Un anno di sport in Costituzione: inclusione e benessere al centro della campagna #Unaltrapartita

- di: Barbara Leone
 

Lo sport festeggia il suo primo anniversario nella Costituzione. Lo scorso settembre, infatti, la pratica sportiva è stata ufficialmente riconosciuta nella Carta costituzionale, sottolineando il suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. A trasformare questo principio in un diritto garantito sono oltre 120mila organizzazioni sportive, impegnate quotidianamente a rendere lo sport accessibile a tutti. Il cuore della campagna #Unaltrapartita. Comunità in campo, promossa da Acri e Assifero con il supporto delle Fondazioni associate, è proprio lo sport sociale e inclusivo. In occasione della dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni, la campagna vede la partecipazione delle principali reti associative dello sport inclusivo: Aics, Csen, Opes, Sport for Inclusion, Uisp. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di Rai per la Sostenibilità ESG e la mediapartnership di Rai Sport. Dal 23 settembre al 1° ottobre, si terranno oltre 130 eventi in tutta Italia, tra spettacoli, incontri e appuntamenti, per promuovere lo sport accessibile a tutti, dai giovani agli anziani, incluse persone con disabilità, migranti e detenuti. L’elenco completo degli eventi è disponibile su www.unaltrapartita.it.

Un anno di sport in Costituzione: inclusione e benessere al centro della campagna #Unaltrapartita

Lo scenario sportivo italiano, tuttavia, non è privo di sfide. Solo poco più di 20 milioni di italiani (il 34,5% della popolazione) praticano sport, posizionando l’Italia tra i primi posti a livello globale per sedentarietà: quarto tra gli adulti e primo tra i minori. Vi è anche un marcato divario di genere, con le donne che rappresentano solo il 43,3% degli sportivi. Inoltre, una crescente questione generazionale emerge, con i giovani che praticano sempre meno sport al di fuori dell’ambito scolastico. Le persone con disabilità che accedono allo sport sono solo la metà rispetto a quelle senza limitazioni. Tra i principali ostacoli, vi sono i costi elevati, la mancanza di strutture adeguate e un ambiente familiare poco propenso alla pratica sportiva. Cresce anche l’incidenza di fattori psicologici, come l’ansia e il burnout, che portano i giovani ad abbandonare lo sport. A fronte di questo scenario, il Terzo settore gioca un ruolo cruciale: un terzo delle organizzazioni non profit italiane è impegnato nella promozione dello sport, grazie anche al contributo di quasi il 20% dei volontari italiani. Le Fondazioni italiane sostengono attivamente queste organizzazioni, condividendo la visione dello sport come strumento di inclusione, partecipazione e benessere. Garantire l’accesso alla pratica sportiva, indipendentemente dalle condizioni economiche, sociali o fisiche, è una strada per contrastare le disuguaglianze e favorire la coesione sociale nelle comunità.

Ogni anno, le Fondazioni erogano oltre un miliardo di euro in vari settori, con il welfare che ne assorbe più di un terzo, seguito da cultura, educazione e ricerca. Il 70% di queste risorse è destinato al Terzo settore, mentre il restante va per lo più agli enti locali. L’importanza del sostegno delle Fondazioni al non profit è stata recentemente riconosciuta dall’Istat, che ha rilevato come il 64% delle organizzazioni non profit italiane riceva finanziamenti dalle Fondazioni di origine bancaria. Queste risorse consentono di realizzare oltre 20.000 interventi l’anno, con un importo medio di circa 50.000 euro.

Giovanni Azzone, presidente di Acri (nella foto), ha dichiarato: «Sebbene lo sport sia stato recentemente riconosciuto in Costituzione, in Italia non è ancora accessibile a tutti. Per questo è fondamentale valorizzare il lavoro delle oltre 120mila organizzazioni del Terzo settore che, in tutto il Paese, promuovono l’attività sportiva coinvolgendo chi ha smesso di praticarla o chi, per mancanza di mezzi o capacità fisiche, non ha la possibilità di farlo. Le Fondazioni di origine bancaria sono sempre al fianco del Terzo settore, garantendo un costante supporto economico e progettuale per far sì che lo sport diventi un potente volano di benessere e socialità, contribuendo alla crescita di comunità coese e inclusive».

Stefania Mancini, presidente di Assifero, ha aggiunto: «Le fondazioni e gli enti filantropici in Italia e in Europa hanno un ruolo distintivo nel costruire un futuro equo, mettendo al centro le comunità e le persone più vulnerabili. In questa XII Giornata Europea delle Fondazioni, Acri e Assifero raccontano le esperienze di quelle fondazioni che vedono nello sport un potente strumento di coesione sociale e miglioramento del benessere. Di fronte alle sfide complesse del nostro tempo, abbiamo il dovere di collaborare e impegnarci per costruire un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro».

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