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Trump alza i dazi, l’Europa sotto attacco: automotive e agroalimentare i settori più colpiti

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Trump alza i dazi, l’Europa sotto attacco: automotive e agroalimentare i settori più colpiti

Dal primo agosto l’Europa potrebbe trovarsi di fronte a una nuova ondata di dazi imposti dagli Stati Uniti, che secondo l’annuncio di Donald Trump colpiranno prodotti europei con un incremento tariffario del 30%. Si tratta di una misura motivata dalla necessità, secondo l’amministrazione americana, di riequilibrare il commercio a vantaggio degli Usa. Ma Bruxelles parla di una minaccia sistemica, che rischia di destabilizzare flussi commerciali per centinaia di miliardi di euro. L’Unione Europea ha già attivato le procedure per predisporre contromisure, ma l’industria guarda con preoccupazione alle possibili ricadute nei settori strategici.

Trump alza i dazi, l’Europa sotto attacco: automotive e agroalimentare i settori più colpiti

Il dato complessivo del commercio tra Ue e Usa nel 2024 fotografa un’integrazione economica profondissima: 1.680 miliardi di euro tra beni e servizi scambiati, un asse commerciale che ora rischia di incrinarsi. I nuovi dazi potrebbero infatti colpire comparti che rappresentano la spina dorsale dell’export europeo verso gli Stati Uniti. Dalla farmaceutica all’automotive, dall’aeronautica all’agroalimentare, le imprese europee rischiano un contraccolpo non solo sul piano delle esportazioni ma anche della stabilità industriale e occupazionale.

Farmaceutica, primo settore dell’export Ue, in allerta
La prima voce dell’export europeo verso gli Usa è rappresentata dai prodotti farmaceutici, che nel 2024 hanno costituito il 22,5% del totale. Il comparto per ora non è stato inserito nelle nuove misure tariffarie, ma le aziende restano in allerta. Alcune multinazionali hanno già iniziato a trasferire parte della produzione in territorio americano per contenere l’impatto di eventuali dazi futuri. Intanto, i rappresentanti del settore chiedono all’Ue una semplificazione delle regole interne per mantenere competitività in uno scenario globale segnato dall’incertezza politica e commerciale.

Automotive: 38,5 miliardi di export a rischio
Il comparto automobilistico europeo è tra i più vulnerabili alla stretta protezionista americana. L’Ue ha esportato negli Stati Uniti circa 750.000 veicoli nel 2024, per un valore complessivo di 38,5 miliardi di euro. I marchi tedeschi dominano il mercato: Mercedes, Bmw, Porsche e Audi contano sugli Usa come mercato chiave, in particolare per le vetture di alta gamma. Mercedes, ad esempio, realizza sul mercato statunitense quasi un quarto del proprio fatturato, grazie anche alla produzione locale di Suv destinati anche all’export. Ma l’impatto delle precedenti ondate di dazi si è già fatto sentire: Volkswagen ha registrato un calo sensibile delle consegne, e i nuovi balzelli rischiano di amplificare questa tendenza negativa.

Aeronautica tra acciaio, alluminio e rallentamento degli ordini
Il settore aeronautico europeo sconta già da tempo gli effetti delle politiche doganali aggressive: dazi del 25% su acciaio e alluminio e del 10% su aeromobili e componentistica gravano sulle catene di approvvigionamento e sulla competitività di imprese come Airbus. A giugno, durante il salone internazionale dell’aeronautica di Le Bourget, proprio Airbus e Boeing avevano lanciato un appello congiunto per l’abolizione delle barriere doganali transatlantiche. Ma con l’ultima iniziativa di Trump, i costi di produzione rischiano di aumentare ulteriormente e gli ordini, già rallentati, potrebbero crollare.

Agroalimentare e lusso, tensione sulle eccellenze europee
Anche l’agroalimentare è finito nel mirino. I prodotti simbolo del Made in Europe – dai formaggi ai salumi, dal vino all’olio d’oliva – sono tra i bersagli più frequenti delle misure protezionistiche statunitensi. Con l’export agroalimentare europeo che vale circa 25 miliardi l’anno verso gli Usa, le nuove tariffe potrebbero avere ripercussioni fortissime soprattutto per i piccoli produttori e le filiere locali. A rischio anche il comparto del lusso e della moda, altro fiore all’occhiello dell’economia europea, che da anni combatte con l’oscillazione dei cambi e ora potrebbe vedersi penalizzato anche sul piano tariffario.

Una partita geopolitica che si gioca anche in economia
Dietro l’ennesimo scontro commerciale si profila una strategia di pressione politica. La presidenza Trump ha sempre considerato l’Europa un concorrente da contenere anche sul piano commerciale, e la nuova offensiva si inserisce in una visione multipolare del mondo in cui gli Usa mirano a consolidare la loro centralità anche a costo di indebolire i tradizionali partner. Bruxelles si prepara a una possibile escalation e studia misure di ritorsione calibrate, ma la vera partita si giocherà nei prossimi mesi, quando si capirà se le intenzioni annunciate si trasformeranno in provvedimenti strutturali o se si tratterà solo di una manovra elettorale in vista del voto americano.

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