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Oms: oltre un miliardo di persone soffre di problemi mentali

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Oms: oltre un miliardo di persone soffre di problemi mentali
Oms: oltre un miliardo di persone soffre di problemi mentali
Ansia e depressione i disturbi più diffusi. Tedros: “La salute mentale è un diritto fondamentale”.

La salute mentale torna sotto i riflettori della comunità internazionale con numeri che impressionano. Oltre un miliardo di persone nel mondo soffre di disturbi mentali. Ansia e depressione risultano i più diffusi, ma il quadro complessivo mostra un aumento generalizzato delle fragilità psicologiche, acuite da crisi globali, guerre e insicurezze economiche.

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato un appello accorato: “L’assistenza sanitaria mentale è un diritto fondamentale, non un lusso”. Una dichiarazione che intende spingere governi e istituzioni a trattare la salute mentale con la stessa priorità riservata alle altre patologie croniche.

Una crisi globale invisibile

Il dato di oltre un miliardo di persone coinvolte racconta la dimensione di una vera e propria emergenza. A differenza delle malattie fisiche, i disturbi mentali sono spesso invisibili, sottovalutati o stigmatizzati. Ciò rende più difficile affrontarli, con conseguenze drammatiche sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.

Ansia e depressione sono oggi i disturbi più diffusi, ma si segnala anche un aumento significativo dei casi di stress post-traumatico, disturbi alimentari e dipendenze. I conflitti armati, i cambiamenti climatici e le difficoltà economiche globali hanno aggravato una condizione già fragile.

Disuguaglianze nell’accesso alle cure

Un altro elemento che emerge con forza riguarda le disuguaglianze. Nei Paesi a basso reddito, la possibilità di ricevere un trattamento adeguato è spesso ridotta al minimo: meno di un individuo su cinque riesce ad avere accesso a cure psichiatriche o psicologiche. Ma anche nei Paesi industrializzati, la spesa pubblica destinata alla salute mentale resta bassa rispetto al fabbisogno reale.

Il risultato è un doppio paradosso: da un lato un bisogno crescente di assistenza, dall’altro un sistema che non riesce a rispondere. In molte aree del mondo mancano professionisti specializzati, strutture e politiche di prevenzione efficaci.

L’appello dell’Oms

Tedros ha ribadito che garantire assistenza in questo campo non è solo una questione sanitaria, ma un investimento sociale ed economico. I disturbi mentali hanno infatti un impatto diretto sulla produttività, sull’istruzione e sulla coesione sociale. Non affrontarli significa accettare costi enormi, sia in termini economici sia di sofferenza umana.

“Ogni Paese deve considerare la salute mentale parte integrante dei propri sistemi sanitari. Non possiamo permettere che milioni di persone restino senza cure”, ha sottolineato il direttore generale.

Il peso della pandemia e delle crisi recenti

La pandemia di Covid-19 ha avuto un ruolo determinante nell’aumento delle patologie psichiche. L’isolamento, la paura, le perdite economiche e personali hanno inciso profondamente sul benessere mentale delle persone. Ma la pandemia non è stata un caso isolato: anche la guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche, la precarietà lavorativa e l’inflazione hanno contribuito a generare stress diffuso.

In questo scenario, la salute mentale si rivela come una cartina di tornasole della fragilità globale. I disturbi psicologici non sono più confinati a contesti marginali, ma attraversano tutte le età, classi sociali e nazioni.

La sfida per i governi

Il rapporto invita i governi ad aumentare i fondi per la salute mentale, rafforzare i servizi territoriali, formare più specialisti e combattere la stigmatizzazione. Servono campagne di sensibilizzazione, programmi di prevenzione nelle scuole e nei luoghi di lavoro, strumenti di supporto facilmente accessibili anche attraverso la tecnologia.

Il messaggio è chiaro: investire in salute mentale non è un costo, ma un guadagno. Ogni euro speso in prevenzione e cura genera risparmi futuri in termini di minori spese sanitarie e maggiore produttività.

Un diritto da garantire

Definire la salute mentale come un diritto fondamentale significa collocarla al centro delle politiche pubbliche. L’appello non riguarda solo i sistemi sanitari, ma anche il modo in cui le società affrontano la fragilità e il disagio.

Con oltre un miliardo di persone coinvolte, la salute mentale si afferma come una delle grandi sfide del nostro tempo. Una sfida che richiede coraggio politico, investimenti concreti e una nuova consapevolezza collettiva: senza salute mentale non può esserci benessere, né sviluppo.

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