Partono i saldi, Confcommercio: "Budget di 275 euro per famiglia"

- di: Daniele Minuti
 
Inizia ufficialmente la stagione dei saldi invernali e secondo una ricerca dell'Ufficio Studi Confcommercio, circa 15 milioni di famiglie (6 italiani su 10) si dedicheranno agli acquisti dedicando un budget complessivo di circa 275 euro, dato in crescita rispetto ai 254 euro dello scorso anno.

Partono i saldi, Confcommercio: "Budget di 275 euro per famiglia"

Stando al quadro disegnato dal report, saranno abbigliamento e calzature i due tipi di prodotti più richiesti (93,4% e 84,1%) mentre l'incremento maggiore rispetto al 2020 riguarda articoli sportivi ed accessori (rispettivamente +7,7% e 5,8%). I negozi di fiducia si confermano i luoghi di acquisto preferiti per oltre la metà degli italiani mentre il 39,9% (+4,9% su base annuale) degli intervistati sceglie l'online, specialmente per articoli di moda. Rilevante però la percentuale (che sfiora il 40%) di consumatori che non acquisterà in saldo per risparmiare.

Per quanto riguarda le aspettative delle imprese, 1 su 3 prevede minori visite al proprio negozio rispetto al 2020 per via delle esigenze economiche e delle paure legate ai contagi per i consumatori, motivo per cui il 42,7% ricorre all'e-commerce. Il 60% delle imprese prevede un flusso di clienti non dissimile a quello calcolato per i saldi dello scorso anno mentre 6 commercianti su 10 si dicono insoddisfatti dalle misure messe in atto dal Governo e rivolte alle imprese del proprio settore, riguardanti l'emergenza legata alla pandemia da Covid-19: per affrontare le diverse difficoltà dovute all'emergenza sanitaria, il 42% delle imprese intervistate ha dichiarato di essersi appoggiata con forza al commercio online e il 26,7% di essere ha intensificato le vendite via internet con il 16% che prima della crisi era completamente sprovvista di un canale che permettesse acquisti per via telematica.

Confcommercio rileva che i consumatori hanno giudicato positivamente sia la qualità che la varietà dei prodotti posti in saldo negli anni passati, con il 58,4% che ritiene la prima più rilevante in sede di acquisto contro il 41,6% che presta più attenzione alla seconda.

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