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Enigma millenario risolto: decifrata la stele del Neolitico in Sardegna

- di: Marta Giannoni
 
Enigma millenario risolto: decifrata la stele del Neolitico in Sardegna
I segreti fenici di Nora, tra guerra, culto e diplomazia scolpiti su pietra.

Il mistero della stele di Nora (foto)

A Pula, nella Sardegna sud-occidentale, nel 1773 viene recuperata, inglobata in un muro di un vigneto, un enigma millenario: la cosiddetta Stele di Nora, un frammento di arenaria con un’iscrizione in alfabeto fenicio, datata tra IX e VIII secolo a.C.

È vera la decifrazione?

Dopo due secoli di interpretazioni contrastanti, una svolta arriva nel 2019 con Roberto Casti, autore della monografia La Stele di Nora. Scavo di un testo archeologico, che riapre il dibattito accademico.

Gli studi moderni, basati su tecnologia 3D e fotografia multispettrale, hanno permesso di rileggere le linee più danneggiate. Si tratta di una dedica religiosa, non di una tomba né di un resoconto di battaglia, come a lungo ipotizzato.

Cosa dice veramente la stele?

Secondo la lettura consolidata da Casti, Dupont Sommer, Février e altri studiosi recenti:

  • “bt rš š… bšrdn šlm” identifica la costruzione di un tempio principale in Sardegna.
  • Il testo si conclude con la dedica al dio Pummay (o PMY), una divinità fenicia poco nota ma attiva nel pantheon punico.
  • La funzione dell’iscrizione? Celebrativa e votiva, legata al completamento o consacrazione del culto.

Nuova interpretazione, impatto storico

Il miglioramento della lettura conclude che la stele non apparteneva a una necropoli, ma stava probabilmente davanti a un santuario o un emporio fenicio situato a Nora: antico luogo di scambio commerciale con i Sardi.

Di fronte all’iscrizione, trovata fuori contesto, si delineano uno scenario di sacrificio volontario o fine lavori di costruzione, rivolto al culto, non all’esoterismo militare o sepulcrale.

Parole dagli esperti

“La stele di Nora non deve necessariamente indicare una fondazione coloniale, ma testimoniare più verosimilmente una frequentazione commerciale... presso un luogo sacro.” – Massimo Botto, CNR

Inoltre, Diego Ruiz (Universidad de Cádiz) e María Eugenia (Universitat Pompeu Fabra) concordano nel leggere il testo come dedica religiosa al dio PMY.

Perché questa scoperta è importante

  • Riscrive la storia fenicio-punica in Occidente: non solo colonie militari, ma centri religiosi ed economici in contatto con le comunità indigene.
  • La prima testimonianza scritta fenicia d’occidente (KAI 46), ora meglio compresa.
  • Metodo combinato innovativo: all’analisi visiva cartacea si affiancano tecnologie digitali moderne e filologia aggiornata.

Finalmente un volto chiaro

Dopo più di 250 anni e decine di traduzioni discordanti, la stele di Nora assume finalmente un volto chiaro: un segno cultuale, religioso, proveniente da un tempio fenicio dedicato al dio PMY, radicato in un contesto di scambi e integrazione tra Sardi e Fenici.

Un frammento di pietra che diventa testimone vivace di un enigma millenario risolto con rigore tecnico e passione storica.

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