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Mossa a sorpresa di Unicredit, offerta d’acquisto su Banco Bpm: risiko bancario in gran fermento

- di: Redazione
 
Mossa a sorpresa di Unicredit, offerta d’acquisto su Banco Bpm: risiko bancario in gran fermento
Il risiko bancario di cui tanto si è parlato, con false mosse e false partenze, vede una svolta di grande importanza. Unicredit, in una nota diffusa questa mattina prestissimo, comunica che ha promosso un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm.

Mossa a sorpresa di Unicredit, offerta d’acquisto su Banco Bpm

Secondo quanto si è appreso, il controvalore complessivo dell’offerta di Unicredit nei confronti di Banco Bpm è, in caso di integrale adesione, sarà di quasi 10,1 miliardi di euro. L’importo è valutato sulla base di 6,657 euro per azione di Banco Bpm e sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Unicredit nell’ultima seduta di Borsa di venerdì (38,041 euro).

Una mossa a sorpresa che arriva dopo che Bpm il 14 novembre aveva comunicato di aver acquisito una partecipazione azionaria pari al 5% del capitale del Monte dei Paschi di Siena nell’ambito di una procedura di “accelerated bookbuilding offering” promossa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui hanno aderito anche il Gruppo Caltagirone e gli eredi del Gruppo Delvecchio.

L’operazione, era stato osservato, potrebbe essere il primo passo di Bpm per diventare l’aggregatore del terzo polo bancario dopo il Gruppo Banca Intesa e il Gruppo Unicredit.

Un quadro che viene ora scompaginato dalla mossa di Unicredit. Silenzio, fino a questo momento, da parte di Bpm.

Quanto al timing dell’operazione, Unicredit prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio su Banco Bpm “sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i dodici mesi successivi”. UniCredit fa presente di avere nel pedigree “una solida esperienza in acquisizioni integrate con successo, con le competenze e le conoscenze gestionali necessarie per eseguirle in modo efficiente”.

Va ricordato che Unicredit aveva già sorpreso il mercato acquisendo il 9% della tedesca Commerzbank, ponendosi come soggetto aggregatore di un grande gruppo bancario europeo.

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