TLC, Iliad: "La concorrenza equa fa bene a tutti"

- di: Barbara Bizzarri
 

Un meccanismo tutto italiano sta creando una concorrenza spietata nel mercato della telefonia mobile: si tratta delle “offerte riservate”, pacchetti promozionali che alcuni operatori dedicano esclusivamente ai clienti di specifici concorrenti. Questa pratica è utilizzata in particolare dai grandi operatori storici come Vodafone, TIM e WindTre, che, attraverso i loro marchi secondari (rispettivamente ho.mobile, Kena Mobile e Very Mobile), propongono offerte dedicate agli utenti di Iliad o di operatori mobili virtuali. Il risultato è una guerra dei prezzi che, secondo i critici, danneggia l’intero settore.

I numeri e le dinamiche del mercato: il rapporto Luiss e la denuncia di Iliad

Iliad, entrata nel mercato italiano nel 2018 grazie al fondatore francese Xavier Niel, ha commissionato un’analisi dettagliata sul fenomeno, condotta da un team di esperti delle Università Luiss, di Foggia e di Chieti-Pescara. Lo studio, intitolato "Dinamiche competitive del settore della telefonia mobile. Le offerte riservate", è stato presentato al Senato e ha rivelato come queste pratiche siano un’anomalia del mercato italiano, con effetti dirompenti per l’intero settore delle telecomunicazioni. Lo studio, firmato dai professori Cesare Pozzi, Domenico Lombardi e Davide Quaglione, sostiene che le offerte riservate non solo penalizzano gli investimenti ma riducono la trasparenza del mercato, impedendo una concorrenza leale.

Secondo i dati raccolti, il settore della telefonia mobile ha subito una contrazione dei ricavi del 36,3% nel periodo 2013-2023. Questo fenomeno, legato anche al proliferare delle offerte riservate, compromette la sostenibilità del mercato, diminuendo il Ricavo Medio per Cliente (Arpu) e limitando le risorse per l’innovazione. Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad Italia, ha affermato: “Le ricerche dimostrano che le offerte riservate deprimono gli investimenti, scoraggiano l’innovazione e riducono la trasparenza del mercato. È il momento di vietarle per salvaguardare la salute dell’intero settore”.

Le difficoltà dei consumatori: i risultati dell’indagine SWG

Accanto allo studio accademico, Iliad ha commissionato un’indagine a SWG per comprendere l’impatto delle offerte riservate sulla percezione e sulle scelte dei consumatori. Condotta tra settembre e ottobre 2024, l’indagine mostra che le offerte riservate, pubblicizzate tramite comunicazioni mirate e spesso non visibili sui canali ufficiali, generano confusione, specialmente per i clienti meno esperti. Secondo i risultati, il 30% degli utenti ha sottoscritto almeno una volta un’offerta riservata, mentre il 50% ha dichiarato di aver subito modifiche tariffarie o costi imprevisti. Il 70% degli intervistati preferirebbe pagare un prezzo leggermente più alto pur di evitare continui cambiamenti tariffari, e il 75% si dichiara favorevole a un intervento legislativo che regolamenti queste pratiche.

La pratica delle triangolazioni, ovvero cambiare ripetutamente operatore per accedere alle migliori offerte, è diffusa tra gli utenti italiani, che cercano in questo modo di sfruttare le tariffe migliori. Tuttavia, questa abitudine rende complesso il confronto delle offerte e penalizza i clienti storici a vantaggio di quelli nuovi. “In Italia assistiamo a una rincorsa senza fine alle offerte al ribasso, che alla lunga mina la stabilità del settore”, ha commentato Pozzi.

Prospettive di regolamentazione: l’appello delle istituzioni e dell’AGCM

La situazione solleva interrogativi sulla sostenibilità del mercato a lungo termine, tanto che Levi e altri esperti del settore chiedono un intervento normativo per garantire una concorrenza leale. Cesare Pozzi, professore di Economia applicata all’Università di Foggia, sostiene che senza un intervento regolatorio il settore delle telecomunicazioni potrebbe subire conseguenze significative, con il rischio di una riduzione degli investimenti necessari per sviluppare servizi digitali avanzati.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) si era già espressa lo scorso anno, suggerendo il divieto delle offerte riservate, che considera lesive della trasparenza e della concorrenza nel mercato. Tuttavia, ad oggi non sono state implementate misure specifiche in tal senso. “Auspichiamo che le istituzioni intervengano per riportare la concorrenza a condizioni eque, come avviene in altri paesi europei”, ha dichiarato Levi.

Appello per il futuro del settore

L’analisi del gruppo Iliad mette in luce una problematica che potrebbe segnare il futuro del mercato della telefonia mobile in Italia. In un contesto in cui sei italiani su dieci dichiarano di avere difficoltà a orientarsi tra le tariffe, e in cui le offerte riservate sono ormai percepite come un fattore di confusione, la richiesta di un intervento regolatorio appare sempre più pressante. Con il mercato che ha visto una contrazione dei ricavi e una diminuzione degli investimenti negli ultimi anni, l’Italia potrebbe trovarsi a dover adottare provvedimenti decisivi per mantenere competitività, trasparenza e sostenibilità nel settore delle telecomunicazioni.

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