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Ucraina: l'invasione russa manda i prezzi delle materie prime alle stelle

- di: Daniele Minuti
 
Ucraina: l'invasione russa manda i prezzi delle materie prime alle stelle
La guerra scatenata da Vladimir Putin contro l'Ucraina sta provocando un terremoto economico, con i prezzi del petrolio, del grano e dell'alluminio alle stelle e le borse che crollano. Il prezzo di un barile di petrolio ha superato i 100 dollari, un livello che non vedeva dal 2014, con il Brent chesi è poi assestato a 99 dollari. I futures sul Brent guadagnano il 7,71%, a 104 dollari al barile. Il prezzo dell'alluminio, fondamentale per il settore automobilistico e delle costruzioni, si avvicina al nuovo massimo storico, a 3.400 dollari per tonnellata.

Borse di tutto il mondo nel panico dopo l'invasione russa in Ucraina

Prosegue la corsa al rialzo, apparentemente senza freni, anche dei prezzi del gas. I future con scadenza marzo scambiati ad Amsterdam salgono del 57,2%, a 139,75 euro per megawattora, mentre quelli con scadenza ad aprile salgono del 56% a 138,67 euro. Più contenuto l’aumento dei future scambiati negli Stati Uniti, in rialzo del 5,12%.I contratti futures benchmark olandesi hanno guadagnato fino al 41% in Olanda.

La Russia, uno dei maggiori produttori mondiali di alluminio, potrebbe frenare o fermare le sue esportazioni per rappresaglia alle severe sanzioni degli occidentali, che rischiano anche di essere privati dei metalli rari essenziali per la transizione ecologica. La preoccupazione riguarda anche il grano, di cui Russia e Ucraina sono il primo e il quinto esportatore mondiale: il prezzo del cereale era salito del 10% in due giorni, prima dell'intervento russo, a 16,71 dollari per staio per la consegna in maggio (qualcosa che non accadeva da settembre 2012).
Tutti i principali analisti del settore energetico (Goldman Sachs, Wood Mackenzie, Rystad Energy) prevedono prezzi molto alti durante l'anno a causa della scarsità di risorse per la produzione di elettricità, l'industria e il riscaldamento.

Le borse europee hanno pesantemente risentito della crisi: in apertura Parigi è scesa del 4,19%, Francoforte del 4,39% e Londra del 2,55%. L'Euro Stoxx 50, l'indice di riferimento europeo, ha perso il 3,52% in un volume di scambi molto elevato. Hanno subito il colpo anche i mercati asiatici, da Hong Kong (-3,24%) a Shanghai (-1,70%) passando per Tokyo (-1,81% in chiusura). A Mosca, il mercato è crollato di oltre il 30% quando il rublo è sceso al minimo storico rispetto al dollaro.

Il listino moscovita, che era stato sospeso a ridosso dell’annuncio, ha ampliato le perdite registrate all’avvio e vede l’indice Moex registrare un calo record del 28,8%, costringendo alla sospensione delle contrattazioni. Secondo Bloomberg, dopo l'inizio delle operazioni militari si sono persi 180 miliardi di dollari di capitalizzazione sulla Borsa di Mosca.
Nel pomeriggio il mercato azionario, resta sempre in forte calo dopo l’avvio negativo della seduta a Wall Street. L’indice Ftse Mib risale solo di qualche frazione di punto, e segna -4,51%, a 24.784 punti.
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