Ucimu (Confindustria): tornano a crescere gli ordini di macchine utensili

- di: Giuseppe Castellini
 
Nel primo trimestre del 2021 torna a crescere la raccolta ordini di macchine utensili da parte dei costruttori italiani. In particolare, l’indice Ucimu (l’associazione del Sistema Confindustria dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari) elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa dell’associazione, rileva, nei primi tre mesi dell’anno, un incremento del 48,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. In valore assoluto l’indice si è attestato a 169 (base 100 nel 2015).
Il risultato complessivo è stato determinato principalmente dall’ottima performance dei costruttori sul mercato domestico. Sul fronte interno, infatti, i costruttori italiani rilevano un incremento degli ordinativi pari al 157,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 195,5.

Sul fronte estero, gli ordini sono cresciuti del 30,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2020. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 155.
“I dati registrati in questo primo trimestre – afferma la presidente di Ucimu – Sistemi per pridurre, Barbara Colombo, sono sicuramente positivi e ci permettono di tirare un po’ il fiato dopo mesi di grande difficoltà. Detto ciò, gli incrementi rilevati vanno ben ponderati: essi, infatti, si confrontano con i risultati messi a segno in un periodo, quello della prima parte del 2020, davvero difficile perché, di fatto, dalla fine di febbraio ci siamo trovati a dover fronteggiare i primi effetti della pandemia internazionale”.

La presidente Colombo evidenzia poi che “il mercato interno, che già a fine 2020 avevamo percepito avesse ripreso a macinare ordini, sta rispondendo bene, sostenuto in questo anche dalle misure di incentivo agli investimenti in nuove tecnologie di produzione previsti dal Piano Transizione 4.0. Anche le indicazioni raccolte sui mercati stranieri sono positive, ma la ripresa presenta velocità differenti: Cina e Stati Uniti hanno un’attività decisamente vivace, mentre i paesi di Area euro hanno ingranato soltanto ora”. E “il fatto che il mondo stia riprendendo a fare investimenti in nuove macchine utensili e in nuovi sistemi di automazione è senza dubbio un’ottima notizia ma noi costruttori italiani rischiamo di rimanere in parte estranei alle opportunità che alcuni mercati sono in grado di offrire in questo momento, a causa del persistere delle limitazioni alla mobilità delle persone”.
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