branding, i rivenditori plurimarca raggiungono aree capillari e collaboriamo con imprese edili su progetti costruttivi.
Il cliente finale sarà sempre più al centro, con un’esperienza d’acquisto guidata, digitale e personalizzata, mantenendo l’anima del nostro marchio e offrendo un servizio distintivo.

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