Africa, una nuova frontiera per le imprese italiane: la "Misura Africa" di SIMEST apre nuove opportunità

- di: Redazione
 

Negli ultimi anni, il continente africano ha iniziato ad attirare un crescente interesse da parte della comunità internazionale, posizionandosi come una delle aree più promettenti per investimenti di medio-lungo termine. Con una popolazione pari a circa 1,5 miliardi di persone entro il 2025 e una crescita economica stabile con un PIL che si espande a un ritmo del 4% annuo, l’Africa rappresenta un vasto bacino di opportunità ancora in gran parte da esplorare per le imprese italiane. A conferma di questo scenario, SIMEST, società del Gruppo CDP (Cassa Depositi e Prestiti), in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), ha recentemente lanciato la “Misura Africa”: un nuovo strumento di finanziamento che mira a potenziare la presenza italiana nel continente e favorire investimenti strategici verso i Paesi africani, creando così un circolo virtuoso di crescita e sviluppo bilaterale.

La “Misura Africa”: opportunità per le PMI italiane

L’iniziativa lanciata da SIMEST punta a rafforzare le imprese italiane già attive in Africa, proponendosi anche di agevolare l’ingresso di nuove aziende nel continente, soprattutto piccole e medie imprese (PMI), offrendo loro strumenti finanziari ad hoc. Con l’apertura di un nuovo ufficio in Egitto, SIMEST fornisce supporto operativo e strategico alle imprese italiane, aiutandole a comprendere i complessi mercati locali e a cogliere le numerose opportunità di business, in sinergia con altre istituzioni italiane come Sace, Ice e le Ambasciate.

L’Africa, pur composta da 54 Paesi con livelli di sviluppo e crescita differenti, presenta tuttavia una serie di fattori comuni che rendono il continente estremamente interessante per le imprese italiane. Uno di questi è la giovane popolazione: oltre il 50% della popolazione africana ha meno di 25 anni, un dato che rappresenta un’enorme forza lavoro potenziale e un pubblico crescente di consumatori. Inoltre, una classe media in espansione, che oggi rappresenta circa il 25% della popolazione complessiva, dimostra un crescente interesse per beni e servizi innovativi, stimolando così la domanda di prodotti di qualità e tecnologie all’avanguardia. A fronte di questi numeri, l’aspetto demografico si profila come un fattore chiave che accentuerà l’esigenza di investimenti in formazione professionale nei prossimi anni.

Un altro elemento rilevante è la straordinaria ricchezza del sottosuolo africano: il continente possiede infatti il 30% delle riserve mondiali di materie prime necessarie per sostenere la transizione ecologica verso un’economia post-carbonica e per la produzione di tecnologie avanzate. Riserve di cobalto, manganese, litio, rame, grafite e altri materiali strategici sono fondamentali per l’elettrificazione e lo sviluppo di energie rinnovabili, settori in cui l’Italia dimostra un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale.

L’interscambio commerciale e il ruolo strategico dell’Africa

In questo scenario, l’Italia ha già sviluppato legami commerciali significativi con l’Africa: nel 2023, l’interscambio commerciale tra il nostro Paese e il continente africano ha toccato i 60 miliardi di euro, di cui 20 miliardi relativi all’export italiano. Tuttavia, l’Africa rappresenta attualmente solo il 3% del totale delle esportazioni italiane, una percentuale che, considerati i tassi di crescita del continente, lascia ampio margine di miglioramento.

L’Africa offre anche un potenziale elevato per lo sviluppo di energie rinnovabili, grazie alle sue abbondanti risorse naturali come il sole e il vento. Questo, unito alla sua posizione strategica nel commercio globale – con una rete di importanti rotte marittime e la vicinanza al Canale di Suez – rende il continente un crocevia di interessi internazionali, in particolare per l’Europa e per l’Italia. Il 60% delle terre arabili mondiali si trova proprio in Africa, il che apre possibilità per investimenti nell’agricoltura e nella meccanizzazione del settore, rispondendo così alla crescente domanda di prodotti alimentari e alla necessità di una maggiore produttività agricola.

Il Piano Mattei e il vertice Italia-Africa: un nuovo approccio alla cooperazione

Il recente vertice Italia-Africa, che si è svolto a Roma, ha rappresentato un punto di svolta nelle relazioni tra il nostro Paese e il continente africano, segnando una tappa fondamentale nell’attuazione del Piano Mattei, un progetto ambizioso che mira a creare un partenariato strategico con i Paesi africani, basato su un approccio “globale e non predatorio”. Il progetto, fortemente sostenuto dal governo, si distingue dai modelli tradizionali di cooperazione internazionale, caratterizzati da un atteggiamento spesso assistenzialista, indicando come obiettivo la costruzione di relazioni paritarie e di lungo termine, fondate sul rispetto reciproco e sulla condivisione delle opportunità.

Il Piano prevede un investimento iniziale di 5,5 miliardi di euro da destinare a settori chiave come istruzione, salute, agricoltura ed energia. L’obiettivo è duplice: da una parte sostenere i Paesi africani nel loro percorso di sviluppo, dall’altra garantire un ritorno economico e politico per l’Italia e l’Europa, contribuendo alla stabilità della regione e contrastando i flussi migratori irregolari. L’Italia si propone quindi come un partner strategico per liberare il potenziale economico del continente africano, creando le condizioni per trattenere le giovani generazioni nei loro Paesi, offrendo loro prospettive di crescita e sviluppo.

I dettagli della “Misura Africa”: finanziamenti e agevolazioni

La Misura Africa, operativa dal 25 luglio 2024, rappresenta un’innovazione significativa nelle politiche di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane. La misura, gestita da SIMEST in collaborazione con il MAECI, prevede un plafond di 200 milioni di euro, di cui il 10% riservato a favore di imprese giovanili, femminili e start-up e PMI innovative, e offre contributi a fondo perduto fino al 20% per le imprese del Mezzogiorno e fino al 10% per le altre. Questi finanziamenti sono destinati a una vasta gamma di attività, tra cui la creazione di strutture commerciali e produttive in Africa, la formazione del personale locale, l’acquisto di macchinari e l’avvio della transizione digitale ed ecologica.

Uno dei requisiti per accedere ai finanziamenti è che le imprese esportatrici abbiano un fatturato export pari ad almeno il 5% del totale e che siano stabilmente presenti in Africa, con una sede commerciale o produttiva attiva, oppure impegnate a realizzarla entro breve termine. Inoltre, l’iniziativa si estende anche alle aziende delle filiere produttive, che, pur non esportando direttamente, contribuiscono con una quota significativa del proprio fatturato all’export italiano verso l’Africa o all’approvvigionamento di materie prime strategiche dal continente. Questo approccio inclusivo mira a coinvolgere un ampio spettro di imprese italiane nel processo di internazionalizzazione, fornendo loro gli strumenti finanziari necessari per espandersi in nuovi mercati.

Tra le novità introdotte dalla Misura Africa vi è anche il finanziamento per la formazione di giovani africani, che potranno acquisire competenze specifiche richieste dalle imprese italiane attraverso percorsi formativi sviluppati in collaborazione con istituti di formazione professionale e associazioni di settore. Questo strumento risponde alla crescente necessità di manodopera specializzata, che secondo il Ministro dell’Istruzione rappresenta un deficit pari al 5% del PIL italiano.

Incentivi e strumenti complementari

Oltre alla “Misura Africa”, SIMEST mette a disposizione una serie di incentivi per le imprese che sviluppano progetti nel continente africano, nell’ambito dei cinque strumenti di finanza agevolata già esistenti. Le imprese potranno beneficiare di finanziamenti per l’apertura di strutture promozionali in Africa, la creazione di piattaforme e-commerce per i mercati locali, l’assunzione di Temporary Manager specializzati nell’internazionalizzazione e la partecipazione a fiere ed eventi di sistema, sia in Africa che in Italia. Inoltre, sarà possibile ottenere finanziamenti per la formazione del personale africano e l’incoming di buyer africani alle principali manifestazioni fieristiche italiane, creando così opportunità di scambio commerciale e networking.

Tra le altre opportunità offerte vi è anche il finanziamento per l’ottenimento di certificazioni di prodotto o di sostenibilità, necessarie per esportare verso l’Africa, oltre che consulenze specialistiche per l’internazionalizzazione e l’assistenza nella compliance normativa locale.

Un futuro di cooperazione strategica

La sinergia tra Italia e Africa, promossa dalla “Misura Africa” e dal Piano Mattei, si prefigura come una via privilegiata per costruire un futuro di cooperazione economica, basata su uno sviluppo sostenibile e su un approccio equo e vantaggioso per entrambe le parti. L’Italia si pone come un interlocutore di fiducia, in grado di offrire competenze e risorse per lo sviluppo del continente, aprendo al contempo nuovi mercati per le sue imprese. Attraverso una combinazione di investimenti strategici e sostegno istituzionale, il futuro delle relazioni economiche tra Italia e Africa sembra promettente, offrendo opportunità di crescita reciproca e la possibilità di creare un nuovo equilibrio globale, più inclusivo e sostenibile.

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