Il Rapporto annuale “Missione Italia 5.0. Il ruolo delle telecomunicazioni per accelerare la transizione digitale e favorire la crescita”, realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e Join Group nell’ambito di Futur#Lab, progetto promosso da I-Com e WINDTRE, in collaborazione con Join Group e con la partnership di Ericsson e INWIT, è stato presentato a Roma presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati nel corso di un convegno pubblico al quale hanno partecipato oltre 15 tra esperti della materia, rappresentanti delle aziende, delle associazioni e delle istituzioni, ed evidenzia che lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni costituisce una delle condizioni indispensabili per garantire la competitività di un Paese.
Tlc, I-Com: “Avanti con il piano 5G, servono incentivi per accelerare la transizione digitale e la crescita”
Il Piano Italia 5G, in coerenza con quanto disposto nel Pnrr, punta ad incentivare la costruzione di reti mobili nelle aree a fallimento di mercato con una dotazione complessiva di 2,02 miliardi di euro destinati a due linee di intervento distinte ma complementari tra loro: la prima prevede la realizzazione di una rete di backhauling in fibra ottica per le Stazioni Radio Base (SRB); la seconda di infrastrutture di rete complete ex-novo, con capacità di almeno 150 Mbps downlink e 30 Mbps in uplink. Dall’analisi dei dati disponibili sul portale diInfratel dedicato all’avanzamento dei Piani collegati al PNRR “connetti.italia.it” (aggiornato a maggio 2023) emerge come, relativamente alla prima linea d’intervento indicata dal piano, siano stati già rilegati il 5,69% degli 11.098 siti previsti, mentre un ulteriore 9,87% risulta in fase di costruzione. Nonostante le maggiori complessità realizzative e la necessità di traguardare le procedure autorizzative per nuove infrastrutture, appare comunque ben indirizzata anche la seconda linea di intervento: infatti, delle 1.385 reti ex-novo da implementare l’11,1% risulta in lavorazione.
Nel rapporto viene sottolineato come la crisi climatica e la rivoluzione digitale siano due trasformazioni globali, profonde e irreversibili, strettamente interconnesse, con il digitale che può considerarsi un prezioso strumento e facilitatore per raggiungere la sostenibilità ambientale, economica e sociale. La diminuzione degli spostamenti, la dematerializzazione dei processi, la gestione domotica dei consumi energetici sono solo alcuni degli esempi che evidenziano come il digitale semplifichi la vita delle persone e contribuisca a ridurre le emissioni, producendo un impatto positivo sulla società e un vantaggio significativo in termini di sostenibilità ambientale.
Inoltre, il diritto all’accesso a forme di connettività evoluta rappresenta un elemento di inclusione sociale per tutte le fasce di popolazione e il territorio. Va inoltre considerato che le reti mobili nel 2022 rappresentavano lo 0,6% dei consumi di energia elettrica e lo 0,2% delle emissioni a livello globale. Vista la forte tendenza di crescita del volume di traffico dati mobile degli ultimi anni che, secondo le stime dovrebbe passare dai 15 GB/mese per ogni smartphone utilizzato a livello globale del 2022 ai 19 GB/mese stimati per l’anno in corso, fino ai 46GB/mese nel 2028, è determinante l’introduzione di una tecnologia maggiormente efficiente come il 5G, che richiede un consumo energetico minore a parità di volumi di traffico scambiati, è fondamentale per ridurre l’impatto della telefonia mobile sull’ambiente. Prevedere l’introduzione di incentivi, come i certificati bianchi o il credito d’imposta, potrebbe rappresentare un importante impulso a passare a soluzioni meno impattanti con ricadute molto positive anche in termini di sostenibilità.
Tra le innovazioni legate al 5G con le potenzialità più elevate in ambito business ci sono certamente le Private Network. Le reti mobili private sono progettate e dispiegate specificamente per un’organizzazione con l’obiettivo di ottimizzare e ridefinire i processi aziendali e di soddisfare le necessità dell’azienda in termini di copertura, prestazioni e sicurezza a livelli impossibili da raggiungere utilizzando una rete pubblica. i dati raccolti dalla Global Mobile Suppliers Association (GSA), a settembre 2022 risultavano implementate 955 reti private a livello globale, con un aumento di circa il 32% rispetto al 2021 e del 123% sul 2020. Ad attirare le aziende, secondo EY, sono in particolare un “maggior controllo e configurazione di rete, risorse e operazioni”, una “migliore affidabilità e resilienza della rete” e “una migliore privacy e sicurezza”, indicati come i principali benefici derivanti dalle private network.