Unioncamere Sicilia: "Nel terzo trimestre, Sud e Sicilia trainano la crescita dell’Italia"

- di: Redazione
 
Le elaborazioni dell’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia su dati Infocamere evidenziano che nel terzo trimestre di quest'anno, sono nate in Italia più attività economiche, in particolare grazie alla spinta di Sud e Sicilia, dove c'è un numero più alto di nuove imprese (cala l'apporto fornito dal Nord-Est): le  nuove iscrizioni presso i registri delle Camere di commercio sono state 59.236, con il maggiore contributo che arriva dal Mezzogiorno (18.295, di cui ben 3.944 partite Iva hanno sede in Sicilia, seconda solo alla Campania).

Unioncamere Sicilia: "Nel terzo trimestre, Sud e Sicilia trainano la crescita dell’Italia"

Le altre aree danno un minore impulso: Nord-Ovest 16.579, Centro 12.870, Nord-Est, come detto, in calo a 11.492. Il saldo fra iscrizioni e cessazioni è positivo ovunque: 15.407 aziende in Italia, di cui 4.483 al Sud e 727 in Sicilia; seguono a ruota il Nord-Ovest con 4.099, il Centro con 3.872 e il Nord-Est con 2.953. L’analisi dimostra come l’Italia continui a crescere più del resto d’Europa e che - anche grazie al ritrovato clima di fiducia delle imprese nonostante lo scenario geopolitico assai incerto - nel Mezzogiorno e in Sicilia si siano create condizioni più favorevoli per avviare un’attività.

Unioncamere Sicilia intende spingere questo “vento favorevole” e già questa settimana mette in campo due importanti strumenti per sostenere lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, con ricadute importanti sull’occupazione dei giovani: dopodomani, mercoledì 25 ottobre, Unioncamere Sicilia presenterà con la Camera di commercio di Palermo ed Enna la nuova Piattaforma “Servizio nuove imprese” assieme allo sportello dedicato a chi voglia avviare una nuova attività; e giovedì prossimo, 26 ottobre, sempre a Palermo, con Sicindustria/Een, si svolgeranno gli incontri B2b fra 84 aziende siciliane che si sono iscritte ad oggi e 18 buyer del settore agroalimentare provenienti da Cina, Francia, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Svezia, Svizzera, Stati Uniti e Vietnam.

Il tessuto economico siciliano, con un tasso di crescita del numero di imprese dello 0,15% nel terzo trimestre, di poco inferiore (-0,02%) allo stesso periodo dell’anno scorso, si rivela resiliente alle crisi, all’inflazione, al caro mutui e all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia.

Pino Pace, Presidente di Unioncamere Sicilia (nella foto), ha commentato: “Complici gli investimenti del ‘Pnrr’ e le politiche di sviluppo messe in campo dai governi nazionale e regionale. Infatti, si evidenzia un forte aumento delle nuove attività innovative (1.560) e delle costruzioni (57), mentre perdono posizioni i settori tradizionali, come l’agricoltura (-153), il manifatturiero (-102), il commercio (-510) e il turismo (-111). Ciò conferma che la strada intrapresa da Unioncamere Sicilia a sostegno dell’innovazione delle imprese è quella adeguata alle nuove esigenze del mercato”.

Santa Vaccaro, Segretario generale di Unioncamere Sicilia, ha aggiunto: “La voglia di fare impresa è diffusa in tutte le province, con l’unica eccezione di Enna che ha un saldo negativo di 19 imprese, ma questa anomalia potrebbe anche essere solo frutto di un’operazione di ‘pulizia’ dei registri da partite obsolete. Infatti, i saldi sono più che positivi a Palermo (+226, tasso di crescita dello 0,22%) e Catania (+195, pari a 0,18%), mentre si registra l’exploit di Ragusa (+126, con tasso di crescita dello 0,33%, superiore alla media nazionale che è dello 0,26%), quindi Siracusa (+93), Caltanissetta (+37), Agrigento (+36), Messina (+29) e Trapani (+4)”.
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