Trasporti, Salvini tenta la mediazione per scongiurare lo sciopero
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

In una corsa contro il tempo, Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha convocato oggi alle 14:00 le principali sigle sindacali del settore per discutere lo sciopero previsto giovedì e venerdì. Una mobilitazione che rischia di paralizzare il Paese proprio in uno dei periodi più delicati dell’anno, con cittadini e pendolari già alle prese con l’organizzazione degli spostamenti prenatalizi.
Trasporti, Salvini tenta la mediazione per scongiurare lo sciopero
"Il diritto di sciopero è sacrosanto", ha dichiarato Salvini in una nota diffusa stamattina, "ma dobbiamo bilanciarlo con la necessità di garantire i servizi essenziali a milioni di italiani". All’ordine del giorno, dunque, un confronto serrato per trovare un accordo che consenta di revocare la protesta, o almeno ridurre al minimo i disagi. Tra le ipotesi sul tavolo, non è esclusa una nuova precettazione, strumento già utilizzato in passato per fronteggiare emergenze simili.
Le sigle sindacali, guidate da USB, FISI e USB Lavoro Privato, lamentano salari stagnanti, carichi di lavoro insostenibili e condizioni di sicurezza insufficienti, aggravate da una scarsa apertura del Ministero nei tavoli di trattativa. "Non siamo disposti ad accettare ulteriori rinvii", afferma un portavoce di USB, "le questioni che solleviamo riguardano la dignità dei lavoratori e il diritto dei cittadini a servizi efficienti".
Lo sciopero, se confermato, interesserà treni, metropolitane, autobus e tram, con orari che varieranno da città a città e fasce di garanzia per i pendolari. Il personale dei porti e i tassisti incroceranno le braccia venerdì, mentre il settore aereo è pronto a fermarsi domenica 15 dicembre, promettendo una settimana di caos nei trasporti.
La convocazione odierna segna un passaggio cruciale. Salvini punta a ricucire il dialogo, consapevole che un blocco dei trasporti sarebbe non solo un duro colpo per i cittadini, ma anche un potenziale boomerang politico per il governo. "Ascolto e responsabilità", queste le parole chiave che trapelano dai corridoi di Porta Pia.
L’esito dell’incontro sarà decisivo. Mentre le sigle sindacali non sembrano disposte a fare passi indietro, il Ministero conta su un compromesso dell’ultima ora per evitare disagi diffusi. Il tempo stringe, e la partita si gioca non solo sul fronte dei trasporti, ma anche su quello della tenuta sociale.