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Ricostruzione e memoria, il Centro Italia rialza la testa

- di: Bruno Coletta
 
Ricostruzione e memoria, il Centro Italia rialza la testa
Ricostruzione e memoria: il Centro Italia rialza la testa

Nove anni dopo il terremoto del 2016 Meloni inaugura i lavori della Pedemontana Sud: miliardi investiti, cantieri in corso e la promessa di un futuro per le comunità colpite.

(Foto: Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016).

Una giornata simbolica: dal ricordo ai cantieri

Il 24 agosto 2016 il cuore del Centro Italia tremò lasciando dietro di sé 299 vittime, interi paesi devastati e un territorio ferito. Oggi, a nove anni di distanza, la premier Giorgia Meloni non si è limitata a scrivere parole di memoria: ha scelto di esserci fisicamente, partecipando all’inaugurazione del primo tratto della Pedemontana Sud delle Marche a Cessapalombo (Macerata). “È un giorno storico per questo territorio”, ha dichiarato, sottolineando che non si tratta solo di aprire un cantiere ma di dare una prospettiva concreta a comunità che per troppo tempo si sono sentite isolate.

Il cantiere più grande d’Europa

Nel suo intervento Meloni ha ribadito quanto scritto in una lettera diffusa in mattinata: “Oggi il cratere sismico è il cantiere più grande d’Europa, e qui non si stanno ricostruendo solo case e fabbriche, ma la vita di intere comunità”. Un messaggio che lega la materialità della ricostruzione all’identità collettiva, ribadendo che il Governo vuole imprimere una “decisa accelerazione” dopo anni di ritardi e false partenze.

Numeri che raccontano il cambio di passo

La premier ha presentato dati che confermano l’accelerazione della ricostruzione:

  • 11 miliardi di euro di contributi concessi per la ricostruzione privata.
  • 6,1 miliardi di euro già liquidati.
  • +37,4% rispetto al 2024, con il 60% delle risorse erogato dal 2023 a oggi.

Il commissario straordinario Guido Castelli ha aggiunto che nei primi cinque mesi del 2025 sono stati aperti 1.200 cantieri pubblici, mentre la ricostruzione privata è cresciuta del 22% rispetto all’anno precedente.

Pedemontana Sud: infrastruttura simbolo

La scelta di inaugurare proprio oggi i lavori della Pedemontana Sud non è casuale. L’opera, attesa da decenni, è pensata per collegare le comunità montane delle Marche interne, ricucendo un tessuto sociale ed economico che il sisma aveva lacerato. Il primo tratto, lungo 1,7 chilometri, rappresenta il punto di partenza di un’infrastruttura più ampia che dovrebbe abbattere l’isolamento cronico della zona.

Meloni ha voluto sottolineare che la ricostruzione non deve ridursi a un elenco di edifici ricostruiti, ma deve tradursi in nuove opportunità economiche e sociali. Per questo, contestualmente alla visita, ha annunciato l’estensione della Zona Economica Speciale (ZES) alle Marche, con l’obiettivo di attrarre investimenti e imprese nei territori del cratere.

Il ricordo dei soccorritori e delle vittime

Il nono anniversario resta innanzitutto un momento di memoria. Meloni ha ricordato i 299 morti e la sofferenza delle famiglie, ma anche la risposta collettiva che rese l’Italia protagonista di una straordinaria mobilitazione civile. “L’Italia non dimenticherà mai l’eroismo dei soccorritori e le straordinarie pagine di solidarietà scritte in quelle ore e in quei giorni”, ha dichiarato, ribadendo che la commemorazione non può essere ridotta a rituale, ma deve restare impegno vivo e condiviso.

Dalla memoria alla speranza

Oggi il cratere non è solo un luogo di ricostruzione edilizia, ma un laboratorio di resilienza. Le comunità chiedono infrastrutture moderne, servizi e occasioni di lavoro che possano convincere i giovani a restare. “Continueremo a lavorare per rispondere a quella domanda di futuro che ci viene rivolta da chi vuole vivere e crescere in questi territori”, ha assicurato Meloni, sottolineando che “il futuro nasce dove c’è il cuore, e nei territori del cratere c’è vita e c’è cuore”.

Un’Italia che rialza la testa

Nove anni dopo la tragedia, il Centro Italia appare come un mosaico complesso: tra macerie ancora presenti, cantieri aperti e opere che finalmente prendono forma. Non tutto è stato risolto, e le comunità continuano a chiedere tempi rapidi e trasparenza. Ma la giornata di oggi, segnata dalla visita della premier e dall’avvio dei lavori di un’infrastruttura attesa da decenni, restituisce l’immagine di un’Italia che non solo ricorda ma prova davvero a rialzarsi.

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