Scuola e lavoro: troppi liceali, mancano tecnici e professionisti
- di: Barbara Bizzarri
Tra un mese circa, mezzo milione di studenti italiani sarà chiamato a scegliere la scuola superiore, una decisione che può influenzare il percorso universitario o l’accesso al mercato del lavoro. Il trend consolidato vede una prevalenza di iscrizioni ai licei, mentre l’istruzione tecnico-professionale cresce più lentamente. Tuttavia, le esigenze del mercato del lavoro mostrano uno squilibrio tra domanda e offerta, evidenziando una carenza di diplomati tecnici e professionali rispetto al surplus di liceali.
Scuola e lavoro: troppi liceali, mancano tecnici e professionisti
Secondo le rilevazioni Unioncamere basate su dati Excelsior, Mim e AlmaDiploma, tra il 2024 e il 2028 il mercato richiederà ogni anno tra 343.000 e 390.000 diplomati, per un totale di 1,7-1,9 milioni di unità in cinque anni. Di questi, i liceali copriranno solo tra 25.000 e 30.000 posizioni annue, con una disponibilità media di circa 94.800 diplomati l’anno, evidenziando un eccesso di offerta rispetto alla domanda. Al contrario, i diplomati tecnico-professionali saranno richiesti in un range annuo tra 182.000 e 207.000 lavoratori, ma l’uscita prevista da questi indirizzi si fermerà a 156.000 giovani all’anno, con una carenza stimata tra 26.000 e 51.000 unità annuali.
Nel dettaglio, il settore tecnico soffrirà di una mancanza di diplomati nei principali indirizzi: amministrazione, finanza e marketing (-7-12.000 unità l’anno); meccanica, meccatronica ed energia (-8-10.000); e socio-sanitario (-6-8.000). Tutti ambiti trainati dalle trasformazioni digitali e dalla transizione ecologica. Anche l’istruzione e formazione professionale (IeFP) registrerà un deficit: a fronte di una domanda annua tra 136.000 e 153.000 lavoratori, l’offerta si limiterà a 70.000 giovani, lasciando scoperti tra 66mila e 83mila posti. La carenza sarà particolarmente critica nei settori edile ed elettrico (-17-20.000), meccanico, amministrativo-segretariale, dei servizi di vendita e agricolo/agroalimentare (-11-14.000).
L’analisi si estende anche ai percorsi post-diploma come gli ITS Academy. Qui, la domanda di personale qualificato si attesta intorno a 47.000 unità l’anno, ma due su tre posizioni non vengono coperte. Il mismatch tra domanda e offerta riguarda ormai un’assunzione su due, con punte del 60-70% per i profili tecnico-scientifici. Questo fenomeno, secondo le associazioni datoriali, comporta costi economici rilevanti: nel 2023, la difficoltà di reperimento del personale ha generato una perdita di valore aggiunto pari a 44 miliardi di euro, circa il 2,5% del PIL.