Regno Unito: l'inflazione degli alimentari continua ad essere alta

- di: Redazione
 
Il tasso di aumento dei prezzi nei supermercati del Regno Unito ha raggiunto un nuovo massimo nell'anno fino a maggio a causa di caffè, cioccolato e beni non alimentari. Il British Retail Consortium e NielsenIQ hanno affermato che il tasso complessivo di inflazione nei negozi di alimentari ha raggiunto il 9%. Mentre i prezzi dei cibi freschi sono diminuiti marginalmente, il costo di materie prime come caffè e cacao è aumentato.

Regno Unito: l'inflazione degli alimentari continua ad essere alta

Per fare fronte a questo fenomeno, che sta mettendo in difficoltà l'economie delle famiglie, il governo si è mosso chiedendo ufficialmente ai supermercati di limitare i prezzi dei prodotti alimentari. Un accordo del genere - che dovrebbe necessariamente essere su base volontaria - potrebbe aiutare a limitare il costo degli alimenti di base nella dieta quotidiana dei britannici, come pane e latte.

Ma la proposta del governo ha trovato un muro nel British Retail Consortium, che ha ribaltato la questione, affermando che dovrebbe essere invece l'esecutivo a lavorare per ridurre l'incidenza della burocrazia, in modo che le risorse possano essere "dirette a mantenere i prezzi più bassi possibile", invece di "ricreare controlli sui prezzi in stile anni '70".

I dati del Consorzio e di NielsenIQ, relativi alla settimana tra il 1° e il 6 maggio, mostrano che l'inflazione alimentare complessiva è scesa dal 15,7% dell'anno fino ad aprile al 15,4%. Nonostante il calo, la cifra è il secondo più alto tasso di inflazione alimentare mai registrato.

Gli analisti comunque ammoniscono a non fare una lettura troppo semplicistica di questi dati, nel senso che un calo del tasso di aumento dei prezzi non significa che i costi del cibo sono diminuiti, ma che semplicemente che stanno crescendo a un ritmo più lento. Insomma continuano a crescere, ma in modo più contenuto. Intanto il ritmo degli aumenti dei prezzi dei beni non alimentari è cresciuto dal 5,5% dell'anno ad aprile al 5,8% di maggio.

Questo nonostante i supermercati facciano "forti sconti" su beni come calzature, libri e intrattenimento domestico. L'ortofrutta ha mostrato un rallentamento della crescita dei prezzi, dal 17,8% al 17,2% di maggio.
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