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Sondaggio Swg: il 48% degli italiani favorevole al nucleare, calano i contrari

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Sondaggio Swg: il 48% degli italiani favorevole al nucleare, calano i contrari

Quasi un italiano su due guarda con favore al ritorno del nucleare di nuova generazione. Secondo un sondaggio Swg presentato oggi a Roma in occasione della VII edizione della Intelligence Week, il 48% degli italiani si dichiara favorevole alla costruzione di nuove centrali, mentre i contrari scendono al 29%. Gli oppositori più convinti, coloro che rifiutano categoricamente ogni ipotesi di ritorno all’atomo, calano in modo netto: dal 24% del 2024 al 14% attuale.

Sondaggio Swg: il 48% degli italiani favorevole al nucleare, calano i contrari

Il sondaggio arriva in un momento in cui il tema del nucleare è tornato al centro del dibattito politico ed economico nazionale. Il Consiglio dei ministri ha approvato nei giorni scorsi il disegno di legge sul nucleare sostenibile, un provvedimento che pone le basi per la sperimentazione e la regolamentazione delle nuove tecnologie atomiche, in particolare quelle di quarta generazione e i reattori modulari di piccola taglia (SMR).

L’obiettivo, spiega il governo, è valutare “l’integrazione del nucleare nel mix energetico del futuro”, in linea con le strategie europee di decarbonizzazione e sicurezza energetica.

Nuclitalia, la nuova scommessa industriale
Parallelamente è nata Nuclitalia, una newco guidata da Enel e partecipata da altre imprese del settore energetico e tecnologico, incaricata di studiare le opportunità industriali e scientifiche legate all’atomo.
L’iniziativa rappresenta un primo passo concreto verso la ricostruzione di una filiera nazionale del nucleare, dismessa dopo i referendum del 1987 e del 2011, ma che oggi torna di attualità anche per la necessità di ridurre la dipendenza energetica dall’estero.

Gli italiani e il nuovo consenso sull’atomo
Secondo l’indagine Swg, la crescita del consenso riflette un cambiamento culturale e generazionale. L’aumento dei prezzi dell’energia, l’urgenza della transizione ecologica e la percezione del nucleare come tecnologia più sicura e “pulita” rispetto al passato hanno contribuito a ridurre la diffidenza dell’opinione pubblica.

Tra i favorevoli, una parte significativa indica il nucleare come complemento necessario alle fonti rinnovabili, in grado di garantire continuità e stabilità alla rete elettrica.

Al contrario, i contrari restano concentrati soprattutto tra le fasce più anziane e nei segmenti elettorali tradizionalmente più sensibili ai temi ambientali, dove prevale la paura dei rischi e delle scorie radioattive.

Energia e futuro: un equilibrio da costruire

Il ritorno del dibattito sull’atomo avviene in un contesto globale in cui anche altri Paesi europei, come Francia, Svezia e Finlandia, stanno rilanciando i programmi nucleari come parte delle strategie per la neutralità climatica.

In Italia, il confronto è appena iniziato. Ma i numeri Swg indicano un dato politico significativo: per la prima volta dopo decenni, la maggioranza dell’opinione pubblica guarda al nucleare non più come a un tabù, ma come a una possibilità da esplorare.

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