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Tennis: New York, Alcaraz batte Sinner e riconquista la vetta mondiale

- di: Jole Rosati
 
Tennis: New York, Alcaraz batte Sinner e riconquista la vetta mondiale
US Open 2025: Alcaraz domina New York e torna n.1 US Open 2025: Alcaraz domina New York e torna n.1
Il duello tra i due astri del tennis moderno: potenza, cuore e sportività al centro dell’Arthur Ashe.

(Fotomontaggio: Alcaraz consola Sinner).

Carlos Alcaraz coglie un’altra vittoria spettacolare agli US Open 2025: supera Jannik Sinner in quattro set (6-2, 3-6, 6-1, 6-4) nella finale maschile, riconquista il titolo e, soprattutto, torna numero 1 del ranking ATP spodestando l’azzurro. Un successo costruito su ritmo, aggressività e lucidità nei momenti chiave, davanti a un Arthur Ashe Stadium gremito.

Un match che parla italiano ma canta spagnolo

L’avvio è stato una frustata: Alcaraz ha dettato il tempo e chiuso il primo set 6-2. Nel secondo parziale Sinner ha alzato il baricentro, spingendo col diritto e trovando più prime: 3-6 e partita riaperta. Ma la finale ha cambiato pelle nel terzo: lo spagnolo ha innestato il turbo, ha allungato gli scambi quando serviva e ha spazzato via il set con un perentorio 6-1. Nel quarto, break immediato e gestione da veterano: 6-4 e braccia al cielo.

La differenza l’hanno fatta la qualità della risposta di Alcaraz, la sua capacità di variare le traiettorie e la scelta dei tempi a rete. Sinner, comunque, ha confermato la statura del suo tennis con strappi potenti e una tenacia che ha tenuto viva la sfida fino all’ultimo gioco.

Rivalità tra giovani straordinari

Questa finale aggiunge un capitolo pesante alla rivalità più elettrica del tennis contemporaneo. La sensazione è che il confronto tra i due campioni stia ridefinendo standard e aspettative del circuito: intensità alta, scambi profondi, capacità di cambiare schema in corsa e un livello atletico fuori scala. È una rivalità che non è solo tecnica: è anche narrativa, con stili e personalità che si esaltano a vicenda.

Il numero 1 torna in Spagna

Con questo trionfo Alcaraz si riprende la vetta del ranking mondiale. È un cerchio che si chiude: due anni di rincorse, maturazione tattica e gestione dei picchi stagionali che ora producono il massimo dividendo. Per Sinner, la perdita del primato è uno stimolo a ripartire: calendario alla mano, avrà opportunità immediate per tornare a insidiare la prima posizione.

Commenti a caldo e fair play

Dalla premiazione è arrivata la cartolina più bella della serata. Sinner, con la consueta eleganza, ha riconosciuto il valore dell’avversario: “Comincio con le congratulazioni a Carlos e al suo team, oggi ha giocato meglio di me. Goditi questo momento.” ha detto l’azzurro. Poi ha aggiunto dal palco: “Oggi ho fatto del mio meglio, di più non potevo. Ringrazio il mio team: noi sappiamo quanta dedizione serve per calcare palcoscenici così importanti. Questo è un posto speciale. È bello vedere le tribune piene non solo per le finali, ma fin dall’inizio. Ci vediamo l’anno prossimo.”

Alcaraz ha ricambiato con un sorriso e un tocco di ironia che racconta bene la confidenza tra i due: “Ti vedo più di quanto vedo la mia famiglia.” Una frase destinata a restare nei highlight della loro saga, insieme agli scambi mozzafiato della serata.

Spettacolo, pressione e star in tribuna

La finale ha vissuto anche momenti di alta tensione extra-campo, con controlli rafforzati e un protocollo di sicurezza più serrato che hanno aggiunto attesa e pathos. In tribuna, un parterre da serata di gala ha sottolineato la caratura dell’evento, tra volti dello spettacolo e leggende dello sport.

Un ragazzo nella leggenda prima dei 23 anni

Prima dei 23 anni, Alcaraz ha già disegnato un palmarès da predestinato. La sua traiettoria non è casuale: è l’effetto di un tennis completo e verticale, capace di coesistere con la potenza moderna e con la creatività d’altri tempi. Per Sinner, che resta un riferimento tecnico e mentale del circuito, la sconfitta diventa materiale di lavoro: poche correzioni, massima ambizione. Se il presente parla spagnolo, il futuro è ancora scritto a quattro mani. 

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